Annozero, caso Mills e Pannella in studio

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Annozero, caso Mills. In studio Dario Franceschini, Francesco Storace, Marco Pannella, Maurizio Lupi. Sul sito del programma si legge:

Dopo una recente e assai seguita partecipazione, Annozero aveva invitato nuovamente l’on. Emma Bonino in trasmissione. Non c’era evidentemente da parte nostra nessuna volontà di oscuramento della lista Bonino-Pannella. All’invito aveva infatti fatto seguito una conferma più volte ribadita. Noi non siamo però abituati a subire autoinviti, che potrebbero creare un precedente al quale altri leader avrebbero la possibilità di fare ricorso in futuro. La nostra autonomia editoriale è un principio altrettanto serio rispetto a quelli ai quali si richiama l’on. Marco Pannella.

Ballarò: Berlusconi-Lario e crisi

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Anche Ballarò, questa sera, cade nella rete Silvio – Veronica – Noemi. C’è anche un po’ di crisi economica e di elezioni a Trento. Con Giovanni Floris, Dario Franceschini per il Pd e Sandro Bondi per il Pdl, ma anche Renata Polverini, Concita De Gregori, Carlo Rossella, il professore Umberto Curi, Andre Segre, Israli e Nando Pagnoncelli.

Maurizio Crozza non si lascia naturalmente scappare la classifica di Freedom House che vede l’Italia paese parzialmente libero in termini di libertà di stampa.

Referendum, il sì di Berlusconi e la sbiancata della Lega

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In quanto dichiarato dal Premier non c’è nulla di strano. E’ perfettamente logico. Silvio, uomo che, nelle parole della moglie Veronica Lario, ha ormai le velleità di Napoleone, (e, nelle parole di qualcun’altra, anche “papi“, di questi tempi), ha avuto modo di spiegare la sua posizione in merito alle tanto agognate consultazioni referendarie.

Sì certo. La risposta è ovvia. Dà un premio di maggioranza al partito più forte e vi sembra che io possa votare no?

Non è mica masochista, lui. E noi tutti? La risposta, che potrebbe anche essere gradita dai promotori del referendum, lo sarà certo un po’ meno da quella Lega cui questo Referendum proprio non va giù. Referendum che nun s’ha da fare, e che comunque il partito di Bossi ha osteggiato fin da principio, impedendo di fatto il suo accormapamento in un election day con le Europee che tanto avrebbe fatto risparmiare al paese. Un referendum che dà il premio di maggioranza al primo partito… Carolina Lusanna, Lega, appunto, ieri a Ballarò tuonava: La democrazia ha i suoi costi!

Porta a Porta, la Liberazione ritrovata

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Bruno Vespa on air. Eccoci qui. Anche stasera Porta a Porta. E perché mai farsi scappare l’occasione della Liberazione? Ospite Dario Franceschini, Segretario del Partito Democratico. E la sua sfida a distanza con il Premier, Silvio Berlusconi. E il suo viaggio – che non durerà solo per il periodo di campagna elettorale, assicura – sui treni che usano gli italiani.

Partigiani vs Repubblichini. La Resistenza, ha detto Silvio Berlusconi nel suo discorso a Onna, è momento fondante della nostra storia, come il Risorgimento. Non ha fatto neppure polemiche sulla Costituzione – miglior compromesso possibile – che però mancò un obiettivo: il compromesso. Franceschini sottoscriverebbe il discorso peer intero?

Se il G8 va a L’Aquila

G8 a L’Aquila. Si risparmiano 220 milioni di euro (anche per far dimenticare il referendum, in fondo), e si fa giacché anche una gran bella figura. Londra, Washington, Berlino e la Ue tutta hanno detto sì. Un’idea che piace insomma.

E’ un gesto simbolico forte. Facciamo affidamento sui partner italiani perché creino le condizioni logistiche per un vertice di successo

Parola dell’Unione Europea. Silvio, insomma, ci ha azzeccato anche questa volta. C’è qualcuno, però, che non è del tutto convinto della bontà dell’intenzione della sortita in oggetto. Qualcuno sospetta. Si tratta di quel che resta dell’opposizione.

Ultimo tango a Parigi

Parigini e romani sono sempre andati d’accordo. C’è un treno per l’Europa che il Pd sta mandando in giro e che ha portato oggi il primo incidente diplomatico, nel corso della sua tappa francese. Fino ad oggi. Il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, ha citato, in effetti i buoni rapporti passati: con le giunte di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni.

Difficilmente potrò avere gli stessi buoni rapporti anche con l’attuale sindaco Gianni Alemanno, un sindaco che ha fatto il suo esordio in Campidoglio accolto dai saluti fascisti

Se la sinistra parla di sicurezza

Sicurezza. Torna il tema caldo. Perché? Perché dopo che la destra – il centrodestra – ne ha fatto il suo cavallo di battaglia per tutta una campagna elettorale – decisiva, nazionale e locale – il Pd si desta e ricicla. Naturalmente accusando: ci hanno fatto campagna elettorale, hanno puntato tutto, epure oggi l’elettorato si sente tradito da quelle promesse disattese. Parola di Dario Franceschini.

Come dire:

Franceschini: “Berlusconi è un imbroglione. Sveglio, l’amico

Sveglio, e alla ricerca di consensi. Oggi era in prima fila in occasione della manifestazione di protesta dei sindacati di polizia contro i tagli alla sicurezza.

Lettera a Franceschini. Ovvero: PD, i laici ci rinunciano

Se dei demplici elettori Democratici scrivono al Segretario. Semplici “un par di ciufoli”, perché sono nomi noti di questi tempi che corrono. Medici e scienziati, rigorosamente e spiccatamente laici, hanno scritto a Dario Franceschini.

Gente internazionale e nomi anche famosi, come quello – per citarne solo uno, di Paolo Fresu.

Prodi a Che tempo che fa

Romano Prodi è ospite stasera a Che tempo che fa. Ospite di Fazio, parla del Partito Democratico. Ieri il Professore ha rinnovato la tessera del partito, ma continua a confermare che non tornerà in politica, che non sarà capolista alle Europee. Glielo ha proposto anche il Belgio.

Era da tempo che il professore non si vedeva in giro.

Riforme. Cosa è importante ora per il Partito Democratico? Romano Prodi risponde parlando della necessità di una struttura partitica trasparente e partecipata. Affinché finisca il gioco delle tessere che ha dominato la vita di tutti i partiti. Credo negli obiettivi di lungo periodo.

Ma la vera chicca della pur affatto coraggiosa attività “giornalistica” del buon Fabio Fazio è la richiesta: Cosa ha pensato quando Veltroni ha detto che il PD avrebbe corso da solo? Prodi racconta: Si affacciò Mastella alla porta del mio ufficio a Palazzo Chigi, e mi disse: Prima che mi facciate fuori voi, lo faccio io. Il resto è Storia.

Testamento biologico, lettera aperta a Franceschini

Su MicroMega Umberto Veronesi, Stefano Rodotà, Paolo Flores e Andrea Camilleri, hanno scritto una lettera aperta al nuovo segretario del PD contro Franceschini, in merito al testamento biologico.

La proposta del Pd sulla legge “fine-vita” non sono una mediazione, ma una resa. Questo il fulcro della lettera. Una denuncia nei confronti di un disegno di legge la cui storia rimarrà negli annali della Repubblica Italiana per la gestione… come definirla… assurda forse? Commentate pure. Si deve crescere, e da qualche parte si deve andare. Dato che si tratta delle nostre esistenze.

Laicità significa che nessuna convinzione religiosa o morale viene imposta per legge da un gruppo di persone, per quanto ampio, alla totalità dei cittadini.

Franceschini, nuovo segretario PD. Il giuramento sulla Costituzione

Dario Franceschini è stato eletto segretario del Partito Democratico. Il che significa che il gruppo dirigente del partito, ad oggi, non è stato TOTALMENTE bocciato dalla sua base. Le primarie avrebbero voluto dire ciò, e le primarie non sono arrivate. Il che lascia molti interrogativi aperti.

Debole, reggente, dilettante, signor Nessuno, scelto dalla nomenklatura. A Dario Franceschini ne hanno dette di tutti i colori. Ma lui sembra avere le idee chiare: ricorda Walter Veltroni, la sua azione, i suoi errori (che sono anche i miei), promette e fa. L’ha detto ieri alla Fiera di Roma, nel discorso con cui ha lanciato la sua candidatura alla leadership del partito. E oggi lo farà: andrò a Ferrara, la mia città, a giurare sulla Costituzione.

PD, Franceschini o primarie? That is the question

Il Pd e la resa dei conti. Bocciate le primarie, si vota il segretario. Dieci interventi (per mee, posson bastareeeee…) dal palco: 5 a favore del reggente che non sarà reggente ma segretario a tutti gli effetti, l’ormai ex vice Dario Franceschini, e 5 per le primarie.

Anna Finocchiaro ha poi fatto votare la mozione che chiede di votare oggi stesso il segretario. Segretario che sarà alla guida del Partito Democratico fino al prossimo congresso. Il tutto, senza passare dalle primarie. Una mozione che ha vinto. Anzi: stravinto

Veltroni si dimette

Walter Veltroni si dimette. Questa è la traduzione in lingua corrente del post precedente. Si è arreso, Walter. E le sue parole sono da apocalisse. Mi assumo le responsabilità mie e non. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto. Pensateci. Sedici mesi fa, solo meno di un anno e mezzo addietro nasceva il PD, la sua leadership, nonché quel motto. Quel tormentone.

Yes, we can. Tutti noi canticchiamo, probabilmente, oggi. La beffa, e il destino fatto dall’uomo. Oggi, quella frasetta viene violentemente sostituita da un’altra. Perché le pressioni sono state tante, e lui, ora, va via. Non voglio restare per far logorare me e la possibilità del Pd di esistere. Per molti sono un problema e io sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Il mio mandato è a disposizione.

Gli ultimi giorni degli utimi 16 mesi del “principale esponente dell’opposizione” non sono stati semplici. Accuse, neanche troppo nascoste, soprattutto dall’interno stesso del Partito Democratico.

Pd, “la prossima volta vinceremo”

Il Partito Democratico: “la prossima volta vinceremo”. Coro unanime di applausi in Parlamento per la riuscitissima battuta. L’ho sempre detto che sono dei simpatici umoristi.

Walter Veltroni (chi?) redivivo. Si muove, si smuove, nell’estremo tentativo di uscire da un’impasse imbarazzante che ha minato l’identità stessa di qualcosa che, così, non c’è mai stato. Walter Veltroni (sempre lui) annuncia oggi tre giorni di mobilitazione contro la crisi, insieme a un nuovo Viaggio in Italia (si vede che Johann Wolfgang Goethe – e chi per lui – gli è proprio piaciuto), attraverso le province italiane. Non solo – qe qui c’è il culmine: di dice certissimo che

Vinceremo le prossime elezioni, quando esse siano

Immagino speri che siano parecchio più in là nel tempo. Lunga vita al Governo, quasi…