Napoli chiama Mondo. Il Consiglio dei Ministri è giunto

La macchina di Silvio Berlusconi è stata tra le prime ad arrivare in Piazza del Plebiscito. Per i comuni mortali, la conferenza stampa è attesa intorno alle 17. E’ probabile che De Gennaro venga confermato come commissario straordinario, e farà riferimento ad un Sottosegretario speciale con la delega per i rifiuti, si dice Bertolaso, non a caso a Napoli, capo della protezione civile.
Il centro storico è stato ripulito, per accogliere il Consiglio dei Ministri. Ci vogliono i grossi nomi per far scomparire il pattume?
Silvio Berlusconi è a Napoli, dunque. E’ arrivato finalmente il momento più volte paventato durante la campagna elettorale. Il primo Consiglio dei Ministri diventa finalmente realtà a Napoli come promesso, si materializza come sovente ripetuto. E’ giunta l’ora. E la domanda nasce spontanea: E IL PRIMO CONSIGLIO OMBRA DEI MINISTRI OMBRA DOVE SI OMBRARIUNISCE? A Secondigliano?

Brianza, la fucina del governo

Il nuovo governo Berlusconi affronterà, nelle prossime ore, la dura sfida del primo consiglio di ministri. Molti gli argomenti ostici che la nuova squadra dovrà affrontare per far rialzare il paese, come “il Silvio” ci ha promesso.

All’interno di questa nuova squadra ecco che vi sono ben 3 elementi provenienti da una delle zone più prolifiche del paese, la Brianza.

Posta in Lombardia a nord della città di Milano ed estendendosi fino al confine con le Prealpi, la Brianza oltre ad aver dato i natali al sottoscritto è anche la “regione” dove risiede solitamente, in quel di Arcore, il nostro premier.

Il divo Giulio. Un film per una sera

Si ripropone il video. Un po’ di commenti, fa sempre bene:

“eh allora? l’avrai commesso!” Vergogna!!

Un altro commento?

Ma sai, Ricca è riuscito a farla ammettere la verità: il tirapiedi del mafioso ha detto: “non è colpevole ma prescritto, cioè il reato l’ha commesso prima”. Capito? Non è colpevole…ahahahahah…

Aldo Moro e Vittorio Zucconi. Storia di un vissuto

Io c’ero, a via Fani. Anni dopo, i brigatisti mi dissero: Noi cercavamo di colpire al cuore lo Stato Italiano, ma scoprimmo… che non ha un cuore

30 anni fa le Brigate Rosse uccidevano Aldo Moro. L’Italia lo ha ricordato ieri. Più o meno.

Oltre 100 faldoni di documenti, corrispondenti a circa 62 mila pagine, della Commissione stragi – filone Moro sono consultabili in Rete grazie al progetto Commissioni d’inchiesta on-line curato dall’Archivio storico di Palazzo Madama.
Cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana, Aldo Moro. Non l’avessero ucciso, era in forte odor di Presidenza della Repubblica. Un’altra storia, per l’Italia. Chissà come sarebbe l’Italia.

Il nano è tratto. E dice che ora non ha più scuse

nano
Il manifesto titola Il nano è tratto. Come di consueto, giocano con le parole. Il nano, adesso, si fa grave, mentre esce dall’in pectore.

Stavolta non abbiamo più scuse. Ci sono tutte le condizioni per fare. E se non faremo sarà solo colpa nostra. Se non faremo, saremo travolti

L’idillio, chissà. Chi può dirlo. Chi lo sa. Come si pone, oggi, l’italiano medio, di fronte a quel che l’è. Il nuovo Governo. La nuova direzione.

La popolarità è faccenda strana. Viene e va. Chiedetelo a Sarkozy. Viene e precipita, è fascinosa e bizzarra faccenda.
Il Silvio saggio.

Questo non può essere il governo del “sole in tasca”, ma quello dei “piedi per terra”

Ricordando al mondo che

La situazione del Paese è difficile, non c’è spazio per i facili ottimismi

E’ da quando ha vinto che mette le mani avanti.

Governo: Berlusconi IV. Our time is running out. La carica dei 21

Ore 19.50. Mara Carfagna – all’anagrafe Maria Rosaria Carfagna – (Salerno, 18 dicembre 1975) diventa Ministro della Repubblica Italiana. Chi è Mara Carfagna? Una politica e showgirl italiana, parlamentare di Forza Italia e attuale titolare del Ministero senza portofoglio per le Pari Opportunità. Il sito del suddetto ministero non è ancora, giustamente, stato modificato. Quindi possiamo leggere della sua predecessora, Barbara Pollastrini.

Ho sempre vissuto a Milano, a parte brevi parentesi di studio trascorse a Parigi e un lungo pendolarismo con Roma, città che da qualche anno ospita buona parte del mio impegno politico e parlamentare. Come tanti della mia generazione ho scoperto la politica nel ’68, soprattutto all’università. Nel mio caso la Bocconi dove mi sono laureata con una tesi su Charles Fourier. Era quella la stagione del movimento studentesco, e da lì a poco del movimento delle donne. Ne scaturì una miscela particolare di studio, passione politica e civile che ho sempre conservato tra i ricordi più cari e che è rimasta parte della mia identità

Eccetera eccetera, scrive l’uscita Pollastrini. Leggetevelo – sperando che il link si conservi – e guardatevi la foto. Ma torniamo a Mara.

Berlusconi’s team

Consultiamoci. Riparliamone, quindi consultiamoci.
Sono ripartite, durante la mattinata, le consultazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la formazione del nuovo governo al Quirinale.
Alleanza Nazionale un po’ di malumori ne ha. Ma Matteoli assicura che ogni problema verrà risolto in giornata. La prima delegatio a salir sul Col fu l’Udc. Poi Iddivvù, Lega Nord, Piddì, e Piddielle. Napolitano concluderà in gloria con i presidenti emeriti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. Nel pomeriggio, in tempo in tempo per il tè. In serata dovrebbe esserci il conferimento dell’incarico. Il parto plurigemellare, l’italico Godot.

Gianfranco Fini, nuovo Presidente della Camera

Dopo il comunista, l’ex comunista, ecco l’ex fascista.

Come i miei predecessori Violante e Bertinotti sono anch’io un uomo di parte, fortemente convinto della bontà dei valori che hanno ispirato il mio impegno politico, ma in questo importante incarico istituzionale mi impegnerò per il rigoroso rispetto della parità dei diritti di tutti i parlamentari

C’erano una volta due politici. Forse gli ultimi due politici di razza che l’Italia abbia avuto. Un destino parallelo, questo quanto ho sempre visto in loro. Un declino quasi contemporaneo, dalle ideologie alle istituzioni. Oggi il leader di An è il primo esponente della destra postfascista a ricoprire la terza carica dello Stato.

25 aprile. Il giorno dopo. C’era una volta

Napolitano
C’era una volta Giorgio Napolitano, a difesa del 25 aprile. Vero è che è il Presidente della Repubblica. Vero è che Napolitano ha la storia che ha – il primo Capo dello Stato che abbia fatto parte del Partito Comunista Italiano. Durante l’università Durante gli anni dell’Università, fa parte del GUF, il gruppo universitario fascista: collabora infatti con il settimanale IX maggio tenendo una rubrica di critica teatrale. In questo periodo si forma tuttavia il gruppo di amici storico di Napolitano che seppur militando ufficialmente nel fascismo guardava alle prospettive dell’antifascismo.
Napolitano auspica che il 25 aprile divenga

una festa di tutti e un simbolo di pacificazione

Dopo tanti anni, Napolitano ricorda che è necessaria un’analisi

ponderata che però non significhi in alcun modo confondere le due parti in lotta, appiattirle sotto un comune giudizio di condanna e di assoluzione

Le ombre della Resistenza non vanno occultate, ma guai a indulgere a false equiparazioni e banali generalizzazioni; anche se a nessun caduto, e ai familiari che ne hanno subito la perdita, si può negare sul piano umano un rispetto maturato col tempo

Alitalia, un prestito per la vita

prestito
300 milioni di euro. 300 signorissimi milioni di euro. Prestito? Sì, e che prestito. Alla fine eccolo qui il prestito ponte, per tentare di mantenere in vita la comatosa ed agonizzante Alitalia, fino alla sperata vendita della compagnia. Lo ha varato ieri in serata, con tanto di apposito decreto, il Consiglio dei Ministri, ultimo atto decisivo di un esecutivo, all’ombra e sulla spinta del succssivo, all’indomani del fallimento definitivo della trattativa con Air France-KLM.
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, hanno definito la faccenda inevitabile. Ma hanno anche precisato che, nella faccenda, il principale ispiratore è Silviuccio. E’ sotto gli occhi di tutti.

E’ stato Berlusconi a volerlo così sostanzioso

Ci ha tenuto a precisarlo, il declinante Romano. Loro avevano previsto 100, Silvio ne ha chiesti 300. E 300 sia. Ha vinto-stravinto le eleziopni, no?

La lettera. Berlusconi, c’è posta per te. Da Walter, quello comunista

lettera botero
La lettera. Che beltà. La lettera dal titolo: Un impegno di lealtà repubblicana.

Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana

Caro Berlusconi fa molto ridere.

Alitalia: caos e insider trading

chart
Alitalia in campagna elettorale. Non sarà più possibile schiodarla. Ormai. Ieri scontro Veltroni-Berlusconi sui tempi della presunta cordata italiana pronta all’acquisizione di Alitalia. Oggi arriva la voce di quello che, non dimentichiamolo, è un ex-magistrato. Non dimentichiamo neppure che a Berlusconi i magistrati proprio non sono mai andati giù.
All’attacco, signore e signori, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Un attacco nel vero senso della parola, e di tutto rispetto. Perchè accusa il Silvio nazionale – in effetti niente di non già visto – di compiere un reato.

Berlusconi sta facendo insider trading facendo credere contrariamente al vero che c’è qualcuno che vuole comprare Alitalia

Walter, ovvero Santa Maria Goretti

Maria Goretti
Se le cerca. Non c’è che dire. Perchè gesti come quello di oggi del Silvio da Arcore non possono non attirare una critica e una risposta anche abbastanza facile. Insomma. A Uolter gliel’ha servita su un vassoio d’argento.

Noi non stracciamo i programmi degli avversari, li leggiamo e li rispettiamo

Si aggiunga poi che Uolter da Roma ultimamente pare Santa Maria Goretti. Quindi, dal Veneto dove il suo allegro pullmen attualmente fa tappa, risponde a Silvio. A te, o Silvio, che hai distrutto e buttato via il documento dei punti programmatici del Partito Democratico, io Uolter da Treviso dico. Ah, per inciso: Treviso era la prima tappa del viaggio considerata a rischio. Invece il teatro Eden è pieno e i simpatizzanti fuori hanno anche chiesto a Uolti di parlare all’aperto. Santa Maria Goretti, dunque, è pacata/o e positiva/o.