Vescovi, al via la campagna elettorale


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Suona forse strano? Ma no. E’ tempo di campagna elettorale. Secondo gli esperti marketing il pareggio è possibile. I calcoli stranissimi e complessi per assurdo che fanno sono ben poco digeribili per chi non ha neppure capito chi diamine abbia vinto Sanremo 2008. Comunque la campagna elettorale esplode in allegria.


Soprattutto, sono in molti a cominciare la campagna elettorale. I vescovi. Che c’entrano con la campagna elettorale? Ma non agivano in Chiesa? Che c’entrano le urne? C’entrano, c’entrano.


Insomma, i vescovi della Chiesa cominciano la campagna elettorale. Come? Individuando e declamando a gran voce l’agenda. La to do list della politica italiana. Dubbi, angosce e perplessità? Non c’è problema, ci pensano loro. A voi: una nuova legge elettorale, una scuola migliore, la lotta alla mafia, combattere il decadimento della politica, svelenire il clima della politica. Il tutto, sia chiaro,

per il bene del paese

Eppure avevano illuso tutti. Paventando un apparente impegno a non schierarsi. Come sarebbe normale. Ricordate

Libera Chiesa in Libero Stato?

Ecco appunto. I vescovi consegnano il documento finale del Consiglio permanente dell’episcopato. Ed ecco qui.


La Cei smentisce e conferma. La Chiesa e le gerarchie ecclasiastiche ci tengono a specificare che non ci sarà nulla di assimilabile a un’indicazione di voto. Normale, no? In compenso, la Cei ha presentato quello che può essere definito un vero e proprio “programma” politico. La to do list del prossimo governo. Guai a non seguirla, la vita diventerebbe complicata.


La politica sta litigando con l’affaire Alitalia, tanto pere cambiare. Con il tonfo dei titoli, conseguente all’ufficializzazione della vendita. Con la speranza che le beghe, a questo punto, passino giacchè tutte ai francesi. Son cugini, no? Hanno anche la nostra compagnia di bandiera, ormai… L’affaire, plausibilmente, condizionerà non poco la campagna elettorale.


Veltroni, Fini, Berlusconi, parlano tutti. E’ il loro mestiere e quale momento migliore. E la Cei annuncia che no, non si schiera. Però stila il programma elettorale. A poco meno di un mese dal voto confermano. Nessuno schieramento ma un invito al discernimento ai cattolici.


Riconfermando, per quel che attiene alla Chiesa la linea di non coinvolgimento in alcuna scelta di schieramento politico o di partito

La libertà di voto, rassicura Monsignor Giuseppe Betori, segretario generale della Cei,

non comporta la diaspora culturale dei cattolici

Il programma della Chiesa sulla politica dello Stato italiano. Legge elettorale, punto fondamentale. Che deve tornare

a dare più democrazia a questo Paese

E poi.

Svelenire il clima

Bagnasco non avrebbe mai detto e invitato ad un futuro di larghe intese.

Non si è inteso fare scelte che spettano solo ai partiti una volta visto l’esito delle elezioni. Se, invece, le nostre parole sono lette come l’appello a svelenire il clima politico, questo sì rappresenta il pensiero di tutto il consiglio permanente

E poi, cereto condivisibili: mafia, usura, incidenti sul lavoro, scuola, famiglia. Certo. La campagna elettorale sta volutamente ignorando il teema della famiglia. Troppo complicato. Come lo si pretende di comporre all’interno, ad esempio, del variegato, frastagliato Partito Democratico? Nessun problema. A dubbio, la Chiesa può sempre rispondere.

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