2009, un anno in Politica Live – Dodicesimo tempo

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Dodicesima e ultima puntata di questo viaggio attraverso il 2009, appena chiuso e già storia. Dicembre è il mese della ferita, l’attacco, il viso insanguinato, la violenza su Silvio Berlusconi. Un’aggressione, il 13 dicembre, per la quale è naturalmente partita anche l’ipotesi della bufala. Il premier Silvio Berlusconi viene colpito al viso da un uomo, subito dopo il suo comizio in piazza Duomo, a Milano.

L’aggressore si chiama Massimo Tartaglia, ha problemi psichiatrici, e gli ha tirato una statuetta del Duomo in volto. L’aggressore è stato perdonato, nei giorni successivi, dal Cavaliere.

Il gesto di Tartaglia ha dato il via al valzer delle polemiche, alle accuse reciproche su chi potesse creare quel clima di odio che aveva portato a tanto. Clima d’odio cui si è risposto col neonato partito dell’amore. Partito che preoccupa alcuni. Certo è che il volto sangunante di Silvio Berlusconi ha portato, nella storia di questo paese, la consapevolezza di una banalità. I politici hanno un corpo, una fisicità che tutto lo Stato, simpatizzante o meno, ha sentito in quel momento e in quel sangue sul viso.

Annozero, arriva Vendola

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Che sarà? Non è una considerazione esistenziale, ma il titolo della puntata di stasera di Annozero, la prima del nuvo anno. E oggi, giovedì 7 gennaio, Michele Santoro e i suoi si interesseranno proprio delle previsioni del 2010.

La crisi è finita e le proteste riguardano sparuti gruppi di esclusi che salgono sui tetti a protestare? L’opposizione ha ritrovato la sua strada e sta per aprire la stagione delle riforme condivise? Come si spiega il caso del Governatore della Puglia Nichi Vendola che una parte del Partito Democratico non vorrebbe ricandidare per favorire un’alleanza con Casini?

Ospiti di stasera Nichi Vendola appunto, Roberto Castelli, viceministro Infrastrutture e Trasporti, Enrico Mentana e Alba Parietti.

Buona visione.

Feltri a Rossi: “Cambi mestiere lui”

vittorio-feltriContinuano le polemiche nel mondo politico e nel mondo del giornalismo. Si sono spenti quasi subito i buoni propositi di una comunicazione più equilibrata dopo l’aggressione subita da Silvio Berlusconi a piazza del Duomo. Oggi è andata in scena un’altra diatriba piuttosto accesa fra Vittorio Feltri e Filippo Rossi. “Faccio il giornalista da oltre 45 anni e me la sono sempre cavata senza i consigli di Rossi e penso di poterne fare a meno ancora”, è la risposta all’ANSA del direttore de Il Giornale Vittorio Feltri a Filippo Rossi, il quale su Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo, ha scritto che Feltri è l’uomo giusto per capeggiare una destra “xenofoba, populista, stracciona, sempre incazzata, con la bava alla bocca”. “Visti i risultati – aggiunge Feltri – forse converrebbe a lui e non a me cambiare mestiere. Ce ne sono tanti che non richiedono di scrivere articoli”.

Storace: “Bonino? Corre per un mestiere non suo”

francesco-storaceFrancesco Storace, segretario nazionale de La Destra, va giù pesante contro Emma Bonino:

Alla sua prima uscita Emma Bonino fa capire che rischia di concorrere per un mestiere che non è il suo. Si chiede come si smaltirà il debito sanitario e vuole capeggiare la coalizione che ogni giorno ripete di aver risanato i conti della Regione. In realtà dice una bugia lei – che le si può perdonare perchè non sa di che parla – e la dicono, molto più grossa, i suoi sostenitori, ovvero gli eredi di Marrazzo. Sul debito consulti la relazione della Corte dei Conti dell’agosto scorso, la studi per bene e poi, siccome è donna onesta, dirà ai suoi compagni di smetterla di farle dire sciocchezze.

Lega, no a impresa di pulizia: “Sono islamici”

Lega NordLega Nord e Islam, un rapporto sempre più difficile, che si arricchisce di un nuovo capitolo. Il partito del Carroccio del Trentino non gradisce che a lavare gli uffici del suo gruppo in Consiglio provinciale sia un’impresa di pulizia “composta da lavoratori islamici”. La richiesta, come riporta il quotidiano Trentino, è stata inviata dal capogruppo leghista Alessandro Savoi al presidente del Consiglio provinciale di Trento Gianni Kessler. Savoi ribadisce:

Siamo un partito che ha una posizione chiara nei confronti dell’Islam così non ci pare opportuno, né sicuro, che dei lavoratori di quella religione possano muoversi indisturbati nei nostri uffici, avere accesso al computer: ci sono dati e documenti sensibili.

2009, un anno in Politica Live – Undicesimo tempo

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Il 20 novembre 2009 muore misteriosamente un personaggio diventato, in pochi giorni, famoso: Brenda, una delle trans coinvolte nel caso Marrazzo. Muore soffocata in un incendio nel suo appartamento a Roma. Morto anche – ma se ne parla meno – Rino Cafasso, per una dose letale di eroina purissima. Era un altro personaggio implicato in questa storia, con una vita tra cocaina e transessuali.

“Mi chiamo Wendell Mendes Paes, sono nato a Belem Para il 28 novembre 1977. Vivo in Italia da cinque anni, sono un clandestino. Il mio nome d’arte è Brenda, o meglio Blenda”.

Berlusconi è al 62%

berlusconi_silvioBerlusconi non subisce flessioni. Dopo essersi ripreso dall’aggressione di Massimo Tartaglia, il premier si riprende il consenso degli italiani. Secondo i dati rilevati dall’Istituto Crespi e pubblicati dall’edizione web de Il Clandestino, infatti, Silvio Berlusconi è al 62% dei consensi personali. La coalizione del centrodestra sfonda il 50% grazie all’allargamento con La Destra di Francesco Storace (1,8%). Nell’ultimo mese il Pdl è cresciuto di un punto, recuperando mezzo punto alla Lega Nord. Ecco nel dettaglio le percentuali: Pdl 39%, Lega 9,5% e Mpa 1,5%.

Nel centrosinistra, invece, il Pd è intorno al 30%. Anche se lentamente il partito di Bersani recupa consensi a discapito dell’Idv di Antonio Di Pietro, in questi giorni al centro del dibattito politico. Il partito di Largo del Nazareno è vicino al 30%, la soglia psicologica con cui affrontare nel migliore dei modi le elezioni regionali. Il Pd di Veltroni arrivò al 33%, ma nella coalizione dell’ex sindaco di Roma fu decisiva l’alleanza con i Radicali.

2009, un anno in Politica Live – Decimo tempo

barack obama

Ottobre, il mese del Nobel. E’ Barack Obama il premio Nobel per la pace 2009. Un Nobel assegnato all’unanimità, dicono dalla Commissione di Oslo. Un Nobel sulla fiducia, viene da dire a tutti (premiato compreso, con ogni probabilità).

Raramente qualcuno ha dato come lui speranza per un futuro migliore

Hope, diceva Obama in campagna elettorale. E il mondo ci ha creduto. Qui le motivazioni del premio al presidente degli Stati Uniti. Nobel per la pace, per un uomo e un paese che – inutile usare eufemismi – è in guerra. Nessuno, in fondo, è d’accordo con questo Nobel. Anche Obama dice di non meritarlo (salvo poi, naturalmente, andare a ritirarlo).

Obama nomina un trans al ministero del Commercio

OBAMA

Un transessuale alla Casa Bianca. Barack Obama nomina un trans alla carica di consulente tecnico del ministero del Commercio, rompendo un altro tabù. Amanda Simpson, che all’inizio degli anni ’90 è andata sotto i ferri per diventare una donna, è entrata così a far parte dell’amministrazione Obama. La Simpson, 49 anni, quando era un uomo lavorava come pilota per la Ratheon, cercando di convincere la compagnia che si occupa della difesa, ad adottare norme che proteggessero i suoi dipendenti da abusi e discriminazioni basati sull’identità sessuale.

Frattini: “Body scanner sono lo strumento più sicuro”

frattiniIl rischio attentati ha fatto scattare l’allarme sicurezza in Italia. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, intervistato da Radio 24, si è espresso favorevolmente all’utilizzo dei body scanner negli aeroporti: “Sono lo strumento più sicuro” per “impedire che un terrorista inghiotta una capsula piena di esplosivo e diventi un uomo bomba”, cosa che “un metal detector non può vedere”.

I body scanner portano con sé il problema della privacy, che secondo il capo della diplomazia italiana “è un diritto assoluto ed inviolabile”. Frattini, però, ha affermato che i passeggeri devono fare questo “sacrificio” perché i body scanner proteggono “il diritto alla sicurezza, che è precondizione di tutte le libertà”.

2009, un anno in Politica Live – Nono tempo

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Settembre 2009: inizia un autunno caldo, con al centro, tra l’altro, le critiche al presidente della Camera, Gianfranco Fini, da parte del senatur Umberto Bossi. Parole sue: “Vuol dare il voto agli immigrati? Gianfranco è matto”. Il 15 settembre il presidente della Camera querela Feltri: dopo il caso Boffo, Vittorio Feltri calca nuovamente le scene. La querela viene in seguito all’editoriale: Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento. Ultima chiamata per Fini: O Cambia rotta o lascia il Pdl.

L’8 un grande lutto colpisce l’Italia: muore Mike Bongiorno. Un addio sofferto, per l’Italia. Voleva diventare Senatore a vita e Silvio Berlusconi si era attivato per realizzare questo suo sogno. Un infarto lo coglie a 85 anni nella sua casa a Montecarlo. E’ lui l’uomo dell’indimenticabile Allegria. Con Fiorello aveva conosciuto una seconda giovinezza televisiva. Stava per sbarcare sulla tv digitale, su Sky, dopo aver “fatto nascere” l’analogica sin dal 1954. Ha condotto 11 Sanremo. E tutti gli italiani, con più o meno simpatia, gli dicono addio a settembre.

Italia dei valori, Carra: “Pd si liberi di Di Pietro”

italia_dei_valoriItalia dei valori. Il partito di Antonio Di Pietro continua a essere uno dei più dibattuti della politica italiana. Con l’Idv bisogna “mettere le carte in tavola. La prima riforma che il Pd deve fare è liberarsi di Di Pietro”. E’ quanto afferma il parlamentare democratico Enzo Carra in un’intervista al “Quotidiano Nazionale”. Secondo Carra per “salvaguardare l’alleanza con Di Pietro, rischiamo di non acquisire quella con i centristi, finendo così in una posizione minoritaria che potrebbe durare a lungo”.

Gli fa eco il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone:

Il Pdl è determinato a dialogare con il Pd, ma c’è da temere che ogni giorno che il Pd trascorre in alleanza con Di Pietro sia un giorno perso per un confronto utile. Ormai è chiaro a tutti: per un verso la sfida interna Di Pietro-De Magistris e per altro verso l’approssimarsi delle elezioni regionali, porta l’Idv a una vera e propria escalation di insulti contro tutto e tutti, senza neppure risparmiare il Capo dello Stato. È difficile non fare i conti con una simile realtà.

De Magistris: “Lodo? Una provocazione. Berlusconi va sconfitto politicamente”

De MagistrisSarà che da un po’ frequento l’Europa, ma questo Paese sta perdendo l’umorismo. Il mio era un pezzo scritto su un blog e va letto per quello che è”. L’ha detto Luigi de Magistris, eurodeputato dell’Idv, a “24 Mattino” su Radio 24, commentando il suo Lodo lanciato qualche giorno fa (“Berlusconi vada in esilio in cambio dell’impunità giudiziaria”). De Magistris, poi, riattacca il premier e non risparmia neanche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:

Io sono convinto che Berlusconi vada sconfitto politicamente. Volevo anche smitizzare il Lodo, è una provocazione di questo tipo. Se vogliamo pensare che l’Italia è caduta nel basso impero e quindi c’è un sultano che sta stravolgendo la democrazia, allora l’esilio potrebbe essere una conseguenza, ma si può anche intendere come una scelta addirittura vantaggiosa per Berlusconi. Perchè rispetto agli altri cittadini che si fanno fare i processi, lui fa leggi per non subire conseguenze giuridiche. Io ho molto rispetto di chi ha votato Berlusconi.

2009, un anno in Politica Live – Ottavo tempo

2009 agosto superenalotto

E’ agosto, e la nazione sonnecchia sotto l’ombrellone, oppure altrove, lontana per poco dai problemi della vita quotidiana e dallo stress. Dall’ansia di ogni giorno ma soprattutto da una crisi che sta schiacciando i paesi “avanzati”.

E’ agosto, insomma, l’agosto del 2009. In Italia arrivano dalla Svizzera, dalla Germania. Vengono qui, attraversano il confine per cercare la fortuna: per giocare al Superenalotto nostrano. Per diventare ricchi. Un vero e proprio sogno di una notte di mezza estate, con un montepremi che sale sempre più vertiginosamente e che fa giocare tutti, ma proprio tutti. Anche chi non ci ha mai creduto, anche chi non lo fa affatto per abitudine ed è anzi, in condizioni normali, scettico o moralmente contrario, ha giocato in questo periodo almeno una puntata minima al Superenalotto.