Richiesti interventi politici dopo lo studio sull’acido palmitico di Nature

Un nuovo studio di Nature ci parla degli effetti dell’acido palmitico sulla nostra salute, con relative sollecitazioni anche per la classe politica affinché si possa fare qualcosa in merito. Gli acidi grassi sono essenziali per la salute, ma il metabolismo alterato e l’assorbimento degli acidi grassi sono un segno distintivo della metastasi.

acido palmitico
acido palmitico

Sistema sanitario a rischio sostenibilità – Monti

Il sistema sanitario nazionale è a rischio sostenibilità. Ovvero, se non si trovano “nuovi modelli di finanziamento integrativo”, la stabilità e la tenuta del sistema sanitario nazionale non può esser garantita. A pronunciare tale dichiarazione è stato il presidente del Consiglio, Mario Monti, durante un incontro svoltosi a Roma, quasi a preannunciare una importante riforma del SSN, come accaduto al comparto pensionistico (travolto dalla Riforma Fornero). A preoccupare sono anche i riferimenti a “nuovi modelli di finanziamento integrativo”: si prevedono nuovi oneri per gli italiani?

Che cos’è testamento biologico?

Foto: Ap/LaPresse

Che cos’è il ddl sul testamento biologico? Una domanda che in questi giorni si stanno ponendo molti italiani, anche in considerazione del fatto che lunedì è iniziata alla Camera la discussione sul disegno di legge, approvato due anni fa in Senato.

I nodi su questo ddl sono l’obbligo di idratazione e alimentazione, e la possibilità per il medico di non seguire le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), quelle decise dal paziente insieme alle volontà del testamento biologico.

Il DAT è la dichiarazione che esprime il proprio orientamento sui trattamenti sanitari che si potrebbero subire qualora si perdesse la capacità di intendere e di volere. Nel DAT si può rinunciare a tutti o ad alcuni trattamenti sanitari ritenuti sproporzionati o ancora sperimentali.

Per avere validità questa dichiarazione deve essere scritta a mano o dattiloscritta e deve firmata da chi la compila. La DAT dura cinque anni ed è rinnovabile alla scadenza e revocabile prima della stessa.

Italia, parto cesareo: percentuale più alta di tutta Europa

La lettura delle statistiche riportate da più di un quotidiano in edicola stamane consentono di dire che, senza dubbio, sull’ecccessivo ricorso al parto cesareo nella penisola (la media di più di uno ogni tre gravidanze, il 38%) va individuato anche un fattore – importante, presente – legato al retaggio culturale e alle tradizioni.

E’ anche così che assume fisionomie visibili la forbice che divide la realtà del settentrione (dove la percentuale di cesarei maggiore si registra in Liguria con il 35.7% mentre la minore si attesta in Friuli Venezia Giulia dove ogni 100 parti sono 23.9 i cesarei) da quella centro meridionale (si sfora il 60% in Campania, attorno al 53% in Sicilia). Non solo l’aspetto culturale, certo: contribuiscono in maniera significativa anche la struttura e l’organizzazione ospedaliera nonchè il livello di preparazione dei medici e la paura degli stessi di incappare in eventuali cause civili.

E’ quanto emerge dall’incrocio tra i pareri rilasciati da professionisti (tra tutti, Giorgio Vittori, presidente della Sigo, società italiana di ginecologia e ostetricia) e i dati messi a disposizione dal Ministero della Salute a cui spetta il compito – arduo, complesso – di adeguare i parametri italiani a quelli richiesti dalla Oms (i cesarei non devono superare il 15% del totale).

Messina, Fazio si scusa: “A nome dei medici e della Sanità”

Quanto accaduto a Messina rientra nella casistica della malasanità fino a un certo punto: la lite tra due professionisti (in questo caso, medici) è all’ordine del giorno, non vi sono carenze strutturali da rimarcare ma in questa circostanza si è sfiorata la tragedia. Non più banale incomprensione ma indecenza che non deve capitare.

Laura Salpietro, 30 anni, ha partorito al Policlinico di Messina durante una violenta lite fra medici: i due avrebbero sovuto portare a compimento il parto ma hanno cominciato ad azzuffarsi nel reparto di Ostetricia del Policlinico. Il ritardo ha messo in pericolo la vita della donna e del nascituro: i minuti di stand by hanno costretto i sanitari ad asportare l’utero alla trentenne, bimbo in arresto cardiaco per due volte (ancora vivo ma in condizioni critiche).

Emergency torna a Lashkar-Gah: riapre il centro chirurgico afghano

Gli avvenimenti dello scorso 10 aprile sono ancora attuali: l’ospedale (centro chirurgico) afghano di Emergency a Lashkar-gah venne chiuso perchè al suo interno furono ritrovate armi. Non solo: tre volontari italiani che lavoravano nella struttura (Matteo Dell’Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani Guazzugli Bonaiuti) erano stati fermati con l’accusa di tramare con i talebani. A conti fatti, una trappola ordita contro l’organizzazione di Gino Strada che, dopo l’intervento delle Istituzioni nazionali ed europee nonchè dell’Onu, esce linda e pulita da ogni accusa. Si arriva al 29 luglio: il centro riapre e la comunicazione arriva dai vertici di Emergency tramite missiva.

Cari amici,
siamo molto felici di annunciarvi che giovedì 29 luglio abbiamo riaperto il Centro chirurgico di Lashkar-Gah.
Un giornalista ci ha chiesto “Perché?“. Ma la risposta la sapete già: perché è il nostro lavoro, perché quell’ospedale serve, perché è l’unica struttura gratuita nella regione, perché quell’area è teatro di una guerra sempre più violenta, perché i 70 letti delle corsie – da quando è stato aperto e fino al giorno della sua forzata chiusura il 10 aprile scorso – sono sempre stati pieni. Perché la popolazione ne ha bisogno: e noi non abbiamo bisogno di altri perché.
Ancora grazie per il vostro sostegno.
A presto,
Cecilia Strada
Presidente di Emergency

Finanziaria 2010: medici in sciopero. I motivi della protesta e il disaccordo di Fazio

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Da una parte il fronte comune dei Presidenti di Regione che lamentano gli effetti – nefasti – previsti dalla Finanziaria 2010 e verso i quali il Ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto, ha pronunciato parole distensive in vista di una trattativa che consenta di giungere a un patto rispetto ai tagli previsti.

Dall’altra parte, vere e proprie classi di professionisti che lamentano, in vista dell’approvazione della manovra economica e finanziaria, carenze inaccettabili. A manifestare disaccordo rispetto alla Finanziaria 2010 sono oggi i medici, in sciopero per tutta la giornata: garantite ovviamente le emergenze anche se i primi effetti della decisione dei camici bianchi di incrociare le braccia per 24 ore sono lampanti. Salteranno, in questo lunedì di luglio inoltrato, 40 mila interventi chirurgici e migliaia tra esami e visite specialistiche.
I motivi della protesta?

A Bari il primo aborto con Ru 486

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Non si placa il dibattito intorno alla pillola Ru486. Quello che è accaduto nei giorni scorsi, subito dopo l’esito delle regionali e al momento della distribuzione del farmaco in Italia, è noto.

Ora la notizia è che la pillola sbarca in Puglia. Il primo aborto farmacologico è previsto per domani al Policlinico. D’altro canto, Nichi Vendola l’aveva detto. La pillola abortiva, in Puglia, si sarebbe applicata.

Pillola abortiva, Viale: da Sacconi minacce e intimidazioni sulle donne

pillola“Minacce e intimidazioni” sulle donne da parte del ministro Maurizio Sacconi. A dirlo è il medico ed esponente Radicale Silvio Viale, il primo a somministrare la pillola RU486 all’ospedale Sant’Anna di Torino.

Se Sacconi vuole intervenire per costringere le donne a rimanere in ospedale nonostante nessuna necessità clinica o legale, deve avere il coraggio di modificare la 194. Altrimenti ogni iniziativa contro i medici avrà solo il significato della intimidazione e della rappresaglia anche contro le donne, le quali sarebbero responsabili della ipotetica violazione al pari dei medici. Se il ministro Sacconi avesse le “palle” come il Presidente del Consiglio imporrebbe per legge il Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio) alle donne.

RU 486. E il corpo delle donne

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E certamente ce lo si aspettava. No? Sì, su. C’era da aspettarselo. La pillola abortiva, la Ru 486, diffusa e utilizzata nel resto del mondo da almeno già una ventina di anni (è stata la Francia la prima ad introdurla), qui in Italia continua a vagare alla ricerca di commercializzazione.

Bloccata dal Senato per “ragioni amministrative” (la verifica della compatibilità con la legge 194 sull’interruzione della gravidanza). Mentre il resto della società civile, forse, a questo punto si interroga smarrito sul senso recondito non tanto dell’aborto farmacologico (abortire ingerendo una semplice pillola sembrerebbe essere un modo troppo soft, per alcuni, di espiare la “colpa” che si sta compiendo), quanto sul perché questo Paese funzioni così.

Romina Power, lettera ai ministri sul vaccino

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Un argomento di discussione che gira in alcuni gruppi: il vaccino contro l’H1N1 serve realmente o è solo un modo per ingrassare le case farmaceutiche? E Romina Power scrive ai ministri: “Dico no ai vaccini e vi spiego perché“. Eccola qui.

Alla cortese attenzione del Ministro della Salute, On.Maurizio Sacconi e del Vice Ministro della Salute, On.Ferruccio Fazio.

Ru486, pillola abortiva in Italia

Ru486, arriva il via libera dall’Aifa. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) dice sì a maggioranza alla pillola abortiva Ru 486. Il Consiglio di amministrazione dell’Aifa ha approvato l’immissione in commercio del farmaco in Italia, come già accade in altri paesi.

Il sì è passato per in Cda per 4 a 1. Sì del presidente del Cda dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Sergio Pecorelli, e dei consiglieri Giovanni Bissoni, Claudio De Vincenti e Gloria Saccani Jotti. No di Romano Colozzi, assessore alle Risorse e Finanze della Regione Lombardia.

Fecondazione assistita, Fini e la costituzionalità

La legge 40 del 2004 fu varata in Italia con circa vent’anni di ritardo rispetto ad altri paesi. Una legge chge regola la fecondazione assistita e che è stata recentemente dichiarata, in alcuni suoi passaggi, incostituzionale.Sul banco degli imputati, all’interno del testo normativo, soprattutto un articolo. I giudici della Consulta hanno infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 14, comma 2.

Il comma 2 dell’art. 14 della 40/2004 dice:

2. Le tecniche di produzione degli embrioni, tenuto conto dell’evoluzione tecnico-scientifica e di quanto previsto dall’articolo 7, comma 3, non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre

A violare la Costituzione, per i Giudici della Suprema Corte, è la previsione che vi sia un solo e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre di embrioni.

Testamento biologico? Ma de che

Testamento biologico, non s’ha da fare. Alla fine, il risultato è stato quello perfetto, l’unico possibile nel giardino del Papa. E’ brutale? E’ vero. Perché a me sembra, in onesta onestà, una colossale presa in giro. ancora scontro in aula.

E’ passato oggi, infatti, un emendamento che rende sostanzialmente la dichiarazione anticipata, la volontà del paziente, più o meno inutile. La Dichiarazione anticipata di trattamento, l’ormai celeberrima Dat, non sarà vincolante. Se volete usiamo degli eufemismi. Se non volete, diciamo che il testamento biologico è stato affossato.

Quindi, perdonate, che la si farà a fare?