
Gelo Bossi-Berlusconi
Sembra di essere tornati ai Novanta(s).
A me non ha chiesto niente nessuno, e le condizioni di salute sono quelle che sono
Che Umberto Bossi possa tornare a fare il ministro per le Riforme in un eventuale, prossimo governo Berlusconi? A lui, a Mr. B, nessuno ha chiesto niente. E con totale mancanza di buon gusto, per sfuggire al fuoco nemico (in senso stretto, dato che Umberto ha tirato anche le armi in campagna) il Cavaliere tira in causa lo stato di salute dell’alleato.
Sto benissimo, e fare il ministro è il mio ultimo pensiero
Oltra a – giustamente – grattarsi – il Senatur si rimangia quanto detto poche ore prima. Già si vedeva alle Riforme, lui. Ha un faccino smunto, e parla a fatica, Umberto Bossi. Un ictus non è una passeggiata. Ma che rientri nella campagna elettorale de noantri fa riflettere.
Su Bossi non ho detto niente
Seeeeempre così. Ma dimentica che nel mondo moderno tutto viene registrato e riportato in tempo reale? E’ vero, l’0italiano medio – l’essere umano medio moderno – ha una memoria storica pari a zero. E lui ci marcia. Bossi ministro?
Io non ho detto niente, ho solo detto ‘sta come gli pare’
E che vuol dire???
I fucili? Una boutade
Si esprime per slogan, parla tante volte di fucili ma i fucili non ci sono. Quando dice così, significa che farà una forte battaglia sulle schede. Quella frase poteva risparmiarsela perché sa che queste cose vengono strumentalizzate
Certo certo. E Bossi gli fa eco:
“Basta polemiche sulle mie parole. Quando parlo di canaglia romana parlo del Palazzo
Solo che si attira emulazione. Già che si parla di armi, spunta Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l’autonomia e candidato del centrodestra a governatore della Sicilia
Purtroppo i fucili dei siciliani sono stati caricati per troppo tempo a salve. Quando potremo armarli come si deve, vedremo se e contro usarli
Qui il cervello è stato bello ceh benuto. Fucili, armi, ictus. Anna Finocchiaro
Metafora infelice, corregga la caduta di stile
Caduta di stile? Anna, mi sei simpatica. Ma quale caduta di stile.
Oggi i siciliani non hanno più bisogno di armi perché per difendere la nostra terra c’è l’autonomia, ben più efficace della polvere da sparo
Ovvero, continua come se ci fosse una logica nel continuare e spiegare la linea esplicata. Una sintesi qualunquista ma cui sorprendentemente dare forse ragione è quella di Pier Ferdinando Casini.
Quello che sta succedendo è solo l’anticipo di quel che capiterà se vince Berlusconi. La Lega terrà sotto schiaffo Berlusconi come Bertinotti ha tenuto sotto schiaffo Prodi. L’imbarazzo di Berlusconi è palpabile
Un po’ balbettava, in effetti, Silvio, alla richiesta di spiegazioni. Comunque, signori. Questo è solo l’inizio. Oppure, semplicemente, la fine. Che barba che noia che noia che barba.

Laurentius 25 Aprile 2008 il 02:41
Il pensiero del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia è mistificato! Quel ‘furbacchione’ di Lombardo adopera i nostri modi di parlare e li adatta al suo pensiero filo-italiano e per nulla filo-siciliano, facendolo solo sembrare tale… così da indurre la gente a far includere anche degli indipendentisti come noi entro il suo ambito politico. Decine di volte mi sono sentito dire: “Ah, allora siete con Lombardo!”, con mia conseguente e premurosa precisazione, quasi sdegnata… Lombardo parla male del risorgimento, inneggia a chi è morto per la Sicilia, utilizza nei suoi stemmi i colori siciliani nell’ordine della bandiera del Vespro, rivendica il diritto dei Siciliani ad avere una politica non più romano-centrica… eppure con i partiti italiani ci si allea, e anche molto volentieri (vista l’accozzaglia partitica venutasi a creare in Sicilia, che vedeva addirittura insieme partiti almeno apparentemente quasi nemici come l’U.D.C. e il P.d.L.). Un uomo, un ‘perché’… Perché?
La tecnica di Lombardo è sopraffina. Sembra un piùncu, ma è molto scaltro. Conosce molto bene l’importanza dei simboli, e utilizzando quelli di cui si servono i suoi nemici (i veri amanti della Sicilia e, in particolare, gli indipendentisti) li ritorce contro di loro, e ciò perché i media gli danno il potere di farlo, mentre gli stessi media tappano la bocca a chi, come gli aderenti al M.I.S., si distaccano decisamente dall’ideologia dell’M.p.A. portando avanti un progetto che realmente abbia la Sicilia come il proprio centro, e non il clientelismo filo-democristiano-mafioso mascherato da falso e inopportuno autonomismo, alleato con chi, dell’autonimia della Sicilia, se ne sbatte allegramente!
Il risultato? Lombardo viene presentato come l’unica alternativa dall’apparenza autonomista, chiaramente non indipendentista, che confonde gli ascoltatori con una terminologia (anche le parole sono simboli!) che potrebbe confondere (e di fatto confonde) un autonomista alla Lombardo (perché ne esistono anche di altro tipo: L’Altra Sicilia mi sembra uno dei nomi più eclatanti) da un indipendentista alla M.I.S..
Il vice segretario del M.I.S., Roman Clarke, asserisce che: «Lo sciacallaggio lombardesco è iniziato lontano… sin da quando il responsabile dell’Ufficio Stampa della “Provincia Regionale” di Catania stranamente ordinò ad una nota libreria di Catania tutta una sere di volumi sul separatismo…
Caso vuole che quel libraio fosse amico mio, e mi convocò per chiedermi cosa avesse in mente Lombardo. Gli predissi: sta per scopiazzare il M.I.S.. Qualche mese dopo alle comunali di Catania apparve l’M.p.A».