PD, Franceschini o primarie? That is the question

Il Pd e la resa dei conti. Bocciate le primarie, si vota il segretario. Dieci interventi (per mee, posson bastareeeee…) dal palco: 5 a favore del reggente che non sarà reggente ma segretario a tutti gli effetti, l’ormai ex vice Dario Franceschini, e 5 per le primarie.

Anna Finocchiaro ha poi fatto votare la mozione che chiede di votare oggi stesso il segretario. Segretario che sarà alla guida del Partito Democratico fino al prossimo congresso. Il tutto, senza passare dalle primarie. Una mozione che ha vinto. Anzi: stravinto

L’organo dirigente del partito si è riunito oggi alla Fiera di Roma. La sfida è la gestione del dopo-addio di Veltroni.

Non siamo all’8 settembre

Dice la Finocchiaro. Poco convincente.

Non facciamoci del male

Dice il secco Fassino. Assai più convincente e soprattutto sulla scia morettiana dalla quale la sinistra non riesce ad emanciparsi. E forse oggi è anche un bene.

Rosy Bindi e Vasco Errani hanno chiesto dal palco lo scioglimento del governo ombra. E si sono anche beccati non pochi applausi per la proposta. E Gad Lerner:

Perché Bersani non si candida segretario oggi? Qui? E invece rinvia…? Già una volta e lo ha ammesso lui stesso, ha fatto una cavolata…

E a proposito di Governo Ombra, proprio Dario Franceschini, appena presa la parola per la sua candidatura, promette: tutte le cariche nel partito, tranne la direzione, verranno azzerate se verrà eletto. E il governo ombra… Verrà cancellato. Ma poi consola tutti – ed evita di farsi dare del corvo, in qualche modo, stile Marcegaglia: non nega la crisi (direi che sarebbe quanto mai improbabile farlo), ma “fomenta” (ammesso che sia ancora fomentabile) la folla assicurando che nessuna crisi allontanerà o indebolirà quell’idea “comune”, quell’ideale del partito.

Magari, giacché si cambia, giacché un nuovo corso è necessario e possibile, sarà anche così “opportuno” da dirci quale. 

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