Infografica sulla nuova legge elettorale

E mente tutti sono in attesa dello sciopero della scuola, il Governo Renzi incassa la fiducia sulla legge elettorale. Un’infografica realizzata da Repubblica spiega adesso come cambierà il sistema elettivo sulla base delle indicazioni offerte nel documento nuovo di zecca. 

Sulla legge elettorale M5S e governo distanti con qualche spiraglio

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C’è stato l’atteso incontro tra il Movimento 5 Stelle e il governo nei giorni scorsi sulle proposte per la legge elettorale. Un incontro che sancisce per la prima volta un cambio di strategia da parte di Beppe Grillo, più aperto al dialogo con le altre forze politiche considerate sempre come dei nemici che non sono meritevoli di attenzioni. Ma a cosa porterà questa serie di colloqui sulla legge elettorale? A poco o a niente stando alle posizioni di M5S e Pd.

Le quote rosa non passano nell’Italicum che è stato approvato

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E alla fine niente quote rosa. L’Italicum passa con alcuni cambiamenti rispetto al progetto iniziale, ma la rappresentanza femminile al parlamento non sarà sancita per legge. Il gruppo bipartisan che si era trovato d’accordo in Parlamento sulle quote rosa rimane deluso e sconfitto da un altro gruppo trasversale che invece si è unito contro questa proposta. Dal Pd a Forza Italia non sono mancati i parlamentari contrari a fare passare l’emendamento.

Da Italicum a Bastardellum per Sartori

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Sul nome della nuova legge elettorale ci si sta sbizzarrendo. Prima Beppe Grillo ha parlato di “Pregiudicatellum”, a suo modo. Ora Giovanni Sartori, uno dei politologi italiani più importanti, ha parlato di “Bastardellum”.

Le polemiche nel Pd per l’incontro tra Renzi e Berlusconi

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L’incontro tra Renzi e Berlusconi nella sede del Pd sulla legge elettorale ha lasciato qualche strascico all’interno del partito. Il nemico storico, il pregiudicato che va a casa del segretario del Pd. Secondo alcuni è insostenibile.

Questo il motivo dell’asse Pd-Forza Italia sulla legge elettorale

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La discussione sulla legge elettorale continua e il segretario del Pd Matteo Renzi è sempre protagonista. La legge si deve fare, è stata calendarizzata e ora è necessario un accordo. Renzi aveva affermato che avrebbe parlato con tutti perché la legge elettorale si sarebbe fatta con ci stava. Ed è stato di parola. Ora sembra che l’asse privilegiato sia con Forza Italia.

Incontro tra Pd e Fi su Mattarellum con premio

Foto: AP/LaPresse
Foto: AP/LaPresse
Chi è il rappresentante del centrodestra? Berlusconi o Alfano? Sembra esserselo chiesto il nuovo segretario del Pd Matteo Renzi. E poi sembra avere deciso inviando un suo rappresentante a parlare con Berlusconi. Il tema? La legge elettorale.
Per Renzi non c’è tempo da perdere. Il centrodestra sembra che si sia organizzato, che sia più avanti rispetto a un sistema proporzionale con diversi partiti. Il Mattarellum non andrebbe bene al Pd, ma c’è la necessità di cambiare il sistema attuale dopo la decisione della Consulta.
Mattarellum quindi? Forse, perché i contatti sono appena iniziati. Ieri, l’incontro tra i rappresentanti di Pd e Fi e Renzi che ha affermato: “Io voglio stanare il Cavaliere, scoprire, anzi, far scoprire, cosa vuole veramente. Non mi voglio trovare ad aprire con lui una trattativa sulla legge elettorale per poi trovarmi in mezzo al guado. Facciamolo uscire allo scoperto”.
L’incontro del rappresentante di Renzi Dario Nardella è stato con Renato Brunetta capogruppo di Forza Italia. Da quello che emerge, Nardella avrebbe chiesto a Brunetta del Mattarellum e della possibilità di renderlo maggioritario. In questo caso, il 25% del proporzionale si trasformerebbe in premio. Questa soluzione metterebbe in disparte il Nuovo Centrodestra di Alfano.
Renzi ha affermato che: “Se il Parlamento non riesce a fare la legge elettorale e il governo non riesce a fare le riforme, è legittimo chiedersi perché andare avanti”. Renzi comuqnue non si espone più di tanto per non creare problemi al governo e per non entrare in polemica con il Quirinale. Nei discorsi sulla legge elettorale non c’è il rapporto con Alfano e su questo Rendi ha detto: “Quelli pensavano che non avrei mai trattato con Berlusconi per paura di sentirmi dire le solite offese, ma mi conoscono male, io la riforma la voglio fare sul serio, e la farei anche con il diavolo”.
Renzi aspetta di capire come andrà questo rapporto con Fi e continua a seguire la linea che la riforma elettorale si fa con ci sta. Le lezioni si avvicinano e Renzi si muove immaginando una soluzione più adeguata per il suo partito.

La legge elettorale e il Governo Letta

Photo Credits - Andreas Solaro - AFP - Getty Images - 185493987La legge elettorale mette alle strette il governo delle larghe intese. Si parla della modifica della legge elettorale italiana da prima della nascita del governo delle larghe intese. Infatti, durante la campagna elettorale che aveva preceduto le elezioni politiche di febbraio 2013, i diversi parti e schieramenti politici si erano ripromessi di modificare la legge elettorale italiana.

La legge elettorale e le mosse di Giorgio Napolitano

Photo Credits - Ian Gavan - Getty Images Entertainment - Getty Images - 179670186Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aveva convocato per oggi 25 ottobre un incontro con i partiti di opposizione per discutere sulla riforma della legge elettorale, la così detta legge “Porcellum”.

Nuova legge elettorale ad ottobre

enrico lettaIntervenendo al meeting di Cl, il primo ministro Enrico Letta ha fissato i tempi di variazione dell’attuale Porcellum, e di introduzione di una nuova legge elettorale. “La legge elettorale” – ha dichiarato il premier dinanzi a una folta platea – “andrà approvata ad ottobre. È il cambiamento più urgente da fare”. E, a chi pensa a una imminente crisi di governo, Letta risponde: “Nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato”.

Legge elettorale bloccata in Senato

Si arena in Senato la proposta di revisione della legge elettorale. La bozza formulata dalle parti non ha infatti trovato pronto gradimento da parte del Pdl, nonostante una parvenza di precedente intesa. A non piacere sarebbero non solamente gli aspetti legati alle preferenze, quanto anche il tetto di spesa di 80 mila euro a candidato, che il Partito Democratico vorrebbe introdurre al fine di limitare il pregiudizio già sperimentato con precedenti casi mediaticamente molto rilevanti (Fiorito docet).

Alle urne con il Porcellum: niente quote rosa e liste bloccate

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La legge elettorale vigente, con la quale si tornerà al voto, prevede un sistema ibrido e complicato, che riprende alcune caratteristiche del sistema proporzionale (in particolare il voto di lista per il partito) ma le subordina al principio fondamentale del sistema maggioritario (chi prende un voto in piu’ ha vinto). Approvato a dicembre 2005 nella precedente legislatura a maggioranza di centrodestra, il sistema elettorale è definito spesso ”Porcellum” perchè il suo stesso ideatore, il leghista Roberto Calderoli, parlando della sua legge a Matrix nel marzo 2006, dichiarò:

Si dovra’ riscrivere. Glielo dico francamente, l’ho scritta io ma è una porcata

In effetti, le elezioni del 2006 hanno dimostrato che uno dei problemi di questa legge è il premio di maggioranza che al Senato scatta a livello regionale, rendendo difficile una maggioranza solida. Anche la Corte Costituzionale, il 30 gennaio di quest’anno, nel giudizio di ammissibilita’ dei referendum, ha segnalato che la legge ha in sè delle ”carenze”, in particolare per quanto riguarda il premio di maggioranza.
Ecco come funziona:

Messaggio dalla Consulta al Parlamento: “legge elettorale carente”

Referendum
Si fa un gran parlare, di questi tempi, di legge e sistema elettorale. Forse solo ai tempi della Costituente se ne è parlato tanto. Colei che sarebbe sostanzialmente la causa dei dolori di pancia di Romano Prodi (ma per due anni se l’è, in fondo, tenuta) e che potrebbe esserlo per un prossimo governo partorito, è stata ieri definita dalla Corte Costituzionale semplicemente, in maniera chiara e inequivocabile, carente.
La Corte Costituzionale non può e non vuole mettersi a fare politica. Ma nel suo esito positivo per i referendum del comitato di Mario Segni, non entrando nel merito della valutazione di legittimità della legge elettorale, qualcosa comunque ha fatto.
In una delle tre sentenze che hanno dato il via libera al referendum, si afferma tutta via che la legge ha già in sè delle carenze. Carenze che si concentrano soprattutto sull’aspetto del premio di maggioranza.