Berlusconi contro il movimento in Campania che potrebbe togliere voti a Fi

Italian Prime Minister Silvio Berlusconi

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sembra preoccupato sia per la situazione giudiziaria, in attesa della decisione dei giudici il 10 aprile su arresto ai domiciliari o servizi sociali, sia per la situazione politica. A livello politico ci si prepara non senza timori alle prossime elezioni europee.

Critiche da Grillo all’incontro tra Napolitano e Berlusconi

Beppe Grillo si schiera contro Equitalia e chiede una revisione del mandato

L’incontro di ieri sera tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi ha suscitato diverse polemiche. Berlusconi ha chiesto e ottenuto l’incontro con il Capo dello Stato per parlare delle riforme e della situazione politica. Le critiche sono cadute soprattutto su Presidente della Repubblica, ma da Forza Italia affermano che è legittimo accogliere il leader del maggiore partito di opposizione.

Dentro Forza Italia polemiche tra vecchio e nuovo

Italian Prime Minister Silvio Berlusconi

Arrivano smentite da più parti, ma sembra comprensibile che dentro il partito qualche scricchiolio ci sia. Dopo la scissione con Alfano e  la nascita del Nuove Centrodestra c’è chi parla addirittura di una nuova scissione. Un’ipotesi esagerata, ma Fitto, per fare un sempio di uno dei dirigenti del partito, ha qualche mal di pancia e sembra muoversi in maniera indipendente per le prossime elezioni europee affermando di volersi candidare, cosa che non ha ufficializzato.

Il nuovo coordinatore di Fi Giovanni Toti

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Il ritorno a Forza Italia non è stato privo di polemiche con la diatriba interna al vecchio Popolo delle Libertà tra falchi e colombe, che ha portato poi alla formazione del Nuovo Centrodestra. Berlusconi vuole una Fi più giovane e come coordinatore unico ha scelto Giovanni Toti, uno che si potrebbe definire una colomba, non di certo un falco, e nel partito monta la polemica.

Berlusconi guarda il discorso di fine anno di Napolitano

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C’era una volta Berlusconi? No, con il cavaliere mai dire mai. Certo, il 2014 si apre in maniera amara per l’ex Presidente del Consiglio dopo un 2013 che lo ha visto protagonista negativo, condannato ed estromesso dal Senato. Il cavaliere ha passato il capodanno a casa con la famiglia, ma non come un vecchietto qualsiasi. I suoi uomini hanno provocato affermando di non ascoltare il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma sicuramente Berlusconi è stato davanti allo schermo. Non è uomo da boicottaggi, quanto piuttosto da strategia e opportunismo politico.

Berlusconi sembra ormai vedere un nemico al colle. Nel 2013 non si è sentito protetto per i fatti che lo hanno riguardato e con Fi è andato all’opposizione dopo essere decaduto dal Senato. Negli ultimi interventi a citato criticamente Napolitano, ma non ha proposto direttamente il boicottaggio del discorso mostrando quindi un interesse ancora vivo rispetto alla battaglia politica. Il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani ha confermato le riserve su Napolitano, ma rispetto al discorso di fine anno ha invitato tutti a guardarlo con “spirito critico”.

Il senatore Augusto Minzolini aveva invitato Berlusconi a preparare un suo discorso di fine anno, cosa peraltro già annunciata da Beppe Grillo, ma il cavaliere cerca sempre originalità. E quindi snobba il Capodanno e si prepara alle sfide politiche di questo nuovo anno affermando “Non ho mai pensato che il Capodanno fosse una ricorrenza da festeggiare. Per questo ne approfitterò per riposarmi in vista della ripresa”. I “falchi” spingono per posizioni più estreme e Berlusconi riflette mentre lascia capire come la battaglia non sia finita dicendo: “Sono un vecchietto ma non posso permettermi di finire la mia avventura umana, imprenditoriale, da uomo di sport e da uomo di Stato come un perdente”.

Sentenza Mediaset in Cassazione il 30 luglio

cassazioneL’udienza per la decisione della Cassazione sul processo Mediaset è stata fissata per il prossimo 30 luglio. Una data che il Pdl contesta, definendola troppo ravvicinata rispetto alla sentenza d’Appello, e che sembra aver colto impreparati tutti i principali protagonisti di questa vicenda: il rischio è, a questo punto, che la stessa data possa rappresentare il capolinea del governo Letta.

Berlusconi: “Monti smetta con le tasse oppure andiamo al voto”

Silvio Berlusconi parla a Monti: "Basta tasse oppure andremo al voto"

E’ stato un Silvio Berlusconi a tutto campo quello che si è visto ieri dopo la cena dei senatori del PDL. Berlusconi ha parlato del Governo Monti e delle pesanti tasse per gli italiani che la manovra economica oggi al voto al senato, andrà ad inserire. Berlusconi ha detto che il PDL deve essere consultato preventivamente su queste nuove tasse “ci deve essere una consultazione preventiva prima dei provvedimenti altrimenti non ci staremo”.

Silvio Berlusconi ha detto chiaramente che se il governo continuerà con queste tasse, sicuramente il PDL porterà la nazione al voto: “se questo governo continua con questa imposizione fiscale. Siamo noi gli arbitri di questa situazione”. Berlusconi ha poi parlato della possibile vicinanza del PDL con l’UDC e soprattutto con Fini, dichiarando, che hanno in previsione un accordo con il partito, vista la vicinanza che hanno gli elettori dell’UDC con quelli del PDL.

La Camera respinge l’arresto di Milanese. Polemica per l’assenza di Tremonti

La Camera, con 312 voti contrari e 306 favorevoli, ha respinto la richiesta d’arresto per il deputato Pdl Marco Milanese, ex braccio destro del ministro Tremonti, accusato di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta P4. Sarebbero stati dunque sette i deputati della maggioranza che, con il voto segreto, si sarebbero espressi in maniera difforme dal loro partito. Dai banchi della maggioranza mancavano inoltre otto deputati, dei quali sei del Pdl, uno della Lega e uno di Noi Sud.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, presente in aula, sarebbe stato ripreso, al termine dello scrutinio, mentre chiedeva al ministro La Russa, seduto al suo fianco: “Per soli 7 voti?” . Quando La Russa gli ha fatto cenno di si, il premier sarebbe diventato scuro in volto. In seguito, però, ha ostentato soddisfazione per l’esito del voto, e ha commentato: “Andiamo avanti, la maggioranza tiene”.
Il leader leghista Bossi ha invece commentato: “Lo avevo detto che la Lega non avrebbe fatto cadere il governo. Abbiamo dimostrato di essere alleati leali“, ed ha precisato che i franchi tiratori non erano del suo partito. Quanto alla tenuta della maggioranza, Bossi ha detto invece: “Vedremo giorno per giorno“, e ha smentito le indiscrezioni riportate da alcuni giornali di un accordo con Berlusconi per arrivare a gennaio 2012.

I pm a Berlusconi: “Si presenti o accompagnamento coatto”. Interrogato Ghedini

I pm di Napoli hanno dato un ultimatum al premier Berlusconi: si deve presentare nella procura del capoluogo partenopeo, per essere sentito come testimone e parte offesa nell’ambito del caso Tarantini, tra il 15 e il 18 settembre, tra le 8 e le 20. La Procura ha anche chiesto che il premier faccia sapere entro oggi alle 14 quando intende presentarsi, altrimenti potrebbe essere disposto l’accompagnamento coatto, che dovrebbe essere comunque autorizzato dal Parlamento.
La Digos ha notificato in mattinata al presidente del Consiglio, presso la sua villa di Arcore, la citazione a comparire in procura. Berlusconi si trovava a Bruxelles per incontrare il presidente del Consiglio Ue Herman Von Rompuy.
Il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha precisato: L’accompagnamento coatto è l’ultima ratio per un teste che non si presenta e nel caso dei deputati ci deve essere l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Al momento, per il premier, è un’ipotesi che escludiamo”.
Intanto  i magistrati napoletani Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Francesco Piscitelli si sono recati a Roma per interrogare il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini, in quanto persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine per tentata estorsione al premier. L’interrogatorio è avvenuto negli uffici della Direzione Nazionale Antimafia (Dna).
I legali del premier avevano già presentato una memoria difensiva scritta da Berlusconi, ma il procuratore Lepore, intervistato in una trasmissione radiofonica, ha spiegato che questa “non basta ad evitare il faccia a faccia con i magistrati“.

Berlusconi: “Una crisi ora sarebbe una follia”. Ma Bossi: “Nulla è scontato”

Foto: Ap/LaPresse

Si è svolta oggi in Senato la verifica di maggioranza chiesta dal presidente della Repubblica Napolitano dopo la nomina dei nuovi sottosegretari, la fuoriscita di Fli e l’ingresso dei “Responsabili” nel governo. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, entrando in aula, si era mostrato molto ottimista, e aveva affermato: “Sono certo che il governo uscirà rafforzato da questo passaggio parlamentare. Le richieste di dimissioni sono un mero esercizio di propaganda, nessuno riuscirà mai a dividerci dalla Lega”.
Per il premier, il governo non può cadere adesso, perchè ciò,dice, “sarebbe folle, sarebbe una sciagura rimettere tutto in discussione con una crisi al buio, proprio ora che dobbiamo riagganciare la crescita”. Ma il principale alleato, il leader leghista Umberto Bossi, si mostra meno convinto in proposito, e gela il premier affermando: “Sulla verifica non c’è nulla di scontato, domani alla Camera vedremo”. 
Sul suo futuro politico, invece, Berlusconi ha affermato: “Non voglio rimanere per sempre a Palazzo Chigi, nè fare per sempre il leader del centrodestra”. Dall’opposizione, la capogruppo Pd Anna Finocchiaro replica: “Se vuol bene all’Italia, Berlusconi si dimetta”.
Intanto il governo ha incassato la fiducia alla Camera sul decreto sviluppo, con 317 si, 293 no e 2 astenuti, superando quota 316 per la prima volta dall’uscita di Fli. Anche il premier si è recato a Montecitorio per votare la fiducia.

Pdl, Alfano nominato segretario politico. Si dimetterà da ministro

Foto: AP/LaPresse

Si è riunito oggi l’ufficio di presidenza del Pdl, che ha deciso di nominare un segretario politico del partito, come aveva annunciato lo stesso premier Berlusconi, e di affidare tale incarico al ministro della Giustizia Angelino Alfano, che dovrebbe comunque dimettersi da Guardasigilli. Ad Alfano sarà quindi affidata la guida politica del partito, e sarà affiancato da tre coordinatori con competenze più specifiche: Ignazio La Russa si occuperà di propaganda, Denis Verdini di organizzazione e Sandro Bondi dei valori del partito.
Per Berlusconi, la nomina di Alfano “serve per ridare slancio al partito e al nostro elettorato”, visto che, ha aggiunto il premier, il Guardasigilli “è giovane, ha fatto bene come ministro ed è ben voluto da tutti”.
La nomina di Alfano a segretario politico del Pdl dovrebbe comunque essere formalizzata entro giugno da un Consiglio nazionale convocato proprio per modificare lo statuto del partito, che finora neppure prevedeva la carica di segretario.
Resta ancora aperta, invece, la partita su chi andrà a ricoprire la carica di ministro della Giustizia al posto di Alfano. Per adesso, sono circolati diversi nomi, in particolare quello del vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e del capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, anche se quest’ultimo, già stamattina, aveva smentito, affermando: “Non ho nessuna intenzione di fare il ministro, preferisco il lavoro in Parlamento come sto facendo”. Lupi, invece, ha commentato: “Smettiamola con le ipotesi e il toto-nomine”.

Berlusconi: “Tremonti apra i cordoni della borsa”

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Nonostante la pesantissima sconfitta elettorale di ieri ai ballottaggi, il premier Berlusconi ha oggi cercato di mostrarsi più ottimista, affermando:

Ho preso atto della sconfitta, sono sicuro però che non ho mancato in nulla se non nel comunicare. Sono assolutamente fiducioso, abbiamo una maggioranza per fare le riforme e mi metterò a comunicare tutte le settimane.

E, quanto alla solidità della coalizione, ha assicurato: “Con Bossi tutto bene”. Sul risultato assai negativo dei ballottaggi, invece, ha sdrammatizzato con una battuta, dicendo: “Volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo…”
Meno entusiastiche, invece, le dichiarazioni del suo principale alleato di governo, il leader della Lega Umberto Bossi, che, interrogato sulla tenuta del governo, ha affermato: “Per ora va avanti. Tranquillamente? Questo non lo so, però per ora andiamo avanti”.
Berlusconi, comunque, sta pensando anche a rilanciare l’immagine del governo, a cominciare da un tema assai caro al suo elettorato, quello delle tasse e della riforma del fisco, e rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva se il ministro dell’Economia Tremonti fosse d’accordo, il premier ha risposto: “Non è Tremonti che decide, Tremonti propone…” E ha aggiunto poi:

Sarebbe facile ridurre le imposte se facessimo ciò che fanno gli altri Paesi sulle pensioni o sull’impiego pubblico. Ma noi non siamo intenzionati a farlo anche se faremo la riforma del fisco.

Berlusconi: “I nostri candidati erano deboli. Gli elettori di sinistra sono senza cervello”

Foto: Ap/LaPresse

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in vista del secondo turno delle elezioni amministrative previsto per domenica e lunedì prossimi, ha convocato lo stato maggiore del Pdl nella sua residenza romana di palazzo Grazioli, e, nell’esaminare la situazione, ha spiegato che il risultato del primo turno delle amministrative è dipeso anche dalla debolezza dei candidati e dall’eccessiva politicizzazione di un voto amministrativo. In serata, si è recato alla trasmissione di Bruno Vespa, e ha ripreso i toni molto accesi della campagna elettorale, che pure, al primo turno, non gli erano stati d’aiuto. 
Ha quindi attaccato gli elettori di sinistra, arrivando ad affermare che la sinistra vincerà ai ballottaggi solo se “gli italiani andranno a votare lasciando a casa il cervello“, e accusando quello che ha definito “un blocco mediatico terrificante, a partire dal Corriere della Sera, da Sky e la 7 e le trasmissioni Rai pagate con i soldi di tutti che stanno con la sinistra”.
Il premier ha criticato duramente anche i candidati ai ballottaggi nelle due città chiave, Milano e Napoli. Di De Magistris, Berlusconi ha detto:  “Un bell’uomo, ma un incapace totale”, aggiungendo: “Se uno lo vota poi va davanti allo specchio e deve dire “Sono senza cervello”. Pisapia, invece, viene descritto, al solito, come un estremista, che “in Parlamento ha presentato leggi a tutela dei terroristi, di eversori e per l’eutanasia”.