Grasso e Boldini smentiscono presunte tensioni

I presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso, hanno voluto smentire le voci che volevano le due presidenze in forte contrasto. Le “indiscrezioni” erano figlie di alcuni commenti giornalistici che – sostengono i due in una nota congiunta – non hanno alcun fondo di verità. Vediamo dunque quali sono state le dichiarazioni dei due presidenti, e in che modo sono state azzerate le potenziali polemiche sui contrasti tra i ruoli.

Comitato dei saggi al lavoro in un clima teso

Il Comitato dei saggi, il gruppo di “esperti” organizzato in due commissioni fortemente volute dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è posto al lavoro in un clima particolarmente teso. La riunione in programma per le 11 (per le questioni economiche) e per le 12 (per le questioni istituzionali), è il primo passo di una serie di iniziative che, tuttavia, non sembrano trovare adeguato gradimento nelle case dei partiti.

Accordi segreti tra Netanyahu ed Abu Mazen. Il premier palestinese dichiara. “PRONTI A RICONOSCERE ISRAELE”.


La notizia incredibile.
Abu Mazen a sorpresa durante le prime ore del mattino in un’intervista apparentemente senza nessuna importanza fa una rivelazione che lascia attoniti un pugno di persone presenti nel suo ufficio alla Muqata, la sede dell’ANP. Rivela di aver incontrato segretamente il premier israeliano Netanyahu durante la visita recente di Obama in Israele. “Sono pronto a fare la pace con Israele” dichiara ad Al-Aqsa TV. I giornalisti palestinesi della TV (che è la tv “di stato” di Hamas) sono attoniti, spengono la telecamera e chiedono se si tratti di uno scherzo. Alcuni di loro cominciano a parlare nervosamente al telefono. Ma Abu Mazen fa cenno di continuare e di registrare, in modo che non vada persa neppure una parola: «I palestinesi si meritano un proprio Stato». «In Israele e negli Stati Uniti – ha aggiunto – siamo tutti convinti già da tempo della visione dei `due Stati´ ». Lo Stato palestinese deve essere «indipendente, in grado di sostenersi, dotato di contiguità territoriale, accanto allo Stato di Israele».

La svolta. Mahmūd Abbās – che è accompagnato da Salam Fayyad e dal capo negoziatore Saeeb Erekat, insieme ad un ristrettissimo numero di dignitari – è vestito di scuro e cravatta azzurra e misura le parole con molta lentezza, come fosse a conoscenza di trovarsi in un punto decisivo della storia del conflitto mediorientale o forse per paura di non essere frainteso. “Il mio piano in 5 punti, per l’ottenimento di uno Stato Palestinese riconosciuto da Israele e dagli Stati Uniti con capitale Ramallah :

  • Pieno riconoscimento dello Stato di Israele come stato sovrano con capitale Gerusalemme (territori del 1967 ed ampi scambi per garantire la sopravvivenza di aree densamente popolate come Ma’le Adumim)
  • Rinuncia alla legge del ritorno in cambio di un indennizzo in denaro per l’assorbimento dei profughi palestinese, e smantellamento dell’UNRWA.
  • Internazionalizzazione della spianata delle moschee per permettere a tutte le religioni di accedervi senza problemi
  • Elezioni libere il prossimo autunno sia a Gaza che in Cisgiordania (da chiarire come possano convincere Hamas)
  • A partire dal prossimo anno tutte le armi e materiale bellico trovati in possesso dei civili verranno confiscate e dichiarate fuorilegge (per estensione anche i “militanti” di Hamas saranno quindi da considerarsi fuorilegge a meno che non siano inseriti in reparti regolari della polizia palestinese)

«Il mio messaggio, oggi, – ha detto ancora Abu Mazen rivolgendosi ai suoi – è “non possiamo rinunciare alla pace, non importa quello che dolorosamente dovremmo lasciare sul tavolo”. Il leader palestinese ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti e di Israele per queste trattative segrete nelle quali si è convinto che “il nemico non va demonizzato, e che l’unico modo di arrivare ad una svolta è quello semplicemente di mettersi seduti al tavolo e trattare. Un arte che sia i palestinesi che gli ebrei conoscono bene” ha detto con un sorriso un po’ tirato.

«Il 2013 sarà un anno cruciale per la realizzazione della pace e per dare il via a quelle opere fondamentali per fare in modo che il popolo palestinese possa liberarsi da ogni eredità del passato: per i primi mesi del 2014 la prima pietra dell’autostrada sopraelevata di 45 km che collegherà Gaza alla Cisgiordania senza passare per Israele. “Ma la vera vittoria sarà quando ebrei ed arabi potranno circolare insieme senza più bisogno di autostrade riservate e di forze di polizia speciali”: ha detto un dirigente dell’Anp, Nabil Shaath, citato subito dalla stampa palestinese odierna. Secondo Shaath, sull’agenda palestinese tre sono i punti principali: l’impulso agli sforzi di realizzare la formula dei `Due Stati´; elezioni libere a Ottobre, nuove leggi previste per la fine dell’anno (in particolare quella sulla detenzione illegale di armi), e la creazione di una forza di polizia israelo-palestinese per il controllo degli accessi e delle frontiere.

Problemi. Si attendono per oggi primo aprile molte manifestazioni di protesta contro questa decisione coraggiosa dei vertici palestinesi, soprattutto a Gaza. A Ramallah oggi già dalle prime ore del mattino si nota peraltro un imponente servizio di sicurezza. La presenza degli agenti è massiccia e sui tetti degli edifici più elevati si vedono altri agenti di sicurezza.

Fonte | مجلة نكتة من 1 أبريل
Fonte | http://yenisafak.com.tr/Dunya/?i=246974

 

Confindustria vuole subito un governo stabile

È un governo stabile quel che desidera Confindustria, considerando che l’ossigeno per le imprese è oramai agli sgoccioli. “Non c’è rimasto tempo, siamo vicinissimi alla fine” – ha fatto appello Giorgio Squinzi, numero 1 della confederazione degli industriali, domandando pertanto alle forze politiche in campo una pronta azione di risollevamento della sorte, in buona parte segnata, del tessuto imprenditoriale della Penisola. Un messaggio diretto soprattutto a Bersani, ma non solo.

Italiani sempre più poveri

Gli italiani sono sempre più poveri, nonostante lavorino di più dei colleghi tedeschi. Ad affermarlo è un rapporto stilato dalla Confcommercio, che traccia un quadro davvero allarmante sulla dinamica del Pil e dei consumi. Secondo le stime della confederazione, ogni giorno verrebbero “creati” 615 nuovi poveri, andando così a raddoppiare il disagio sociale tra i cittadini. Alla crescita del numero di ore lavorate, non fa seguito tuttavia l’incremento della produttività.

Guerra per la corsa al Quirinale

La corsa al Quirinale, con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, si fa sempre più ardua. “Se la sinistra occuperà anche il Quirinale sarà battaglia” – afferma Silvio Berlusconi, minacciando di agitare la piazza se il prossimo capo dello Stato sarà un esponente indicato dalla sinistra. “Dopo che in campagna elettorale Bersani ha sempre detto che, anche col 51% si sarebbe comportato come se avesse il 49%, si è smentito e si è già preso tutto” – prosegue ancora il Cavaliere.

Accordo Pd – Pdl per Palazzo Chigi e Quirinale?

Nelle ultime ore si sta facendo meno improbabile (ma non facilmente realizzabile) un accordo tra Pd e Pdl per poter trovare un uomo giusto al Quirinale. Intervenuto ad una trasmissione Rai, il segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano ha infatti affermato che – se si vuole fornire all’Italia un senso dell’unità – “la presidenza della Repubblica deve andare a un uomo del centrodestra. Non abbiamo malattie e crediamo che, dopo tre presidenti di sinistra, i moderati meritino un rappresentante al Quirinale”.

Niente intesa per i presidenti delle Camere

Nessuna intesa tra Pd e M5S, nemmeno sulle presidenze delle Camere. Ieri, in serata, il Movimento ha indicato Luis Alberto Orellana e Roberto Fico quali propri candidati le presidenze del Senato e della Camera, a margine di una lunga selezione interna degli autocandidati. Alla fine delle negoziazioni, una conferenza stampa sulla web tv della Camera che, di fatto, ha chiuso qualsiasi possibilità di accordo preventivo con il Partito Democratico di Pierluigi Bersani.

Prime uscite per il Papa

Jorge Bergoglio, da ieri – universalmente – papa Francesco I, ha mantenuto la promessa ed è andato a pregare la Madonna, per circa 30 minuti, nella Basilica fuori dal Vaticano. “Misericordia, misericordia, misericordia” – avrebbe detto il Pontefice ai confessori della Basilica di Santa Maggiore che stamattina ha avuto modo di salutare. “Voi siete i confessori” – avrebbe inoltre aggiunto il Papa – “quindi siate misericordiosi verso le anime. Ne hanno bisogno”. 

Governo PD – M5S: lo vuole un italiano su due

Secondo quanto rivela un sondaggio condotto da Ipr Marketing, solamente il 28 per cento degli italiani gradirebbe un ritorno alle urne. Il 52 per cento degli italiani vorrebbe invece un governo guidato dal leader del Pd, Bersani, con il sostegno dei grillini. Al secondo posto delle preferenze degli elettori italiani la possibilità di un governo guidato da Napolitano, incaricato da colui che prenderà il suo posto al Quirinale. Rimane comunque molto bassa la fiducia sul nuovo Parlamento.

Berlusconi a processo: i suoi parlamentari lo difendono

Erano in 150 i parlamentari accorsi dinanzi al Palazzo di Giustizia di Milano per “difendere” Silvio Berlusconi mentre era all’ospedale San Raffaele alle prese con una nuova visita fiscale che i magistrati del caso Ruby hanno richiesto per accertare le reali condizioni di salute e la veridicità del presunto legittimo impedimento. Una vicenda che – secondo i parlamentari – manifesterebbe un vero e proprio accanimento nei confronti dell’ex premier.

Suicida il responsabile comunicazione di MPS

Una drammatica notizia sta rendendo sempre più complessa e deteriorante la vicenda di Monte dei Paschi di Siena. Alle vicende giudiziarie si affiancano infatti quelle di cronaca nera, con la recentissima morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione dell’istituto di credito toscano, che si è suicidato ieri sera gettandosi da una finestra dell’istituto di Rocca Salimbeni. Una notizia che ha gettato nello sconforto i rappresentati della banca, che sulla propria pagina Facebook hanno definito l’accaduto come “una terribile tragedia”.

Hugo Chavez è morto: le accuse agli americani

Il presidente del Venezuela Hugo Chaves è morto alle 16.25 di ieri (le 22.05 ore italiane). Una morte annunciata dal vicepresidente, delfino e seguace, Nicolas Maduro, che ha diramato espliciti sospetti sul fatto che la prematura scomparsa di Chavez possa essere ricollegata alla possibilità che “qualcuno possa avergli iniettato il cancro”.  In seguito a tali accuse, due diplomatici americani a Caracas sono stati espulsi per complotto.

Renzi parteciperà alla direzione PD

Il sindaco di Firenze Matteo Renzi ha affermato che parteciperà alla direzione del partito, in programma per domani. La riunione sarà seguita da tante persone online, visto e considerato che verrà trasmessa in diretta streaming sul web. L’obiettivo è quello di formare un governo di minoranza: obiettivo molto arduo, che tuttavia potrebbe non essere irragiungibile.