Kosovo: Work in Progress

Domenica prossima potrebbe essere il grande giorno. Il giorno in cui finalmente il Kosovo potrà avere una sua identità e divenire finalmente indipendente da Belgrado. Un giorno che i suoi cittadini hanno sperato da tempo. Cittadini che hanno dovuto subire e vivere, in questi anni, con una situazione di sottomissione, sfociata troppo spesso in violenza.

Eppure ora c’è la luce, là in fondo al tunnel. E si inizia a correre. Perchè non si respira più in questa situazione. Perchè non ce la si fa più e si ha voglia di essere liberi. In fondo una cosa, come può essere la libertà, la si desidera maggiormente più questa si sta avvicinando.

Ma cosa aspetta i cittadini kosovari fuori dal tunnel? Di certo non saluti abbracci e applausi. Perchè l’indipendenza è una situazione che si conquista con il sudore e con il sangue. E anche una volta raggiunta nessuno si verrà a complimentare. Tutti ti chiederanno solamente di continuare a fare quello che hai fatto fino ad ora.

La Commissione Europea e la Banca Mondiale hanno comunque intenzione di venire incontro alle esigenze del neo – stato, creando, si suppone entro il mese di giugno, una conferenza di donatori che permettano di aiutare per la ricostruzione del Kosovo. Un paese che negli anni è stato straziato dalla guerra.

Le parole di Krisztina Nagy, portavoce del commissario europeo all’Allargamento, Olli Rehn sembrano decisamente chiare e promettono un gruppo di donatori che appunto tramite il loro finanziamento aiuteranno il paese.

Il tutto viene visionato dalla UE. Anche perchè in una situazione del genere, si rischia sempre di portare allo stato una situazione di nuova schiavitù. Situazioni del tipo noi vi abbiamo dato i soldi per riprendervi ora ce li dovete restituire. Speriamo che tutto venga controllato e visionato con cura, facendo in modo che non ci si dimentichi, come già troppo spesso è successo in passato, del Kosovo.

Il tempo delle guerre è finito (si spera). Alzati Kosovo e cammina da te.

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