
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere
E poi si sono andati a modificare gli art. 56 e 57, che disciplinano l’elezione della Camera e del Senato: alla Circoscrizione Estero vengono riservati 12 deputati e 6 senatori. Numero definito e immutabile, blindato da eventuali cambiamenti demografici.
micheleincina 15 Aprile 2008 il 11:54
Bell’articolo, espone pienamente il problema di centinaia di migliaia di “emigranti all’estero” che vorrebbero esercitare il proprio diritto di voto. E’ interessante vedere come Paesi più aperti verso l’estero come il Regno Unito abbiano una legislazione notevolmente sviluppata in materia. Noi italiani di certo non siamo ancora pronti a questi salti, per nostra natura abbiamo e vogliamo mantenere le radici ben salde nel Paese di origine.
Quest’anno avrei voluto esercitare anch’io il mio diritto di voto.
Sono in Cina da quasi un anno in qualità di studente ma non per questo posso pretendere l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero).
Sono molti gli studenti italiani che qui a Pechino avrebbero voluto avere il diritto di esprimere la propria preferenza, ma viste le circostanze non hanno potuto fare altro che seguire con distacco l’evoluzione dei fatti da Internet. E parlo solamente della mia realtà, a mio avviso gli italiani residenti “temporaneamente” all’estero per studio o lavoro potrebbero raggiungere una cifra ragguardevole se sommati al numero già consistente degli iscritti all’AIRE ed effettivamente residenti (circa 4 milioni).
Vedere l’Italia dagli occhi del mondo è comunque un utile strumento di riflessione, un modo per tastare il polso ad un Paese che – altrimenti – vedrebbe la rappresentazione di sè stesso solo attraverso giornali e televisioni governati da forze in grado di manipolare le preferenze dell’opinione pubblica nazionale.
Per questo, io Michele, già etichettato come italiano-mamma-pizza-spaghetti-MAFFFIA-mandolino mai e poi mai avrei SPRECATO il mio voto dandolo ad uno dei partiti candidati in cui fossero presenti indagati, criminali e mafiosi. Sarebbe da masochisti rigirare il coltello nella piaga ma ciò è accaduto. Evidentemente in Italia la politica si percepisce diversamente, accetto pure l’eventualità ma non ne potrò mai andar fiero.
un saluto
Angela Gennaro 17 Aprile 2008 il 00:54
IPer l’AIRE ci vuole almeno un anno di residenza all’estero. l problema dei temporaneamente all’estero che tu segnali è assai sentito dalle forze politiche. Tale voto, peraltro, ha un senso logico più intuibile di quello che può avere il voto di un italiano emigrato 50 anni fa e lontano dall’Italia (magari nel cuore e nell’anima, magari no).
In particolar modo i Radicali, ad esempio. O Quel che rimane della Sinistra. Per le Politiche 2008, comunque, i temporaneamente all’estero hanno votato: http://www1.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/elezioni/0838_2008_02_14_voto_temp_estero.html
Si tratta però di casi particolari (PA, militari e docenti e ricercatori). Per gli Erasmus, ad esempio, ancora una risposta non c’è – e dalla campagna elettorale, almeno a parole, è stata chiesta.
E’ un mondo che andrebbe completamente riformato, in ottica di esperienza internazionale. Anche se l’Italia, con la scena mondo, un po’ di problemi ce li ha. Per la scena interna, nessun problema, invece. Come giustamente intuisci tu, da così grandi distanze geografiche, questo popolo appare, almeno a chi scrive, “insonorizzato”.
Un caro saluto