Ho telefonato al leader del Pdl, Silvio Berlusconi, e gli ho fatto gli auguri, come usa nelle democrazie occidentali
Mai caduto in contraddizione nel non nominarlo – orticaria spontanea, chissà – ora non può che saltare agli occhi, anzi, alle orecchie: lo evoca, nome e cognome, per la prima volta. Perchè, con una coerenza intoccata, per tutta la campagna elettorale, deliberatamente, quel nome non l’ha pronunciato.
il principale esponente dello schieramento a noi avverso
E ancora:
Ti voglio dare atto della vittoria e farti gli auguri nell’interesse del paese
E l’altro:
Grazie, questa telefonata mi fa piacere, ora devo mettermi subito al lavoro
Stucchevoli.
Gli italiani non appartengono a nessuno, se non a se stessi appartengono alla propria coscienza, alla propria mente, al proprio cuore
Disse Uolter. Responso difficile soprattutto per quello che da sempre si è distinto in mezzo agli altri. Un politico vero. Un’ideologia forte. Che oggi ha raggiunto un capolinea importante.
Per la prima volta in Parlamento non ci sono rappresentanti comunisti e socialisti
Ed è vero. Solo che. Dove andrà quella sinistra, a questo punto allo sbando?
Sconfitta netta dalle proporzioni impreviste che la rendono ancora più acuta
A Bertinotti Premier nessuno ci ha mai creduto. Ma così? Gli exit poll hanno fregato il Pd ma anche il Pdl.
Andare da soli, confliggere con la sinistra, ha portato allo svuotamento della sinistra senza riuscire però a vincere, senza che ci fosse la crisi della destra
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