Elezioni politiche 2008. C’è post@ per te

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Stamattina aprendo la posta elettronica mi sono imbattuto in una mail “forwardata” più volte, con una immensa lista di mittenti che nel passaparola della rete è arrivata fino a me, e chissà dove altro. In un primo momento ho pensato alle tipiche catene-spam che infestano le caselle di posta di mezzo mondo.
Quelle odiose sequenze di domande o diapositive interminabili per sapere se troverai l’anima gemella o sarai sufficientemente ricco da permetterti una macchina decappottabile. Quelle in cui si chiede il reinvio immediato all’intera rubrica pena vendetta di Montezuma, tifo, paratifo, colera e sfiga tremenda, sfusa e a pacchetti. Insomma Quelle. Ed invece…
Invece si trattava di un vero e proprio appello, nato probabilmente con scopi privati ma che presto è diventata di dominio pubblico.

Sarabaaaanda! Nel Pdl sul voto per le amministrative agli immigrati, chiosa Veltroni

Valentina Sarabanda
Sarabandaaaaaa. Musichetta, canzoncina, jingle in testa e via. Uno dei capitoli più tristi e trash della storia recente della televisione italiana – non ne voglia Enrico Papi, lui ci provava, a modo suo.
Torna, questa parola e questa musichetta in testa oggi, data la giornata politica. Che soffre di strascichi da weekend – lo dovrebbero abolire, in campagna elettorale, fa più danni che altro perchè la gente ha due minuti in più a disposizionem giusto due, per pensare.
Comunque, in sintesi: il Cavaliere aveva aperto alla possibilità di far votare gli stranieri regolari alle elezioni amministrative. E lì ci si chiede: con la Lega in giro, come gli è venuto in mente di non osservare il silenzio fino a data sicura. Segue: altolà di Maroni – eh beh. Segue: Uolter che coglie la palla al balzo. Segue: Antonio Di Pietro idem come Uolter. Segue: Uolter, giacchè, definisce sarabanda la danza sulla faccenda scatenatasi in ambito Pdl.

Utopia. Ovvero: Veltroni, l’Italia vorrebbe a volte poterti credere

Utopia
Walter Veltroni. Vorremmo, a volte, sia ben chiaro, potergli credere. Vorremmo che le utopie di cui parla si avverassero.
Ora la novità, che tutto è tranne che una novità, Serve un

grande, nuovo patto sociale

Un qualcosa, un progetto, un’innovazione strutturale, un cambiamento, per far crescere quest’Italia fristrata e maltrattata. Finalmente, economicamente e socialmente.

Dal Sud al Grande Nord, Uolter si è spostato a Brescia.

Andiamo tutti a quel paese

manifesto pd quel paese
Questa campagna elettorale fa abbastanza schifo. Per essere fini, e dirla con un giro di parole. L’unica cosa buona, ma veramente buona, e tanto divertente, è costituita dalla creatività di un elettorato che sono nell’ironia può, forse, trovare salvezza. I manifesti? Possono essere assai più comunicativi. Belli. Belli e bravi.

Quando parliamo di competitività e di futuro del sistema paese bisogna assolutamente trovare la strada per alcune fondamentali scelte condivise

E’ il richiamo che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano ha fatto oggi. Con malizia, uno ci potrebbe vedere il messaggio di un altro fantastico manifesto ritoccato: sotto Veltroni, sorridente, la frase

Non cambierete Governo…. Faremo l’inciucio

Senato, l’ammissione di Berlusconi. Solo il Porcellum sa

senato
Eppur si muove. Si staglia in pieno centro, a Roma. Pacifico, austero, discreto. A un passo da piazza Navona, a due dal Pantheon. Il cruccio del Cavaliere è qui. A tre passi dal suo Palazzo Grazioli.
Per la verità,

e pur si muove

La prima volta di Silviuccio non fa molto scalpore. Fa parte della gestione politica.

Per la prima volta, oggi, Silvio Berlusconi fa un’ammissione. E’ divertente. Dice che non è poi così remota o impossibile la sconfitta – o il non trionfo, decidete un po’ voi – a Palazzo Madama per il Popolo della Libertà.

Berlusconi vs Veltroni, ovvero tv contro web

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Il Cavaliere sembra avere dissotterrato l’ascia di guerra per ricominciare a combattere da par suo contro il nemico che avanza (forse). E da par suo nel caso di Berlusconi vuole dire la Rai in mano ai comunisti, par condicio liberticida, Stalin, un pò di insider trading – ipotesi circolante in alcune procure italiane sull’affaire Alitalia e la boutade sulla cordata italiana – l’orrore e gli sfottò riservati a Di Pietro in quanto ex magistrato e quant’altro; insomma, tutto il repertorio dei bei tempi andati.
Tralasciando i commenti sulla strategia mediatica del cavaliere, ed aldilà della banale ma insindacabile considerazione sui tempi che passano per tutti – cavalieri compresi – non è comunque possibile trascurare il fatto che Berlusconi, sempre con i medesimi argomenti, sia candidato per la quinta volta consecutiva alla guida del paese: fatto unico in europa e nel mondo cosiddetto democratico. Così come non è possibile nascondere che il suo principale competitor se proprio nuovo di pacca non è, avrebbe potuto essere suo figlio, o quasi.
Il vecchio ed il nuovo. O forse il troppo vecchio e il non troppo nuovo.

Pensioni, sondaggi, duelli tv. Berlusconi-Veltroni, guerra aperta

porta a porta
E’ scontro. A questo punto, a dirla tutta, è scontro un po’ su tutto. E’ cominciata una settimana fa la lotta sulle pensioni, tema caldo e difficile, nonché naturalmente sentito da presenti e futuri. E’ stato condito con l’esplosione del problema del duello tv e della par condicio. Mai è terminato o si è placato quello sui sondaggi,. così cari al Silvio nazionale.
Scontro sulle pensioni, sui benedetti programmi, soprattutto TV, la madre di tutte le polemiche, perchè no. Silvio Berlusconi e Walter Veltroni sono sul piede di guerra. L’uno dice all’altro di essere inaffidabile. L’altro dice all’uno di contare balle.
E quella che tanto sembrerebbe una provocazione. Walter che dà forfait a una puntata di Porta a Porta e la Rai costretta, per la par condicio, sempre lei, ad annullare anche l’invito all’uomo di Arcore.

E Veltroni disse: più pensioni per tutti, mangiando cous cous

cous cous
Più pensioni per tutti. Finita la pausa pasquale, i candidati e le forze politiche saranno, a questo punto, pronte a sparare i loro colpi migliori?
Comincia a provarci Walter Veltroni. Partendo da un tema assai delicato, caro e di certo appeal. Il Partito democratico vuole proporre un intervento immediato su questo fronte. Veltroni, in conferenza stampa, è chiaro:

L’intervento riguarda i pensionati di oltre 65 anni e determina, a partire dal 1 luglio 2008, un incremento medio di quasi 400 euro l’anno per le pensioni fino a 25 mila euro l’anno (fino a circa 2 mila euro al mese) e un incremento fra i 250 e i 100 euro l’anno per le pensioni di importo compreso tra 25 mila e 55 mila euro l’anno

Yes, we can. Si può fare, si può fare. Attraverso, dice Veltroni, un’azione sulla leva fiscale.

Berlusconi – Velroni: questo duello tv s’ha da fare. O no?

berlusconi veltroni
L’Agcom ha bacchettato, e gli effetti sono pesanti. Anche, in qualche modo, paradossali.
Eppure, a questo punto, la curiosità è tanta. Il duello mediatico tra i due principali candidati premier, con buona pace degli altri, tra Silvio Berlusconi e Walter Veltroni fa parlare e dibattere ancora prima di cominciare. Anzi, nonostante sull’evento si stagli un enorme punto interrogativo.

Si sta creando una situazione ridicola e paradossale. Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile

Questa l’accusa odierna di Ermete Realacci, responsabile Comunicazione del Pd.

Compra il mio voto, Walter

Pasqua
La Pasqua è giunta e passata. La Pasquetta sta scorrendo via. Le elezioni stanno avanzando e si stanno appriopinquando con velocità inaspettata. Assai strana questa tregua. Meno male che c’è stata.
La ricarica prima del rush finale, in qualche modo, può essere ritornata utile a tutte le parti coinvolte. In tutto questo rumore, un attimo di silenzio non è stato sgradito ai più. Soprattutto agli elettori, probabilmente. Cui ancora va stretto questo ruolo assunto in troppo poco tempo e senza una reale scelta proattiva.
Il silenziatore su Alitalia, forse, è l’aspetto più gradito. Certo, è solo una pausa. Un attimo di respiro prima della battaglia decisiva.

Daniela Santanchè, il sapore della riscossa (ma non chiamatelo femminismo)

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A proposito di voti inutili. E’ tutta una campagna elettorale – ed è tutta una vita, verrebbe da dire – che viene esposta la ormai la teoria del voto utile. Guai a chi si azzarda a non votare Pdl oppure – solita tiritera, se proprio deve – Pd: butterà via un’unità di risorsa ben preziosa, quell’unità chiamata voto. In termini di costi e benefici, in termini imprenditoriali e di economia, sarebbe, dice Silvio, uno spreco ingiustificato. Che, di questi tempi di magra, nessuno si può permettere.
Anche Daniela Santanchè si è messa a perorare la teoria del voto utile. Con una predisposizione, però, un tantino differente. Donna di ferro, si può essere o meno d’accordo con le sue istanze, ma le palle sembra avercele più di un uomo – considerando, poi, gli uomini che girano, guadagna ulteriori punti – classe 1961, una beltà di tutto rispetto.

Alitalia: caos e insider trading

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Alitalia in campagna elettorale. Non sarà più possibile schiodarla. Ormai. Ieri scontro Veltroni-Berlusconi sui tempi della presunta cordata italiana pronta all’acquisizione di Alitalia. Oggi arriva la voce di quello che, non dimentichiamolo, è un ex-magistrato. Non dimentichiamo neppure che a Berlusconi i magistrati proprio non sono mai andati giù.
All’attacco, signore e signori, il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Un attacco nel vero senso della parola, e di tutto rispetto. Perchè accusa il Silvio nazionale – in effetti niente di non già visto – di compiere un reato.

Berlusconi sta facendo insider trading facendo credere contrariamente al vero che c’è qualcuno che vuole comprare Alitalia

Più Par Condicio per tutti. Anzi no, aboliamola. Questione di Fede

griffin
L’Italia è assai bizzarra. Lui ha già fatto sapere – e non è una novità – che la prima cosa che farà – e la farà, potete esserne certi – sarà abolire quella normativa probabilmente a lui inspiegabile nota ai più come par condicio.
Sarà quell’aggettivo. PAR. Un certo fastidio nell’ascoltarlo, leggerlo, vederlo, non parliamo poi del seguirlo. Ora se ne esce anche quell’altra strana istituzione del… Come la chiamano…? Autorità… Che fastidio. Garante. Peggio che mai. Delle Comunicazioni. dell’Agcom, sì, la chiamano così.
Un richiamo dall’alto. Più par condicio. Più equilibrio in tv tra le forze politiche. Questa la nuova richiesta – bizzarra, ne converrete – è contenuta appunto, nell’atto di richiamo rivolto dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. Il bello è che l’Agcom sgrida tutti. Sia la Rai che le tv private.

Alitalia, cordata di figli alla riscossa: La famiglia Berlusconi ci salverà

Alitalia
Parliamone. Cioè, uno se ne vorrebbe esimere, poichè la nausea sulla faccenda è sopraggiunta da un pezzo. Ma insomma parliamone. Realisticamente. Ci sono strane coincidenze. Un eterno ritorno si affaccia sull’Italia. Era il 24 dicembre. E la vicenda si era guadagnata l’appellativo di A Nightmare Before Christmas I e II. Cambiano le stagioni, le festività, ma il Paese si arrovella come di consueto sulle stesse faccende.
Era Natale. Ora è Pasqua. E di cosa parla la politica? Ma è semplice! Alitalia-Air France, l’eterno ritorno!