Primarie USA: Umaga for president
Quando si dice che politicalive è sempre sul pezzo. Settimana scorsa vi avevo anticipato come la dirigenza della WWE avesse contattato gli entourage di Hillary Clinton e di Barack Obama per un eventuale scontro, ovviamente verbale, sul ring di MONDAY NIGHT RAW, lo show di punta della federazione di Stamford.
Vi avevo anticipato come i due candidati avevano snobbato la proposta, impegnati anche nella campagna elettorale in Pennsylvania, così la WWE ha deciso di portare sul ring una sfida ONE FALL (ovvero il primo che viene schienato perde dopo un conteggio di 3) tra Hillary Clinton e Barack Obama, ovviamente interpretati da due atleti della federazione.
Questo genere di incontri risultano spesso molto divertenti, proprio per il fatto che lasciano molto poco alla tecnica, ma risultano dei siparietti che contengono delle vere e proprie chicche.
Roma, c’è posta per te
C’era una volta Francesco Rutelli

Alitalia, un prestito per la vita

E’ stato Berlusconi a volerlo così sostanzioso
Ci ha tenuto a precisarlo, il declinante Romano. Loro avevano previsto 100, Silvio ne ha chiesti 300. E 300 sia. Ha vinto-stravinto le eleziopni, no?
Primarie USA: La Pennsylvania è Clinton’s Country
Tutti lo sapevano e ciò che già ieri avevo pronosticato si è trasformato in realtà; la Pennsylvania è ufficialmente “Terra di Hillary” che con praticamente il 95% dei seggi scrutinati è in vantaggio di 10 punti (55% contro i 45 di Obama) quindi con un gap abbastanza rassicurante che ci permette di affermare con certezza la sua vittoria,
Non è un mistero, e lo avete notato anche leggendo i miei articoli pre-primaria, che la Pennsylvania sarebbe stata terra di vittoria per Hillary, in compenso tutti si chiedevano invece di quanto avrebbe vinto la senatrice.
10 punti di differenza sono un bel vantaggio per la Clinton, che così riesce ad accaparrarsi una bella fetta di delegati della Pennsylvania. In totale ve ne erano in palio 158. Con i risultati ottenuti, la Clinton ne ha conquistati 28 in più del suo avversario accorciando le distanze da Obama.
Gianni Alemanno, una sicurezza

Alitalia. Air France, adieu
Dispiace che Air France si sia ritirata… Non hanno mai voluto trattare alla luce del sole, e poi, viste le reiterate prese di posizioni contrarie del nuovo governo, si sono sfilati
ROTTURA UFFICIALE. Basta, Adieu, ça suffit! Non ne possono più.
Con il prestito-ponte si sistema tutto
dice Raffaele Bonanni. Soldi dalle tasche degli italiani? Bonanni, naturalmente, è estremamente fiducioso nella
cordata alternativa
Quella che, a meno che non ci si metta Silvio e patrimonio, ancora non esiste.
Bastano quattro settimane
Noialtri si attende trepidanti.
Primarie USA: Giochi di Predizione
Oggi è il grande giorno, finalmente, delle primarie in Pennsylvania. Ed è giunto il momento di dare il mio personale pronostico alla situazione.
Le ultime ore si sono rivelate come un vero e proprio countdown, con gli elettori che si ritrovano nella testa le parole che rimbombano dei due candidati. Da una parte vi è Obama è il suo discorso riguardo il post-Bush:
Abbiamo una possibilità reale di scelta in queste elezioni qualsiasi democratico sarà meglio di John McCain. E chiunque di noi tre sarà meglio di George Bush
L’uovo di Pasqua di Berlusconi (in ritardo, e per la Lega)

Non c’è ancora nulla di deciso
Ha risposto Silvio Berlusconi.
Un continente di sinistra

A volte ritornano: Bossi Ministro delle Riforme

E’ andata come doveva andare. Io alle Riforme, Maroni all’Interno e Calderoli vicepremier
Ieri, il Nostro era trionfante. Un pomposo e signorile incontro in quel di Arcore (chissà com’è, l’interno della Villa) con il Nostro, l’altro, il Premier in pectore, Silvio Berlusconi.
E’ una squadra di governo che nasce sulla base di un programma, non sulla spartizione di poltrone. Le persone giuste al posto giusto indipendentemente dalla provenienza
Parola di Calderoli. Quasi commoventi.
Primarie USA: Volata in Pennsylvania
Siamo a pochissime ore dal Pennsylvania day. Un giorno importante per la fazione democratica, perchè da qui alle prossime 11 tappe il candidato democratico inizierà a prendere forma.
Dietro alla rabbia dei grandi capi democratici, che vedono in questa battaglia all’ultimo sangue tra Obama e Clinton come un piacere regalato ai repubblicani, si nota una strenua lotta tra i due candidati.
Sul lato degli spettatori, in questo caso, interessati c’è John McCain. Un McCain che è passato alle cronache in questi giorni per un gesto, dispregiativo, nei confronti di un delegato repubblicano dell’Iowa. Insomma il buon John non sa proprio più cosa fare, per ammazzare il tempo mentre aspetta che i due “bambini” smettano di litigare.
Roma e la questione sicurezza – Parte II: tragico déjà vu

Purtroppo è in parte la ripetizione del caso Reggiani