Ilva dimissioni cda: quale futuro?

ilvaIl consiglio di amministrazione dell’Ilva si è dimesso. Una situazione esplosiva, ridiventata estremamente critica, sulla quale sta intervenendo in prima persona il Ministro dello Sviluppo Economico del nuovo governo Letta, Flavio Zanonato. Ma quale sarà il futuro dello stabilimento di Taranto, da diverso tempo al centro di aspre polemiche sulla tutela della salute e del lavoro?

Coniugare entrambe le esigenze (mantenimento della forza lavoro, protezione della salute sul brevissimo termine) non sembra essere facile. In ogni caso, il Ministro sembra avere le idee piuttosto chiare: “Se si ferma un’azienda di questo tipo possiamo dire addio a tutta l’industria siderurgica e avremmo problemi con l’industria meccanica” – ha affermato il numero 1 dello Sviluppo, Flavio Zanonato, a Sky Tg 24.

In particolare, prosegue Zanonato, l’Ilva e il polo dell’acciaio “deve rimanere italiano, dobbiamo fare di tutto per farlo rimanere italiano. E’ una questione strategica: dalla siderurgica dipende la meccanica, per rimanere competitiva deve avere acciaio prodotto in luoghi abbastanza vicini”.

Stando Zanonato, insomma, l’Ilva “deve essere risanata. L’alternativa non esiste. Non è che se chiudiamo l’Ilva risolviamo il problema ambientale, ma come è successo a Piombino o a Bagnoli rischiamo un enorme degrado senza aver affrontato il problema produttivi e ambientale. C’è una sola strada, risanare, e continuare a produrre acciaio che è assolutamente necessario per nostra economia”.

Ad ogni modo, Zanonato ha escluso qualsiasi ipotesi di commissariamento: “Domani e poi nell’incontro con Letta martedì” – ha infatti dichiarato – “discuteremo a fondo tutti gli aspetti della faccenda e prenderemo in mano la situazione perchè non vogliamo che chiuda questa attività”.

Infine, prossimo appuntamento al 31 maggio, quando è stato pianificato un incontro (vedi anche questo nostro recente approfondimento sulle azioni del governo Letta) per cercare di coordinare le prossime mosse di una vicenda tutt’altro che agevole da interpretare, e nella quale responsabilità e nuovi attori sono molto ardui da individuare.