E’ arrivato il Veltroni day

Il clima da primarie USA ha ormai portato l’Italia a usare termini anglosassoni per qualsiasi attività o avvenimento accada. Così dopo l’election day mi sono sentito in dovere di affermare che la giornata di ieri, per la cronaca 13 febbraio 2008, dovrà venire ricordata come il Veltroni day. Motivazione a supporto della mia proposta il fatto che da ieri Walter Veltroni ha firmato le proprie dimissioni da sindaco di Roma e ha iniziato ufficilmente la sua campagna elettorale, anche presentandosi a parlare in tv, su Porta a Porta, contenitore di approfondimento della prima rete nazionale.

Walter è sicuramente il nostro candidato più “english”, se volessimo usare un paragone simpatico a livello calcistico, potremmo definirlo il Ranieri (l’attuale allenatore della Juventus) della politica. Perchè la sua mentalità molto anglosassone e quella sua spiccata abitudine di utilizzare spesso e volentieri termini in inglese, lo accomuna al mister bianconero reduce da diverse esperienze internazionali e grande conoscitore della lingua d’oltremanica.

La possibilità di parlare e di argomentare alla popolazione sui concetti base della sua campagna elettorale, ha permesso al popolo italiano, che secondo i sondaggi vederebbe il PD con 2 punti percentuali in più di apprezzamento rispetto al passato e vicinissimo al PDL, di conoscere i punti fondamentali della politica “Democratica”: Dialogo con l’opposizione e sostegno dei ceti più bisognosi.

Partiamo dal dialogo. La situazione qui, allo stato attuale, è catastrofica secondo le parole di Veltroni. Motivo fondamentale di questa situazione, il fatto che fino ad oggi Berlusconi e Prodi praticamente non si parlavano, in nessuna occasione. Questa distanza, anche solo a livello organizzativo, comportava enormi difficoltà che hanno solo contribuito alla esasperazione che noi tutti ben conosciamo.

Nelle idee del leader del PD c’è la voglia di comunicare con l’opposizione. Vuole evitare qualsiasi possibile concetto di larga intesa, ma allo stesso tempo vuole mostrare, regalando cariche e una delle due camere all’opposizione, che il dialogo rimane la parte fondamentale per un buon governo.

In secondo luogo il sostegno dei ceti più bisognosi, in particolar modo la situazione dei precari. Al giorno d’oggi siamo particolarmente tartassati dalle tasse. La nostra unica fortuna, a mio modo di vedere, è che almeno l’aria non ce la tassano ma solo perchè al momento attuale non riuscirebbero a valutare quanta ne respiriamo. L’idea di Veltroni è di sostenere i precari e i ceti più bassi, dando incentivi alle aziende, portandole a ridurre le spese. Il sogno sarebbe che nessun stipendio fosse inferiore alle 1000 – 1100 Euro al mese.

Vedremo se nel prossimo futuro, e se vincerà il PD ovviamente, sarà effettivamente così.

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