Eluana, questione di politica



Da quel giorno, Eluana non esiste più, come persona

Eluana. Un nome, una ragazza, una persona che, in qualche modo, non c’è più.


Vittima sacrificale del Giuramento di Ippocrate, poi dell’ordinamento giuridico. Da 16 anni è in stato vegetativo permanente. E la Corte di Appello aveva dato l’ok per l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione forzata.


Ma. Ma da quel momento, e come troppo spesso accade soprattutto in Italia, Eluana, il suo corpo privo d’anima, è diventato un caso politico.

Lunga degenza, lunga prigione, incoscienza. Ma. Esiste una tutela per chi non può più dire come vorrà morire in queesti drammatici casi?


A Repubblica , oggi, la conferma del fatto che la politica non ci sta. Il dottor Gianfranco Montera della Procura generale di Milano dice:

Sì, abbiamo fatto ricorso alla Cassazione e pertanto chiediamo anche alla prima Corte d’Appello di sospendere l’esecutività della sentenza Englaro


Si tratta, certo, di complesse problematiche giuridiche. E morali. E alla morale non sempre la legge italiana si è rivelata pronta a rispondere. E qui subentra la politica. La politica del Belpaese, la politica del Giardino del Papa.


La pressione politica, lo si è detto, è fortissima. E’ giusto che sia rientrato il Parlamento? Ovvero. Le sollecitazioni morali e politiche – di nuovo – date dalla vicenda, e dalla sua tutela giuridica in senso generale non possono che passare da lì. Ma qui c’è una sentenza su un caso specifico. Ed è sulla sentenza, e sul caso specifico che la Camera è stata chiamata ad intervenire. In questo, qualcosa non torna.


La Camera, comunque, ha sollevato il conflitto d’attribuzione davanti alla Corte costituzionale, ma la loro mossa non avrebbe avuto effetto. Oggi si vota anche in Senato.


La Procura generale chiede alla Cassazione di dare un parere sulla sentenza milanese, e però anche ai giudici milanesi di sospendere l’esecutività della sentenza in attesa che la Cassazione si pronunci.


Il Parlamento è stato chiamato in causa per il conflitto di attribuzione. Il caso è di un adelicatezza estrema e, come di consueto, l’Italia estiva lo sta in qualche modo utilizzando. Che ne pensate?


6 commenti su “Eluana, questione di politica”

  1. contesto l’affermazione che il corpo di eluana sarebbe senza anima….chi lo dice(tu p è una citazione?)….mi risulta molto difficile che qualcuno lo riesca a dimostrare soprattutto perchè prima dovrebbe dimostrare l’esistenza o l’inesistenza dell’anima!!!!!
    Io sono un paladino dell’articolo 32 della costituzione e mi batterò sempre affinchè siano rispettate le volonta dell’ammalato o di chi gli vuole bene sia nel caso di Eluana(diritto a morire) sia nel caso di altri che pretendono giustamente le cure(seppur inutili): la mia battaglia è contro leutanasia forzata, quella dei nazisti è quella delle assicurazioni americane che staccano la spina quando è troppo costoso mantenere l’ammalato in stato vegetativo: DIRITTO INSOPPRIMIBILE del cittadino di disporre dei trattamenti sanitari(sia che li voglia sia che nn li voglia)

  2. La scienza non sa, non lo sa la religione, non lo sa nessuno, che cosa succede dentro questa gabbia di materia che è il nostro corpo. Solo l’idea che uno sia costretto a sopravvivere in stato vegetale dovrebbe angosciare chiunque, perché non sa che cos’è quest’anima, se c’è un’anima, un’entità intelligente, pensante, addirittura destinata ad un premio o ad una punizione. Un anima, la quale potrebbe solo continuare a vedere e a sentire dall’interno della sua prigione ciò che la circonda, senza poter comunicare, obbligata solamente a subire. Costretta ad una sofferenza davvero infernale.
    E che poi sia proprio chi ha la fortuna di possedere la fede nella vita dell’aldilà, nella resurrezione, mi sembra assurdo. Non si tratta di diritto al suicidio, ma soltanto di diritto a morire con la natura, con Dio, secondo la sua volontà. Perciò l’ultima riga dell’articolo non doveva comunque essere scritta.
    http://www.giovannitalleri.it

  3. @ cohiba:
    Nono, “il corpo senz’anima” non è una citazione. E’ lo stato vegetativo. Su di lei tutti i tentativi di stimoli esterni sono stati fatti, compreso quello del dolore. Non può reagire, non c’è risposta.
    @giovanni. Credi questo caso non sia strumentalizzato?

  4. Gentile Angela, se hai visto il mio sito avrai visto che sono un giovanotto di qualche anno, e, se hai letto qualcosa, che sono un liberale e agnostico.
    Che un fatto, un avvenimento, sia “strumentalizzato” è molto facile in questo nostro paese pluralistico in cui l’Informazione è già essa strumentalizzata, ingiustamente sovvenzionata, dipendente dai vari infiniti partitini e corporazioni. Perciò sono convinto della opportunità di rendere legale il testamento biologico.
    Quanto ad anima e a stato vegetativo del corpo, chi può dire che l’anima se ne sia già andata dal corpo lasciandolo così in stato vegetativo?
    La mia ipotesi, la mia paura diciamo, è che lanima, cioè il pensiero, l’intelligenza, la coscienza, non se ne possa andare finché il corpo non muore completamente; mentre lo stato vegetativo sempre vita è, e nel caso di un essere umano, priva dei sensi che rendono possibile all’anima di comunicare con l’esterno. Credo in una situazione infernale. Con cordialità. http://www.giovannitalleri.it

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