Berlusconi: “Se mi tiro indietro, il candidato è Tremonti”

Foto: AP/LaPresse

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un’intervista alla trasmissione “Porta a Porta”, ha affrontato nuovamente la questione di un suo possibile “successore” alla guida del centrodestra, affermando: “Se mi chiederanno di candidarmi mi ricandido, ma se mi tiro indietro, Tremonti è un possibile candidato”. E ha aggiunto: “Vedremo alla fine di questa legislatura se sarà necessario per il centrodestra mettermi quale candidato alla guida del governo, in quel caso non mi tirerò indietro. Se invece verranno fuori altre personalità, e ne abbiamo  diverse, Tremonti in primis, che possano suscitare consenso elettorale, io sarei felice di poter restare ancora in politica ma occuparmi del PDL e lasciare ad altri la conduzione del governo”.
Un nome diverso, quindi, rispetto a quello indicato qualche settimana fa, quando aveva parlato invece del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, come possibile successore. Tremonti, alcuni giorni fa, era stato preso di mira dai giornali di centrodestra, mentre gode sempre di un forte consenso all’interno della Lega Nord, e l’indicazione di Tremonti potrebbe essere quindi vista come un tentativo di riavvicinamento al partito di Bossi, dopo le divergenze sul conflitto in Libia. A tal proposito, il premier ha dichiarato: “Con Umberto Bossi non c’è stata nessuna incomprensione. La mozione sulla Libia ha dimostrato la solidità e la coesione della maggioranza contro le divisioni dell’opposizione”.

Berlusconi, poi, ha parlato delle prossime elezioni amministrative, ammettendo che avranno anche una valenza politica, ma dicendosi convinto che, comunque, “il centrodestra vincerà anche queste elezioni”, così da poter anche “confermare la solidità della maggioranza”. E poi, riprende i consueti slogan elettorali, spiegando che la sinistra “annovera tra i suoi sostenitori i centri sociali in cui si annidano molti facinorosi”  e “deriva dal vecchio Pci”. Immancabile anche l’attacco alla magistratura: “Le accuse nei processi contro di me sono infondate, ridicole e assurde. I giudici volevano farmi fuori con una chiara eversione rispetto al giudizio degli elettori”.
Il premier ha affrontato anche la questione delle recenti dichiarazioni del pentito di mafia Giovanni Brusca, che, al processo per la strage di Firenze del ’93, ha riferito, qualche giorno fa, che anche Berlusconi era stato a suo tempo contattato dalla mafia, nell’ambito della “trattativa” con lo Stato: “Con lui non ho mai avuto contatti, le sue parole sono pura irrealtà” ha affermato il presidente del Consiglio.
Nel centrodestra, il riferimento a Tremonti come possibile successore da parte di Berlusconi è apprezzato dal ministro Maroni, che ha commentato: “Tremonti è un ottimo ministro e sarebbe anche un ottimo premier”. Anche per il ministro Alfano, “Se l’ha detto Berlusconi è una cosa condivisibile”, e della stessa opinione è il ministro Meloni. Il leader della Lega Umberto Bossi, però, tiene a precisare: “Dopo di lui non ci sarà il diluvio. Qualcuno verrà. Ma Berlusconi durerà a lungo”.

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