Berlusconi: “Se mi tiro indietro, il candidato è Tremonti”

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un’intervista alla trasmissione “Porta a Porta”, ha affrontato nuovamente la questione di un suo possibile “successore” alla guida del centrodestra, affermando: “Se mi chiederanno di candidarmi mi ricandido, ma se mi tiro indietro, Tremonti è un possibile candidato”. E ha aggiunto: “Vedremo alla fine di questa legislatura se sarà necessario per il centrodestra mettermi quale candidato alla guida del governo, in quel caso non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità, e ne abbiamo  diverse, Tremonti in primis, che possano suscitare consenso elettorale, io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del PDL e lasciare ad altri la conduzione del governo”.
Un nome diverso, quindi, rispetto a quello indicato qualche settimana fa, quando aveva parlato invece del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, come possibile successore. Tremonti, alcuni giorni fa, era stato preso di mira dai giornali di centrodestra, mentre gode sempre di un forte consenso all’interno della Lega Nord, e l’indicazione di Tremonti potrebbe essere quindi vista come un tentativo di riavvicinamento al partito di Bossi, dopo le divergenze sul conflitto in Libia. A tal proposito, il premier ha dichiarato: “Con Umberto Bossi non c’è stata nessuna incomprensione. La mozione sulla Libia ha dimostrato la solidità e la coesione della maggioranza contro le divisioni dell’opposizione”.

Libia: Bossi si scaglia contro Berlusconi

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“L’ulteriore impegno dell’Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall’Italia a marzo, secondo la linea fissata nel Consiglio supremo di difesa da me presieduto e quindi confortata da ampio consenso in Parlamento” è la dichiarazione di Napolitano di ieri, riguardo la notizia che l’Italia entrerà in guerra contro la Libia partecipando con dei bombardamenti aerei, decisione presa da Silvio Berlusconi, dopo un colloquio telefonico con Barack Obama nella serata del 25 Aprile.

La Lega è il partito che si sta opponendo in maniera dura contro questa decisione. “Porteremo il nostro no in Consiglio dei ministri” ha annunciato il ministro Calderoli. Calderoli aggiunge anche, che “non è dicendo sempre di sì che si acquisisce peso internazionale. Siamo diventati una colonia francese”.

Galan attacca Tremonti, Berlusconi lo difende

  

  

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Duro attacco del ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan al suo “collega” dell’Economia, Giulio Tremonti:Con Tremonti si perdono le elezioni. Per questo chiedo a Berlusconi una scossa”, ha affermato Galan in un’intervista al Giornale. E l’attacco a Tremonti è, in realtà, solo l’ultimo problema da affrontare per il premier in seno alla maggioranza, con le tensioni nel PDL fra ex di Forza Italia ed ex di An, le richieste dei Responsabili per posti nel governo, i malumori della Lega.
Per Galan, il ministro dell’Economia avrebbe abbandonato la via del liberismo, preferendo mantenere rigore nei conti, anche a costo di non riuscire a ridurre le tasse. In più, Galan lo accusa di essere “un socialista che ritocca i provvedimenti”, e chiede al premier una “scossa“, per “tornare allo spirito del ’94, rinnovare il partito e la sua classe dirigente” e “arginare lo spettro di Giulio Tremonti che aleggia su qualsiasi decisione del governo”. Inoltre, aggiunge Galan: ” Io mi rivolgo non al singolo Tremonti ma al governo nella sua collegialità”.
Tremonti non ha replicato direttamente a Galan, ma, in un’assemblea del Collegio dei Geometri, avrebbe riaffrontato il tema della crisi e dei conti pubblici.

ANM: patto con Fini? una calunnia

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Lo scontro tra magistratura e Berlusconi, vede l’entrata in scena di una nuova figura, quello che ormai da molti giorni si sta portando avanti è una battaglia che il presidente del consiglio, sta facendo contro quelli che secondo lui, sono i magistrati “corrotti di sinistra” che mirano a far cadere il suo governo. Nella giornata di ieri, Berlusconi, ha presieduto il convegno del PDL all’Eur (Roma), e proprio durante il suo discorso, Berlusconi ha parlato di Fini.

Parlando di Fini, Berlusconi ha dichiarato come lo stesso abbia partecipato ad un accordo con i magistrati per far cadere il governo. Non si è fatta attendere la risposta dell’ANM (Associazione Nazionali Magistrati) dalla voce dello stesso segretario dell’ANM , Giuseppe Cascini, il quale ha dichiarato: “Quando Berlusconi dice che l’Anm avrebbe firmato un accordo con Fini dice una bugia, una grave calunnia. Inviterei il presidente del Consiglio a fare nomi e a farci vedere il documento di cui parla”

Processo breve, la camera approva ma c’è chi gioca con l’iPad

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Si è conclusa ieri sera la maratona per sul “processo breve” che ormai si stava tenendo in aula della Camera da circa 5 giorni. Nella serata di ieri, con la formula ormai consueta, Gianfranco Fini ha annunciato “314 sì, 296 no, la Camera approva“. Niente hanno potuto ieri i vari senatori dell’opposizione, che finito il loro tempo per parlare hanno solo che potuto mostrare il proprio dissenso durante le votazioni, mostrando una costituzione in mano durante le procedure di votazione.

L’IDV, guidata da Di Pietro, ha mostrato dei cartelli che indicavano alcuni dei processi che possono avvalersi della nuova legge approvata, fra i tanti: “Rogo Thyssen, nessuna giustizia“; “Crac Parmalat, nessuna giustizia“; “Santa Rita, nessuna giustizia“.

Polverini: «Salutatemi i tunisini» e scatta la polemica

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Giacca a vento blu e berretto dei Tevere Rangers, era questo l’abbigliamento che ieri aveva indossato Renata Polverini in occasione della presentazione de gruppo a tutela del Tevere. Durante la prima escursione in barca, il presidente della regione Lazio, si è lasciata andare in una battuta (?) che ha avviato diverse polemiche: “Salutatemi i Tunisini!”.

La prima reazione è arrivata dal capo gruppo del PD Esterino Montino, il quale ha dichiarato: “Una battuta da far cadere le braccia. A nome dei cittadini laziali chiedo scusa al popolo tunisino garantendo che il Lazio, una delle regioni piu importanti d’Italia e sede della Capitale, non è rappresentata da quel saluto offensivo. Spero che la Polverini si renda conto della gaffe e senta il dovere di chiedere scusa subito al popolo tunisino”.

Minetti: “Farnesina? La carica di ministro degli Esteri mi piacerebbe”

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In una recente intervista rilasciata a Repubblica.it, Nicole Minetti parla del suo ruolo politico e del suo ruolo nella vicenda Ruby. Tante le esternazioni del consigliere regionale in Piemonte. Riguardo al caso Ruby, la Minetti ha dichiarato: “Nessuna delle ragazze che compaiono nelle intercettazioni è stata presentata da me al presidente. Ci si ritrovava a cena, con Silvio si era creato un rapporto di amicizia. Era una specie di grande famiglia“.

Riguardo Silvio Berlusconi, Nicole Minetti afferma:  “Affascinante, molto generoso, uno che mantiene sempre le promesse”. E alla domanda che il giornalista gli pone, riguardo un possibile difetti che il premier possa avere, Nicole Minetti ribatte: “Troppo impegnato. E con troppe donne attorno che lo corteggiano”.

Fli perde altri senatori. Fini: “E’ il potere finanziario del premier”.

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Il partito di Futuro e Libertà starebbe per perdere altri tre senatori, dopo la fuoriscita di ieri di Giuseppe Menardi: si tratterebbe di Franco Pontone, Mauro Baldassarri e Maurizio Saia (anche se quest’ ultimo, in proposito, starebbe ancora “valutando la situazione”), mentre alla Camera tornerebbe nel PDL Roberto Rosso. Il leader del partito, il presidente della Camera Gianfranco Fini, in un’ intervista che verrà pubblicata domani sul “Secolo”, parla della situazione della sua formazione, ammettendo: ” Sarebbe davvero inutile negare l’ evidenza: il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi”.
Per Fini, ciò è dovuto principalmente alle “Polemiche e divisioni esplose dopo l’ Assemblea Costituente di Milano”.
Quanto, invece, ad un possibile allargamento della maggioranza facente capo a Berlusconi, per Fini si tratta di una “ipotesi verosimile, vista l’ aria che tira nel Palazzo e le tante armi seduttive di chi governa disponendo di un potere economico e finanziario che è prudente non avversare direttamente”. Fini ha comunque ribadito di voler rimanere Nell’ ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra”.
Le parole del leader di FLI hanno provocato indignazione nel PDL, con Gaetano Quagliarello che parla di “Giudizi e insinuazioni sulla libera determinazione di alcuni membri del Parlamento che il presidente della Camera non dovrebbe permettersi per alcuna  ragione”.

Franco Pontone, ex amministratore di An, starebbe per formalizzare fra poche ore l’ addio definitivo a Fli, anche se gli è stato chiesto un rinvio di qualche giorno, per poi tornare nel PDL. Stessa decisione per il deputato Roberto Rosso, che ha incontrato oggi il premier e che verrebbe destinato a “nuovi ruoli di responsabilità nell’ ambito dell’ attività politica nella provincia di Vercelli”. Mario Baldassarri, invece, ha dichiarato di essere “in profonda riflessione”.
Anche il senatore Maurizio Saia, quanto ad una sua possibile uscita dal partito, dice: “Sto valutando la situazione”, e poi spiega: “Si sono sminuite le posizioni del partito più moderate: un chiaro segnale verso una nuova rotta non concordata”. Il riferimento, probabilmente, è anche alla decisione di Fini di affidare a Italo Bocchino la guida del partito, che avrebbe scontentato molti.
Al Senato, invece, dovrebbe nascere in tempi brevi un nuovo gruppo che si chiamerà “Per le autonomie” e che deriverebbe ” da una scissione dell’ UDC”, come ha spiegato Olga Thaler, una delle promotrici dell’ iniziativa, che ha precisato: “Non saremo l’ equivalente del gruppo dei “Responsabili” che si è creato a Montecitorio, come pensa qualcuno. Vogliamo restare dove siamo e cioè in difesa delle autonomie senza schierarci nè con la maggioranza, nè con il terzo polo, nè con la destra, nè con la sinistra”.
Intanto, Paolo Guzzanti, che a dicembre aveva votato la sfiducia al governo Berlusconi, ha aderito al gruppo dei Responsabili alla Camera.

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Caso Ruby, la Giunta della Camera: rinviare gli atti ai giudici. Protesta l’ opposizione

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La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha deciso oggi pomeriggio, con 11 voti a favore e 8 contrari (oltre a due assenti, Consolo di Fli e Rossomando del PD) di restituire gli atti sul “caso Ruby ” alla Procura di Milano, poichè la competenza dell’ indagine spetterebbe al Tribunale dei ministri. Hanno votato per il si PDL, Lega e gruppo dei “Responsabili”, mentre a favore del no si sono schierati PD, IDV, UDC e FLI. Adesso toccherà comunque alla Camera pronunciarsi in maniera definitiva sulla questione.

Mauro Paniz, membro della Giunta per il PDL, ha spiegato la tesi della maggioranza, per la quale la competenza non sarebbe del tribunale di Milano bensì del Tribunale dei ministri, perchè il premier Berlusconi, quando telefonò  in questura per scagionare Ruby, avrebbe agito per motivi istituzionali, credendo che si trattasse effettivamente della nipote del presidente egiziano Mubarak.
Qualora, invece. si fosse seguita la strada del “fumus persecutionis”, rispondendo solo si o no alla richiesta di perquisizione degli uffici del ragionere del premier, Giuseppe Spinelli, il voto sarebbe stato segreto, e ciò avrebbe potuto comportare dei rischi. Se venisse confermata la competenza del Tribunale dei ministri, gli atti della Procura sarebbero nulli, perchè si potrebbe sostenere che questa abbia agito pur sapendo di non essere competente, “per mero intento persecutorio”.

FOTO: la Camera respinge la sfiducia, Bondi resta ministro

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Alla Camera si è tenuto oggi il voto sulla mozione di sfiducia per il ministro della Cultura Sandro Bondi proposta dalle opposizioni, che è stata respinta con 314 no, 292 si e 2 astenuti. A pesare sul risultato, anche le numerose assenze tra i banchi dell’ opposizione, sia nel Terzo Polo, che le aveva già annunciate ieri, sia nel PD, dove mancavano cinque deputati. I due deputati astenutisi, invece, erano gli altoatesini della SVP, che si erano accordati col ministro sul monumento alla Vittoria e sugli altri “relitti fascisti” in Alto Adige.

Aprendo il suo intervento in aula, il ministro ha affermato: “Questa mozione di sfiducia individuale dimostra la forma di imbarbarimento della politica italiana. Volete tentare di dare l’ ennesima spallata al governo. E in questa ansia che vi divora le persone per voi non hanno nessuna importanza. Questo cinismo della politica è miope.” Inoltre, Bondi si è augurato che “il dibattito possa essere  utile per parlare finalmente del ruolo della cultura per lo sviluppo economico e civile”.

Per lui, infatti, “E’ verissimo che l’ Italia spende meno degli altri paesi europei, e questo è uno scandalo. Ma” ha aggiunto ” E’ colpa mia se l’ Italia investe meno nella cultura? E’ colpa del governo?No, è una responsabilità delle classi dirigenti del paese che hanno sottovalutato il ruolo che la cultura può avere.”
A difendere il ministro, anche il capogruppo PDL alla Camera, Fabrizio Cicchitto, che rivolgendosi alle opposizioni ha detto: “Siete animati da una sorta di accanimento terapeutico verso voi stessi, che si accompagna ad una singolare pulsione omicida e distruttiva nei confronti di Berlusconi e del suo governo“.

Telefonata di Berlusconi a L’Infedele: botta e risposta con Lerner TESTO – VIDEO

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E’ accaduto durante la trasmissione L’Infedele in onda nel corso della serata su La 7. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, chiama per esprimere il proprio disappunto rispetto a modi e contenuti del programma. Gad Lerner subisce un attacco verbale di oltre un minuto ma replica in maniera tempestiva. Testuale:

Lerner: Buonasera presidente Berlusconi, mi sente?
Berlusconi: Sì, buonasera
Lerner: Buonasera a lei
Berlusconi: Mi hanno chiamato invitandomi a sintonizzarmi su L’Infedele. Sto vedendo una trasmissione disgustosa: una conduzione spregevole, turpe, ripugnante…
Lerner: Allora, lei ha già insultato abbastanza…
Berlusconi: …ho sentito delle tesi false…
Lerner: …perchè non va dai giudici invece di insultare?
Berlusconi: …opposte alla realtà, lontano dal vero, distorte. Ho visto una rappresentazione della realtà all’incontrario del vero. Avete offeso…

Caso Ruby, Bertone: “Santa sede turbata”. Bossi invita alla calma il premier

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Il “caso Ruby”, che vede coinvolto il premier Berlusconi, continua a suscitare prese di posizione nel mondo politico e istituzionale: oggi, in particolare, si è pronunciato il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine di una cerimonia di inaugurazione: “La Santa Sede segue con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane, alimentando la consapevolezza di responsabilità sopratutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni, di fronte alla domanda di esemplarità e ai problemi che pesano sulla società italiana” ha affermato Bertone, richiamando chi ricopre cariche politiche ed istituzionali importanti ad “una più robusta moralità, di un senso di giustizia e legalità.” E, rispondendo a chi gli domandava se condividesse, quindi, il turbamento di Napolitano, il cardinale ha risposto: “Avete visto la nota del Quirinale pubblicata dall’ Osservatore romano”.

Oggi, anche il quotidiano dei vescovi, l’ Avvenire, si è espresso in maniera piuttosto critica sulla vicenda, titolando a tutta pagina “Tensione altissima, al livello di guardia”, in riferimento all’ attacco del premier ai pm di Milano sferrato con il videomessaggio di ieri, e pubblicando integralmente il testo di un appello sul caso Ruby del “Movimento politico per l’ unità”, a cui aderiscono parlamentari cattolici di tutti gli orientamenti politici. Nel testo dell’ appello si legge: ” Il turbamento dell’ opinione pubblica sottolineato dal presidente della Repubblica per le gravi ipotesi di reato del premier-concussione e sfruttamento della prostituzione minorile– è anche il nostro” e, nella conclusione, viene affermato : “Vogliamo dunque cogliere l’ occasione per una rigenerazione morale e corale per far compiere alla società un soprassalto di dignità ed aprire una fase nuova“.

Ruby spesso ad Arcore, Berlusconi indagato: “Rapporti con minorenne”

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Nuovi guai giudiziari per  Silvio Berlusconi, che, dopo la bocciatura di ieri della legge sul “legittimo impedimento” da parte della Consulta, dovrebbe quindi presentarsi davanti ai giudici, questa volta per concussione e prostituzione minorile, per via del “caso Ruby”. La procura di Milano, che conduce l’ indagine, intende procedere con rito immediato, sostenendo di avere “ prove evidenti”, e ha notificato un ordine di comparizione al premier, indicando tre date in cui dovrebbe comparire davanti ai magistrati: il 21, il 22 e il 23 gennaio.

Per gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, “la procura di Milano non è competente“, poichè, per quanto riguarda la concussione, “la competenza funzionale è pacificamente del Tribunale dei Ministri,” mentre per l’ accusa di prostituzione minorile, sarebbe competente territorialmente il tribunale di Monza. Per i legali, inoltre, “Si tratta di una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio”, e sostengono che il premier non abbia mai avuto rapporti sessuali con la ragazza, e quindi, il caso sarà archiviato.

Roma, FOTO di Alemanno che scioglie la giunta. Il Pd: “Dimissioni”

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Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, dopo una riunione tenutasi oggi alla Camera con i vertici del PDL capitolino, ha ritirato le deleghe agli assessori e ai consiglieri delegati, prendendosi un paio di giorni di tempo per decidere sulle nuove nomine e, eventualmente, sull’ entrata di nuovi assessori. Il portavoce del sindaco, Simone Turbolente, ha spiegato che Alemanno intende nominare i nuovi assessori e i nuovi consiglieri delegati “entro il 13 gennaio”, e che, per fare ciò, “il sindaco ha chiesto al vicesindaco Mauro Cutrufo, ad Alfredo Antoniozzi e al capogruppo del PDL Luca Gramazio, oltre che ai vertici del PDl, di affiancarlo nelle consultazioni e nelle valutazioni”.

“Si è conclusa una prima fase del governo comunale” ha detto Alemanno, rivendicando “importanti risultati“, tra cui il piano di rientro dal debito, la trasformazione del Comune in Roma Capitale e l’ avvio dei progetti del Piano Strategico di  Sviluppo. Il primo cittadino ha anche annunciato la convocazione degli Stati generali della città, previsti per il 9 e il 10 febbraio al Palazzo dei Congressi.