25 aprile: V-Day e/o Festa della Liberazione?

Silvio Berlusconi ha vinto. Viva Silvio Berlusconi. C’è chi nota che, tanto tempo fa, all’epoca del primo successo elettorale del Silvio, un pochino di stranezza nell’aria c’era, e proprio in occasione del 25 aprile, festa della Liberazione. Era il 1994. La faccenda bizzarra, all’epoca, corrispondeva col fatto che, insomma, per la prima volta, al governo, stavano per entrare i postfascisti. Come chi? Ah, vero, attualmente si è un po’ estinti. Alleanza Nazionale.
Oggi, nel 2008, Silvio c’è, ri-c’è insomma. Le celebrazioni di domani saranno strane, allo stesso modo. Il motivo, questa volta, è un altro. Non è il Pdl. A quello, ci si è forse arresi. E’ Beppe Grillo e il suo Vaffa Day parte seconda. Proprio in concomitanza con l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo.

Primarie USA: Umaga for president

Quando si dice che politicalive è sempre sul pezzo. Settimana scorsa vi avevo anticipato come la dirigenza della WWE avesse contattato gli entourage di Hillary Clinton e di Barack Obama per un eventuale scontro, ovviamente verbale, sul ring di MONDAY NIGHT RAW, lo show di punta della federazione di Stamford.

Vi avevo anticipato come i due candidati avevano snobbato la proposta, impegnati anche nella campagna elettorale in Pennsylvania, così la WWE ha deciso di portare sul ring una sfida ONE FALL (ovvero il primo che viene schienato perde dopo un conteggio di 3) tra Hillary Clinton e Barack Obama, ovviamente interpretati da due atleti della federazione.

Questo genere di incontri risultano spesso molto divertenti, proprio per il fatto che lasciano molto poco alla tecnica, ma risultano dei siparietti che contengono delle vere e proprie chicche.

Roma, c’è posta per te

La vita del recapito, nella cassetta delle lettere, di preziose missive in un qualsiasi, anonimo condominio di Roma, è delicato processo. Il postino si impicca per non perdersi tra le centinaia di buche tutte uguali, tra lettere e nomi, interni e nominativi che non corrispondono. Forse, con la pubblicità elettorale, può dirsi quasi contento. Tanto è democratica. E’ per tutti. Tutta uguale per tutti.
Ieri sono giunti insieme. Lo stesso identico giorno, lo stesso identico momento. Chissà se si sono strategicamente studiati oppure se il tutto ha il semplice senso di una congiuntura tragicomica economica e postale.
Due buste, intestate al proprietario di casa (detto per inciso, passato a miglior vita. Ma ci fosse un solo elenco che lo sa). Una completamente bianca. L’altra, con scritto fuori, accanto al destinatario: Walter Veltroni. Piccolo e discreto, non si nota – e infatti lo si scopre solo dopo averla aperta, non ci cade l’occhio prima, sul nome. L’altra, invece, dall’esterno è anonima.

C’era una volta Francesco Rutelli

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ANSA – Roma, 29 ago 1981 – Manifestazione antimilitarista: arrestato Rutelli – Il segretario del partito radicale Francesco Rutelli è stato arrestato e accusato di violazione dell’ art. 266 del codice penale: ”istigazione dei militari alla disubbidienza e alla diserzione” con l’ aggravante che il fatto è stato commesso pubblicamente ed a mezzo stampa. L’ ordine di cattura contro di lui è stato firmato dal sostituto Procuratore della Repubblica dott. Alfonso De Paolis. Rutelli è stato condotto ammanettato al carcere di Latina. Il manifesto consegnato ai militari (scritto su carta intestata del partito radicale e firmato dal segretario nazionale), è stato sequestrato. Quando si è autoconsegnato al funzionario di polizia, Rutelli era accompagnato dall’ avv. Giandomenico. La sua permanenza in questura è durata due ore. Il dott. De Paolis ha rinviato l’ interrogatorio di Rutelli a lunedì, in quanto il segretario del pr ha nominato suo difensore l’ avv. De Cataldo.

Alitalia, un prestito per la vita

prestito
300 milioni di euro. 300 signorissimi milioni di euro. Prestito? Sì, e che prestito. Alla fine eccolo qui il prestito ponte, per tentare di mantenere in vita la comatosa ed agonizzante Alitalia, fino alla sperata vendita della compagnia. Lo ha varato ieri in serata, con tanto di apposito decreto, il Consiglio dei Ministri, ultimo atto decisivo di un esecutivo, all’ombra e sulla spinta del succssivo, all’indomani del fallimento definitivo della trattativa con Air France-KLM.
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, hanno definito la faccenda inevitabile. Ma hanno anche precisato che, nella faccenda, il principale ispiratore è Silviuccio. E’ sotto gli occhi di tutti.

E’ stato Berlusconi a volerlo così sostanzioso

Ci ha tenuto a precisarlo, il declinante Romano. Loro avevano previsto 100, Silvio ne ha chiesti 300. E 300 sia. Ha vinto-stravinto le eleziopni, no?

Primarie USA: La Pennsylvania è Clinton’s Country

Tutti lo sapevano e ciò che già ieri avevo pronosticato si è trasformato in realtà; la Pennsylvania è ufficialmente “Terra di Hillary” che con praticamente il 95% dei seggi scrutinati è in vantaggio di 10 punti (55% contro i 45 di Obama) quindi con un gap abbastanza rassicurante che ci permette di affermare con certezza la sua vittoria,

Non è un mistero, e lo avete notato anche leggendo i miei articoli pre-primaria, che la Pennsylvania sarebbe stata terra di vittoria per Hillary, in compenso tutti si chiedevano invece di quanto avrebbe vinto la senatrice.

10 punti di differenza sono un bel vantaggio per la Clinton, che così riesce ad accaparrarsi una bella fetta di delegati della Pennsylvania. In totale ve ne erano in palio 158. Con i risultati ottenuti, la Clinton ne ha conquistati 28 in più del suo avversario accorciando le distanze da Obama.

Gianni Alemanno, una sicurezza

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ANSA – Roma, 20 nov 1981 – Arrestato segretario Fronte della gioventù – Sergio Mariani, 28 anni, segretario del Fronte della Gioventù’ di via Sommacampagna, e’ stato arrestato dai carabinieri per aver aggredito, con una pesante spranga di ferro, uno studente universitario di 23 anni, Dario D’ Andrea. Insieme con lui e’ stato arrestato Giovanni Alemanno, di 23 anni, nato a Bari e residente a Gallipoli, per aver partecipato all’ aggressione. Lo studente e’ stato accompagnato al policlinico dove e’ stato giudicato guaribile in dieci giorni. gli aggressori, un gruppo di cinque sei giovani, hanno affrontato Dario d’ Andrea, ieri alle 19.30 davanti al bar ‘ “la gazzella” nel rione Castro Pretorio dove, in quel momento, si trovavano tre carabinieri. forse preoccupati dalla presenza dei carabinieri i giovani, rinunciando al pestaggio, hanno lanciato da lontano, contro il D’ Andrea, la spranga di ferro e sono fuggiti. mentre un carabiniere ha soccorso il ferito, che era stato raggiunto alla testa, gli altri due hanno inseguito i fuggiaschi e sono riusciti a prendere Mariani e Alemanno. Nel rapporto che i carabinieri hanno trasmesso alla magistratura si afferma che, per le modalità’ dell‘aggressione e soprattutto per le dimensioni della spranga di ferro, il colpo poteva essere mortale: il magistrato potrebbe quindi decidere di incriminare entrambi per il reato di tentativo di omicidio. Dario d’ Andrea ha detto ai carabinieri di non conoscere i suoi aggressori e di non aver mai militato in una organizzazione politica.

Alitalia. Air France, adieu

Zizou, Adieu. Ne è passato di tempo… In questo momento storico, l’Italia si trova di nuovo a dire addio a parti e rappresentanze dei cigini d’Oltralpe. Ai Mondiali si gioiva. Oggi, no.

Dispiace che Air France si sia ritirata… Non hanno mai voluto trattare alla luce del sole, e poi, viste le reiterate prese di posizioni contrarie del nuovo governo, si sono sfilati

ROTTURA UFFICIALE. Basta, Adieu, ça suffit! Non ne possono più.

Rottura ufficiale della trattativa con i francesi per l’acquisto di Alitalia. Il segretario generale della Cisl non è pessimista. In fondo. Hanno fatto loro la mossa finale.

Con il prestito-ponte si sistema tutto

dice Raffaele Bonanni. Soldi dalle tasche degli italiani? Bonanni, naturalmente, è estremamente fiducioso nella

cordata alternativa

Quella che, a meno che non ci si metta Silvio e patrimonio, ancora non esiste.

Bastano quattro settimane

Noialtri si attende trepidanti.

Primarie USA: Giochi di Predizione

Oggi è il grande giorno, finalmente, delle primarie in Pennsylvania. Ed è giunto il momento di dare il mio personale pronostico alla situazione.

Le ultime ore si sono rivelate come un vero e proprio countdown, con gli elettori che si ritrovano nella testa le parole che rimbombano dei due candidati. Da una parte vi è Obama è il suo discorso riguardo il post-Bush:

Abbiamo una possibilità reale di scelta in queste elezioni qualsiasi democratico sarà meglio di John McCain. E chiunque di noi tre sarà meglio di George Bush

L’uovo di Pasqua di Berlusconi (in ritardo, e per la Lega)

picche
Umberto, ieri, in verità, era tutto contento. Aveva fatto il suo annuncio al popolo, aveva parlato chiaramente, fatti i nomi e i dicasteri per quanto riguardava lui e la Lega.
Già. Peccato che ci sia la solita, consueta, annosa questione dei punti di vista.

Non c’è ancora nulla di deciso

Ha risposto Silvio Berlusconi.

E veramente sembra di vedere un copione già visto milioni di volte. Bossi aveva detto cuori, Berlusconi risponde picche (almeno per il momento).

Un continente di sinistra

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Con la storica vittoria di Fernando Lugo alle elezioni politiche paraguayane sembra completarsi il percorso di rinnovamento che sta attraversando l’America latina ormai da alcuni anni. Un filo immaginario tiene legati oggi i governi di tutti gli stati del continente, o quasi. Ed è un filo rosso.
Fatte salve le eccezioni rappresentate da Guatemala e Colombia – con cui non a caso gli USA alimentano una politica di fervidi cambi commerciali – la sfida sudamericana è servita: Hugo Chavez in Venezuela, Cristina Fernandez Kirchner in Argentina, Evo Morales in Bolivia, Rafael Correa in Ecuador, Ignacio Lula in Brasile, Michelle Bachelet in Cile, Tabaré Vázquez in Uruguay, Alan García in Perù. E da ieri in Paraguay, Fernando Lugo, un ex vescovo. Pur ostacolato e rinnegato dalla Chiesa di Roma, ma sempre un prelato.
Ultimo erede della storica tradizione facente capo alla cosiddetta Teologia della liberazione. Ossia quella riflessione, quella presa d’atto, che le gerarchie ecclesiali latinoamericane elaborarono verso la fine degli anni sessanta, nel momento di massima repressione del dissenso operata dalle dittature militari sudamericane.

A volte ritornano: Bossi Ministro delle Riforme

Bossi

E’ andata come doveva andare. Io alle Riforme, Maroni all’Interno e Calderoli vicepremier

Ieri, il Nostro era trionfante. Un pomposo e signorile incontro in quel di Arcore (chissà com’è, l’interno della Villa) con il Nostro, l’altro, il Premier in pectore, Silvio Berlusconi.

Non mancavano: Giulio Tremonti e Sandro Bondi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli. Il parto delle nuvole pesanti ha dato il seguente prodotto (ma il risultato non cambia, no): Bossi alle Riforme, Calderoli Vice Presidente del Consiglio. Luca Zaia, già vicepresidente leghista del Veneto, Politiche agricole.

E’ una squadra di governo che nasce sulla base di un programma, non sulla spartizione di poltrone. Le persone giuste al posto giusto indipendentemente dalla provenienza

Parola di Calderoli. Quasi commoventi.

Primarie USA: Volata in Pennsylvania

Siamo a pochissime ore dal Pennsylvania day. Un giorno importante per la fazione democratica, perchè da qui alle prossime 11 tappe il candidato democratico inizierà a prendere forma.

Dietro alla rabbia dei grandi capi democratici, che vedono in questa battaglia all’ultimo sangue tra Obama e Clinton come un piacere regalato ai repubblicani, si nota una strenua lotta tra i due candidati.

Sul lato degli spettatori, in questo caso, interessati c’è John McCain. Un McCain che è passato alle cronache in questi giorni per un gesto, dispregiativo, nei confronti di un delegato repubblicano dell’Iowa. Insomma il buon John non sa proprio più cosa fare, per ammazzare il tempo mentre aspetta che i due “bambini” smettano di litigare.

Roma e la questione sicurezza – Parte II: tragico déjà vu

deja vu
Tempi duri per la Capitale, dunque. Strumentalizzazione sì, strumentalizzazione no. Gianni Alemanno che si precipita alla stazione de La Storta, alla periferia di Roma, direzione Bracciano e Viterbo, rimembra prepotentemente la visita che Gianfranco Fini fece a Tor di Quinto, all’indomani dell’uccisione di Giovanna Reggiani.
A La Storta una ragazza, una studentessa universitaria da poco a Roma, originaria del Lesotho e figlia di un ambasciatore, è stata aggredita, accoltellata all’addome e violentata ripetutamente da un immigrato romeno. La ragazza è stata soccorsa e salvata da una pattuglia in servizio, dopo la segnalazione di due ragazzi.
All’epoca dell’omicidio Reggiani, Fini giunse e di lui ancora si pensava che potesse essere il candidato made in Casa delle Libertà per Roma Capoccia. Le parole di Alemanno, oggi, non si lasciano sfuggire il collegamento.

Purtroppo è in parte la ripetizione del caso Reggiani