Il programma di Silvio, il programma… delle libertà! Anche i ricchi piangono


rICCHI


All’Auditorium di Santa Cecilia, a due passi da Piazza San Pietro, sono arrivati tutti. Gli alleati del Popolo delle Libertà. Un’unica lista. Maroni, Calderoli, Lombardo – candidato in Sicilia. Naturalmente Fini, naturalmente Tremonti. Il responsabile dell’officina del programma. Che dovrebbe essere l’oggetto dela conferenza stampa convocata da Silvio Berlusconi. Programma ridotto. Prima si era parlato di 12 punti. Poi si è parlato di decalogo. Poi si è pensato ad una riduzione a 6-7 punti. Imprenditori, aziende, lavoratori, grandi opere da rilanciare.


E 8000 gazebo nei Comuni italiani, nei quali i simpatizzanti potranno esprimersi sulle priorità, individuando un ordine ai punti essenziali definiti. Foto di rito, con i giovani con tanto di maglietta Silvio Presidente. Esordisce.

Sono arrivato in ritardo perchè ho soccorso due giornalisti che hanno avuto un malore fuori dalla mia residenza, uno di Libero e uno di Repubblica


E subito: il programma del Pd?

Ne parleremo poco, ma i cittadini si ricordino che, per le forze di sinistra, il programma non conta nulla. Non l’hanno mai rispettato

Perchè alle ultime elezioni avevano un programma corposissimo, 281 pagine.

Lasciato nel cassetto prima, gettato nel cestino dopo, Riassunto infine nei 12 punti di Caserta. Nessuna promessa è stata rispettata

Deve, è un imperativo morale per Silvio, ricordare che questa è la differenza fondamentale con la sinistra.

Non è un dettaglio: il contratto con gli Italiani, nel 2001, è stato rispettato per l’85&. Riduzione pressione fiscale? Siamo stati il primo governo a farlo dal 1968. Prevenzione dei crimini? Diminuzione dei reati.

E i famosi, i celeberrimi posti di lavoro? Qui si fatica a trovare un tozzo di pane non dico a tempo indeterminato, ma quanto meno che non lasci in mezzo alla via il giorno dopo e che non sia l’unica opzione possibile perchè il mercato del lavoro prende per necessità. Per speranza. Anche gratis.


Avevamo promesso un milione di posti di lavoro? Almeno 1.500.000? Con la legge Biagi ne abbiamo creato un milione 650mila

La legge Biagi. Quell’uomo non poteva certo vokere quello che poi è stato l’utilizzo strumentale della stessa da parte del mercato del lavoro italiano. Dove invii il curriculum e quella volta su 150 che ti rispondono ti scrivono: no, lavoro no, ma se vuole venire a fare un tirocinio gratis si accomodi.


Siamo qui con la nostra nuova moralità della politica. Non soltanto non rubare ma mantenere gli impegni

Sia poi ben chiaro che fin da principio l’uomo di Arcore ha voluto specificare che: data la recessione statunitense, dati i vincoli Ue, dato lo stato dell’economia globale, dato lo stato disastroso in cui la sinistra ci lascerà i conti pubblici, vi dico cosa vorremmo fare, ma poi purtroppo non posso nè possiamo assicurare. Tradotto:

Non sappiamo fare i miracoli, ma manterremo la promessa fondamentale di non aumentare la pressione fiscale e non mettere mano nelle tasche dei cittadini


Silvio, che è contento, salvo poi infastidirsi per il brusio in sala e specificare Io sono bravo, ma ho bisogno della concentrazione, se dovete chiaccherare andate fuori accusa il Pd di avergli copiato il programma e non lascia la platea senza una proverbiale battuta. Con la consapevolezza che avrebbe potuto fare di meglio, perchè in passato ci ha regalato con ben altre chicche sia disastrato.

Quando si conquista il potere si deve, si dice, punire la classe che si considera nemica. Anche i ricchi piangono, peccato che abbiano fatto piangere tutti

Amen.

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