RU 486. E il corpo delle donne

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E certamente ce lo si aspettava. No? Sì, su. C’era da aspettarselo. La pillola abortiva, la Ru 486, diffusa e utilizzata nel resto del mondo da almeno già una ventina di anni (è stata la Francia la prima ad introdurla), qui in Italia continua a vagare alla ricerca di commercializzazione.

Bloccata dal Senato per “ragioni amministrative” (la verifica della compatibilità con la legge 194 sull’interruzione della gravidanza). Mentre il resto della società civile, forse, a questo punto si interroga smarrito sul senso recondito non tanto dell’aborto farmacologico (abortire ingerendo una semplice pillola sembrerebbe essere un modo troppo soft, per alcuni, di espiare la “colpa” che si sta compiendo), quanto sul perché questo Paese funzioni così.

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