Roma, FOTO di Alemanno che scioglie la giunta. Il Pd: “Dimissioni”

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Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, dopo una riunione tenutasi oggi alla Camera con i vertici del PDL capitolino, ha ritirato le deleghe agli assessori e ai consiglieri delegati, prendendosi un paio di giorni di tempo per decidere sulle nuove nomine e, eventualmente, sull’ entrata di nuovi assessori. Il portavoce del sindaco, Simone Turbolente, ha spiegato che Alemanno intende nominare i nuovi assessori e i nuovi consiglieri delegati “entro il 13 gennaio”, e che, per fare ciò, “il sindaco ha chiesto al vicesindaco Mauro Cutrufo, ad Alfredo Antoniozzi e al capogruppo del PDL Luca Gramazio, oltre che ai vertici del PDl, di affiancarlo nelle consultazioni e nelle valutazioni”.

“Si è conclusa una prima fase del governo comunale” ha detto Alemanno, rivendicando “importanti risultati“, tra cui il piano di rientro dal debito, la trasformazione del Comune in Roma Capitale e l’ avvio dei progetti del Piano Strategico di  Sviluppo. Il primo cittadino ha anche annunciato la convocazione degli Stati generali della città, previsti per il 9 e il 10 febbraio al Palazzo dei Congressi.

Le indiscrezioni parlano di almeno tre assessori “in uscita”: Fabio De Lillo, con delega all’ ambiente, sfiorato dall’ inchiesta “parentopoli” sia per l’ Ama, che dipende dal suo assessorato, sia per l’ assunzione in Atac della cognata, Sergio Marchi, assessore alla Mobilità, toccato dalla “parentopoli” all’ Atac per l’ assunzione di diversi suoi parenti e amici, e l’ assessore al personale Enrico Cavallari.

Per quel che riguarda l’ assessore alla Cultura Umberto Croppi, questi più volte era stato messo in discussione per la sua vicinanza al leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, ma dal suo entourage si dicono “tranquilli”. Per l’ assessore alla casa, Alfredo Antoniozzi, potrebbe esserci invece un cambio di delega.Al momento, non ci sono molte indiscrezioni su chi potrebbe entrare in Giunta: i nomi più ricorrenti sono quelli di Marco Visconti e Antonello Aurigemma, ma si è parlato anche del capo della Protezione Civile di Roma, Tommaso Profeta.

Nel primo pomeriggio, il sindaco aveva incontrato a Montecitorio i capigruppo PDL alla Camera e al Senato, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.

Il segretario dell’ UDC Cesa ha intanto fatto sapere che “la possibilità che l’ UDC entri nella giunta comunale di Roma semplicemente non esiste”. Per Marco Miccoli, segretario del PD romano, “L’ azzeramento della Giunta deciso oggi dal sindaco Alemanno è la dimostrazione più lampante del fallimento di questa gestione della destra romana”. “A questo punto” aggiunge “si dovrebbe dimettere anche il sindaco”.
A influire sulla decisione di Alemanno, probabilmente, il caso “parentopoli”, che ha coinvolto collaboratori a lui molto vicini, e anche il calo di consensi registrato da un recente sondaggio del Sole 24 ore, per il quale il sindaco avrebbe perso il 5 per cento di gradimento in un anno.

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