Ruby adescata a 16 anni: “Fece sesso a pagamento 13 volte”

Foto: AP/LaPresse

La Procura di Milano ha chiuso oggi le indagini nei confronti del consigliere PDL in Lombardia Nicole Minetti, dell’ imprenditore  Lele Mora e del giornalista  Emilio Fede, accusati di favoreggiamento ed induzione della prostituzione di 32 ragazze maggiorenni e, appunto, dell’ allora minorenne Ruby. Quest’ ultima, in particolare, secondo i pm, sarebbe venuta in contatto con Lele Mora ed Emilio Fede, per la prima volta, nel settembre 2009, quando aveva solo 16 anni, e non nel febbraio 2010, come sostenuto finora. Inoltre, scrivono sempre i giudici, avrebbe compiuto “atti sessuali con Silvio Berlusconi, dietro pagamento di corrispettivo in denaro e altre utilità” per 13 volte, dal 14 febbraio al 2 maggio 2010, ma il reato di induzione e favoreggiamento alla prostituzione, per Fede, Mora e la Minetti, sarebbe proseguito fino al gennaio 2011, quando l’ inchiesta era già iniziata.
La Minetti, poi, avrebbe svolto un ruolo di intermediazione per “la sistematica erogazione di corrispettivi per l’ attività di prostituzione svolta previo assenso di Silvio Berlusconi “, occupandosi della concessione in comodato d’ uso alle ragazze delle case in via Olgettina. Emilio Fede, invece, doveva valutare “la rispondenza dei requisiti estetici” delle ragazze invitate ad Arcore, e sia lui che Lele Mora si occupavano di trovare le giovani, talvolta anche nell’ ambito dell’ agenzia gestita da Lele Mora.

Secondo i pm, quindi, quelle di Arcore erano tutt’ altro che serate innocenti a base di barzellette e canzoni napoletane: dopo la cena, infatti, seguiva una seconda parte, in un locale adibito a discoteca, con spogliarelli e balletti erotici“, quindi una terza parte, nella quale Berlusconi sceglieva “una o più ragazze con cui intrattenersi nella notte in rapporti intimi”, in cambio di “somme di denaro ed altre utilità”.
E’ stata, invece, stralciata dai pm milanesi la posizione di altri tre indagati, l’ autista e due assistenti di Lele Mora, che erano accusati anche loro di  favoreggiamento e induzione della prostituzione. Spunterebbero invece, fra le ragazze coinvolte nell’ inchiesta, alcuni nomi nuovi alle cronache, che però non sarebbero coinvolte nel processo, ma avranno tuttalpiù un ruolo da testimoni. Per i magistrati, poi, le ragazze erano al corrente sia del “programma” delle serate, sia delle loro “ricompense”.
Niccolò Ghedini, l’ avvocato del premier, ha ribadito l’ estraneità ai fatti di Berlusconi, sostenendo che ” Le ipotesi di reato contestate dalla procura di Milano a Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora sono totalmente destituite di fondamento”, poichè “Mai il presidente Berlusconi si è trovato coinvolto in situazioni quali quelle prospettate”, e “Si è trattato di incontri conviviali più che corretti e senza nessuna implicazione sessuale”.

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