La prostituzione, il governo ed il salto della quaglia

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I sogni muoiono all’alba e per gli elettori del Popolo delle libertà è tempo di risvegli. Le promesse fatte in campagna elettorale stanno lentamente sciogliendosi al primo sole estivo, e la dura realtà comincia a fare capolino.


Un refuso, avrebbe detto Berlusconi, sarebbe alla base della notizia circolata ieri sull’intenzione di inserire nel decreto sicurezza, e non già in un disegno di legge, la riforma delle intercettazioni. Più che un refuso, direi un re fuso. Dopo il dietrofront sul reato di clandestinità il Cavaliere – che davanti alla platea dei giovani industriali, figli dei vecchi industriali e padri dei futuri industriali, ha parlato della condizione clandestina come di un’aggravante nella commissione di un reato – ecco un altro coitus interruptus dell’esecutivo che annuncia il ritiro dal decreto del reato di prostituzione.


Ora, il quarto governo Berlusconi sarà pure, come riportano certi sondaggi, in luna di miele con gli italiani ma se tanto mi dà tanto le prime notti di nozze non devono essere state un granchè. Il peso degli anni si fa sentire e il Cavaliere non me ne vorrà, ma forse dovrebbe cominciare a dare retta al consiglio che gli diede tempo addietro Chirac, parlandogli di pillole miracolose durante una cena istituzionale.


Ma parlavamo del reato di prostituzione, o meglio della decisione di riparlarne più in là, Maroni dice ad agosto. Chissà perchè poi proprio ad agosto. Eppure qualcosa già è stato detto, e forse qualcos’altro si deve ancora dire.


Alla voce ipse dixit registriamo i primi vagiti del ministero delle pari opportunità tramite la neoministra Mara Carfagna, che ha dichiarato candidamente: Sì, ma in luoghi isolati. Pensate che la prima volta che ho letto la dichiarazione ho creduto ad un’indebita quanto puntuale proposta in tema di discariche e mi ero meravigliato assai. Poi ho letto meglio: Prostituzione? Sì ma in luoghi isolati. E lì tutto è tornato al suo posto. Ma facciamo un passo indietro.


Il decreto sicurezza in via di approvazione, conteneva fino a pochi giorni fa un emendamento presentato dal presidente della commissione giustizia del Senato Filippo Berselli, che prevedeva l’espulsione delle prostitute clandestine, parole di Berselli, “perchè è giusto che finisca lo spettacolo indecente di uomini e donne nudi la sera per strada che possono essere guardati anche dai bambini e la mattina per terra rimangono i preservativi”. Della tratta e dello sfruttamento della prostituzione nessuna menzione. Il problema è che sono nudi e sporcano, come i rom.


Ieri, in un vertice di maggioranza al Senato a cui hanno partecipato i ministri Maroni e Alfano, si è deciso. Il problema sarà affrontato nel disegno di legge sulla sicurezza. Per intenderci, quello sul reato di clandestinità, quindi ad agosto. Chissà perchè poi proprio ad agosto.


Il decreto dunque conterrà l’aggravante per clandestinità, la riforma del nome dei Cpt – perchè di questo si tratta – denominati adesso Cie, e alcune misure in tema di confisca dei beni di proprietà delle mafie.


Un ultima cosa. Ora che ci penso, alla dichiarazione della Carfagna sulla prostituzione la mia reazione non è stata poi tanto bislacca. Pensavo parlasse di rifiuti, chissà perchè. Poi mi sono ricordato dell’inchiesta che qualche giorno fa ha travolto il commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania.


Ventiquattro persone della gestione Bertolaso sono accusate di associazione a delinquere. L’Operazione Rompiballe ha portato a galla la malversazione nella gestione del ciclo dei rifiuti che, di fatto, non veniva effettuato. Le finte ecoballe prodotte, assemblando indistintamente i cumuli di rifiuti, non venivano neanche bruciate, ma mandate direttamente ad ingrossare le già colme discariche. Lì, in luoghi isolati.


Ah, ecco cosa era.

9 commenti su “La prostituzione, il governo ed il salto della quaglia”

  1. Un groviglio di rifiuti queste idee, del governo Berusconi New Edition, nell’ affrontare tematiche importanti .Il problema della prostituzione è di tutti i Paesi, di tutti i tempi e non ha colore politico, si deve proporre un testo di legge serio che possa dare una soluzione cocreta al problema dello sfruttamento e della tratta delle donne. Si deve accogliere positivamente la proposta di costituire un tavolo bipartisan per trovare una soluzione comune al fenomeno, cercando però di non sradicare l’impianto della legge Merlin che mirava a restituire dignità alle schiave del sesso, sfruttate nelle case chiuse dai protettori e dallo stato che lucrava introiti (LA LOCANDINA ESPOSTA HA UN NON SO’ CHE DI RETRO’ 😉 ). La nostra società ormai percepisce il fenomeno della prostituzione come un problema di decoro urbano (vedi la Carfagna…e meno male che è una donna, mi meraviglio come possa essere un Ministro) e sopratutto come un lavoro in nero accettato dallo stato, che tanto si accanisce contro l’evasione fiscale, ma nulla fa per combattere realmente la vendita di prestazioni sessuali.

  2. “Come i gamberi” 🙂 torno in dietro per segnalare un romanzo che descrive molto bene ciò che accade alle “Orchidee” (le donne sfruttate nel traffico internazionale di prostituzione e droga), per quanti di voi abbiano la curiosità di leggersi una storia che affronta questa tematica. Un percorso che entra nella vita quotidiana e nella mente plasmata e lacerata delle schiave del sesso e della droga. Diego Cugia; “Il mercante di fiori”; I edizione 2002.

  3. La parola chiave di questa nuova legislatura pare essere “spazzatura”. Stanno cercando di ripulire quello che c’e’ di “sporco” in questo paese. Ma invece di andare in profondita’, alla radice di un problema, nascondono la polvere sotto il tappeto! Certo in una società civile e moderna si dovrebbe dare spazio a tutti e garantire una certa dignità di vita… La prostituzione ad oggi viene condannata dalla legge, punita in parte ma di fatto esiste e lavora Io per farla semplice direi: ma sagacemente. La cosa piu’ triste è che a soffrirne e’ chi sta in mezzo, le donne e gli uomini che vendono prestazioni quasi sempre vengono sfruttati da organismi malavitosi che lucrano sulla loro carne, e in piu’ sono condannati dallo stato e dalla società, dove occhio non vede e cuore non duole. La mancanza di alternative sociali rende le persone disperate e sfruttabili da individui senza scrupoli, questo dovrebbe essere condannato!

    Mi viene in mente un film di David Lynch che comincia con una bella giornata di sole in un tranquillo quartiere di una città, casette basse dove gli abitanti innaffiano i loro prati verdi e i loro fiori profumati, si salutano cordialmente e ignorano incosciamente quanto accade di notte, nel sottosuolo della società.

  4. Ciao giò,
    se non sbaglio il film si chiama Blu velvet; capolavoro, IMHO.

    Per quanto riguarda invece la questione di cui parlo nel post, la motivazione che mi ha spinto a scriverlo è la propaganda che ormai regna incontrastata nelle dichiarazioni della nostra classe dirigente. Avete notato come dal giorno dopo il primo CdM – con la decisione di allungare la durata dei mutui pur di abbassare momentaneamente la rata – il problema dei salari e degli stipendi degli italiani sia scomparsa dai media tradizionali? Adesso il problema sono le intercettazioni, prima erano i rom, domani sarà qualcos’altro. Il peggio è che un cambiamento dipende dalla società che, a quanto pare, non è un granchè interessata a cambiare lo status quo, anzi.

    Oggi ho cominciato a pubblicare i memoriali di Vincenzo Calcara, l’ultimo collaboratore di giustizia con cui ha avuto a che fare Paolo Borsellino… e di cose impressionanti non ne dice poche. Vi invito a leggere le prime tre parti, domani la quarta. Fermo restando che probabilmente la portata delle dichiarazioni di Calcara, purtroppo, verrà grandemente sottovalutata se non ignorata.

    Un bel dì vedremo…

  5. Ciao giò,
    se non sbaglio il film si chiama Blu velvet; capolavoro, IMHO.
    Per quanto riguarda invece la questione di cui parlo nel post, la motivazione che mi ha spinto a scriverlo è la propaganda che ormai regna incontrastata nelle dichiarazioni della nostra classe dirigente. Avete notato come dal giorno dopo il primo CdM – con la decisione di allungare la durata dei mutui pur di abbassare momentaneamente la rata – il problema dei salari e degli stipendi degli italiani sia scomparsa dai media tradizionali? Adesso il problema sono le intercettazioni, prima erano i rom, domani sarà qualcos’altro. Il peggio è che un cambiamento dipende dalla società che, a quanto pare, non è un granchè interessata a cambiare lo status quo, anzi.
    Oggi ho cominciato a pubblicare i memoriali di Vincenzo Calcara, l’ultimo collaboratore di giustizia con cui ha avuto a che fare Paolo Borsellino… e di cose impressionanti non ne dice poche. Vi invito a leggere le prime tre parti, domani la quarta. Fermo restando che probabilmente la portata delle dichiarazioni di Calcara, purtroppo, verrà grandemente sottovalutata se non ignorata.
    Un bel dì vedremo…

  6. Grazie Francesco per la segnalazione, leggero’ questi memoriali.

    L’informazione dei grandi network orienta l’interesse della gente e fa pendere l’ago della bilancia dove si vuole. Sarà dura andare contro 30 anni di televisione dove intere generazioni si sono intontite, annichilite e dove la classe dirigente si arroga il diritto di prendere decisioni per il “nostro bene”, e ce le fa anche piacere. Quello di cui piu’ abbiamo bisogno ora è di coinvolgere persone in un nuovo pensiero, dove il centro di interesse sono le persone e non i grandi gruppi economici.

    Ecco un intervista di Agosti a un grande saggio sulla vita, a cui tutti dovremo prestare attenzione: http://it.youtube.com/watch?v=Sf_mXUk-jcI

    Per il tema Prostituzione segnalo questo articolo di Michele Serra, sempre acuto e pungente: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Prostitute-con-la-fidelity-card/2029311/18

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