Bassolino rinviato a giudizio


Rifiuti


Prima o poi doveva pure arrivare. Sembrerebbe, diciamo pure, un atto dovuto. Il presidente della Giunta regionale della Campania, Antonio Bassolino, e altri 27 imputati nel procedimento per presunte irregolarità nella gestione del ciclo dei rifiuti sono stati rinviati a giudizio. Questo quanto deciso oggi dal GUP, meglio comprensibile come Giudice per le Indagini Preliminari, Marcello Piscopo, oggi stesso. L’appuntamento è per il 14 maggio prossimo, al cospetto della quinta sezione del Tribunale di Napoli.


I reati contestati? Dalla frode in pubbliche forniture alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al falso e all’abuso d’ufficio. Ce n’è per tutti, insomma. Nel rinvio a giudizio ci sono anche le persone giuridiche: le società Impregilo, Fibe, Fisia Italia Impianti, Fibe Campania e Gestione Napoli. Per illecito amministrativo.


Si ricordi che Bassolino è anche ex commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. Ha preceduto il supercommissario De Gennaro.

L’avvocato di Bassolino, uno dei tanti, Massimo Krogh, è stringato:

Era una decisione già annunciata

Il deposito della richiesta di rinvio a giudizio risale al 31 luglio scorso. I pubblici ministeri Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello sono giunti a questa decisione in seguito ad un’indagine che ha avuto inizio nel lontano 2003 e che aveva preso il via sulla base di molti esposti.


Nel 2004, su una ipotesi di frode in pubbliche forniture, tutti gli impianti di combustibile da rifiuti, nevvero prima sequestrati e poi dissequestrati.Poi l’esplosione della tragedia, le immagini da Napoli, le proteste, gli assalti. Il mondo che guarda l’Italia e si interroga. Le difese, le accuse. Questo rinvio a giudizio è solo un piccolo pezzettino di un puzzle, purtroppo, infinito.

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