Trenta giorni da Berlusconi

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8 marzo 2008. Festa della donna, apertura della campagna elettorale del PDL e del suo padrone, Silvio Berlusconi. E la risposta alle accuse di inciucio circolanti dal giorno della caduta di Prodi è inequivocabile. A Milano, davanti ad una claque adorante, il Cavaliere strappa il programma del Partito Democratico. Se sia studiato o meno non ci è dato dirlo, ma l’impatto mediatico è assicurato.
11 marzo. Il Cavaliere confessa candidamente che la – quantomeno discutibile – candidatura di Giuseppe Ciarrapico “serve per vincere”. Evviva la faccia. Anzi la faccetta.
12 marzo. Ecco servita la ricetta per superare il precariato: “sposare suo figlio o un altro milionario”. Provocatore.
16 marzo. E’ il giorno del lancio delle truppe cammellate della libertà, concetto poi ribadito in un crescendo rossiniano di numeri e di accuse. Trattasi di un esercito di nonsoquantinonsochè – ma volontari! – pronti a difendere le urne “dai brogli della sinistra”. Ma su questo argomento avrà modo di precisare.

Più psicologi per tutti. Soprattutto per i pm

psicologi
Gustosissimo. Aveva detto che avrebbee creato posti di lavoro. L’aveva detto. Siamo certi che, di puntata in puntata, ci spiegherà per chi, e come. Oggi tocca all’ordine degli psicologi.
Una categoria, in effetti, popolosa e che a volte, spesso, al di là di situazioni avviate e di conoscenze giuste, fatica a spiccare il volo. Un po’ come tutte. Ce ne sono tanti in giro di psicologi. Troppi, forse.
Ma nessun problema. Silvio c’è.
E chiede

perizie psichiatriche

Per tutti? Per oggi, in particolare, sui Pubblici Ministeri.

La lettera. Berlusconi, c’è posta per te. Da Walter, quello comunista

lettera botero
La lettera. Che beltà. La lettera dal titolo: Un impegno di lealtà repubblicana.

Caro Berlusconi,

mi rivolgo a lei perché penso si debba condividere, da italiani prima ancora che da candidati alla guida del Paese, una sincera preoccupazione, resa tale da recenti atti e dichiarazioni politiche. E perché credo sia giusto e doveroso assumere, di fronte al popolo italiano, a tutti i cittadini, un impegno di chiarezza su alcune grandi questioni di principio, questioni che chiamerei di lealtà repubblicana

Caro Berlusconi fa molto ridere.

Elezioni 2008: che barba che noia che noia che barba

stretto messina
Lega Nord e Lega Sud. Due poli geografici, ma la stessa vocazione alle armi. E’ che… Ve la si può dire in tutta onestà? Questa campagna elettorale sta mietendo molte vittime. L’astensionismo della gente, e l’astensionismo degli addetti ai lavori. I giornalisti. Non ne avranno – ci si domanda e dice – tutti le scatole piene? Informazione è creazione e ricerca di notizie. In base a contenuti, presunti ed effettivi.
Come si fa se i suddetti contenuti non esistono? Inventare non è di questo mestiere.
Quali sono i contenuti di qesta campagna elettorale? Onestamente. Un Walter Veltroni che scrocca il pranzo nelle famiglie del Belpaese, esplorando genialmente la cucina dello Stivale dalle Alpi al Tavoliere delle Puglie? Oppure un Sivio Berlusconi che rispolvera – ma come gli sarà venuto in mente – come botta di spessore della campagna elettorale – il Ponte sullo Stretto di Messina? Voglio dire, il primo progetto dello stesso risale al 1966. 42 anni fa. Dico: 1966. E santo cielo, non c’era niente di più innovativo? E santo cielo (ancora), se in 42 anni non siamo stati in grado di realizzarlo – senza entrare nel merito della giustizia o meno del progetto e della sua futura (?) realizzazione – ma non è assai più dignitoso tacere ed eventualmente agire nella discrezione? E’ vero, è faccenda complessa: Comporterebbe la collocazione dei piloni in una zona sismica, con una lunghezza della campata molto maggiore rispetto al più grande ponte mai realizzato. Perchè tirare fuori una tematica elettorale innovativa quanto un Mammut?

Schede elettorali. Tutto sbagliato, niente da rifare

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Problemi.
Con la lettera inviata oggi a La Repubblica, il ministro dell’interno Giuliano Amato sembra aver chiuso definitivamente la polemica legata alle schede elettorali, contestate in questi giorni un pò da tutti. Il voto, per chi non se ne fosse accorto, è già iniziato: questa in estrema sintesi la lettera del ministro. Già, in tutta la cosiddetta circoscrizione estero stanno già votando da quel dì, così come tutti i residenti temporaneamente all’estero, come docenti universitari, dipendenti di amministrazioni statali e militari.
Proprio in quest’ultimo caso si erano già avuti i primi problemi qualche giorno fa. I contingenti italiani in missione hanno infatti dovuto ritardare le operazioni di voto per il ritiro delle schede inviate a causa di un non meglio precisato errore di stampa. Si era nei Pizza days, ma pare non se ne fosse accorto nessuno al Viminale, perchè le nuove schede mandate al fronte lasciavano comunque i nostri militi a bocca asciutta, senza Pizza. Problemi tecnici.

10 Domande a 500 Politici. Quello che avreste sempre voluto fare. Tocca a voi.

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La campagna elettorale sta volgendo al termine. Dibattiti, Talk Show, confronti, interviste, ne abbiamo viste di tutti i colori. I candidati si sono gettati nella mischia dell’arena mediatica con fare deciso e battagliero. Ma, come ogni anno, tra gli elettori si fa strada una sensazione spiacevole…che le domande degli intervistatori sono state poco incisive, poco graffianti. Insomma…che “se fossimo stati li” gliene avremmo cantate quattro, senza farci intimidire. Perchè alle volte per ragioni di alleanze editoriali, antiche amicizie, ammiccamenti pre-elettorali, i giornalisti non pungono, non insistono, non incalzano.

Su PoliticaLive abbiamo una visione diversa della politica. Non ci piacciono i conduttori schierati, gli intervistatori fortemente orientati. Ci ispiriamo a quella tradizione del giornalismo anglosassone che pungola, che ha come obiettivo primario la ricerca dell’obiettività, della fairness. Oggi vi proponiamo di gettare un piccolo sasso nello stagno, cercando di rompere il monopolio dell’informazione da parte di una corporazione che utilizza i media nel senso opposto per cui sono stati creati. Saremo comunque anni luce indietro quando ci sono alcuni paesi in cui vip e candidati si insultano su Myspace e usano Youtube non come uno strumento di propaganda, ma come un occasione di confronto.

Vogliamo che siate voi a fare le vostre domande. Senza pietà. Senza riguardo. Libere. Chiedete quello che volete sui programmi, sulla moralità, sulla vita privata, sul conflitto di interesse. Ci penseremo noi di PoliticaLive ad utilizzare il mezzo di internet nel modo più giusto. Selezioneremo le 10 domande più votate, le compatteremo e le spediremo ai 500 uomini politici più influenti, per vedere SE, COME, QUANDO, risponderanno ai nostri quesiti.

10 Domande – 500 Politici

Un numero tondo, un equazione facile:

RISPONDERE AI CITTADINI = TRASPARENZA

La nostra vuole essere una provocazione, nel modo, l’unico che ci è concesso, per rompere, per partecipare. Ma le domande saranno serie. E QUESTA VOLTA saremo noi a sceglierle. Saranno 10 domande uguali per tutti, destra, sinistra e centro. Senza censure, senza tagli, dovuti all'”opportunità”, alla “correttezza istituzionale”.

Vogliamo sperare che “i nostri rappresentanti” non fuggano questa ennesima occasione di confronto libero, non schierato, che gli viene dato.






[La nostra redazione ha 2 giorni per raccogliere commenti ed e-mail.
Una volta spedite, daremo conto della lista dettagliata di tutti i politici
che hanno ricevuto le vostre domande.
E ci impegnamo a pubblicare immediatamente le loro risposte, o i loro silenzi.]

Bossi, chiamata alle armi contro Roma canaglia

Uncle sam
Finalmente. Era da tanto che ci privava di sparate. Da troppo, ormai. Finalmente è tornato. Pallido preludio c’era stato qualche tempo fa. Ma oggi è completa e diretta la sparata.
Umberto Bossi, il Senetùr, colui che, come tutta la Lega, state pur certi che ce l’ha duro, minaccia di

imbracciare i fucili

Perchè? Come reazione, nel caso in cui si decidesse di non ristampare le schede elettorali. E Roma, indovinate un po’? Roma è canaglia, come la nostalgia.

Il caos delle schede e lo scaricabarile. Parola di Santo, parola di Silvio

scheda elettorale
Oggi ci possiamo tranquillzzare tutti. Per la guerra delle schede esplosa ieri per mano di… Indovinate? E insomma, oggi possiamo stare tutti più tranquilli.

Santo potrei esserlo, subito preferisco di no

Così oggi il nostro Silvio nazionale, collocato alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Perchè un cartello portato lì da alcuni supporter recitava:

Silvio, Santo subito

Solo ieri, il Santo Silvio nazionale aveva scritto:

Rivolgo un appello al Capo dello Stato perchè intervenga immediatamente a difesa della credibilità delle istituzioni democratiche e del diritto degli italiani a un regolare svolgimento delle elezioni

Schede irregolari. Citofonare Calderoli

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Il Dottor Sottile stavolta non ci sta. Sotto il fuoco incrociato di avversari ed alleati – leggasi lo stesso Berlusconi e Di Pietro – il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, chiarisce le idee a chi dimostra di averne poche e confuse.

Non sono a capo di una banda di furfanti e non abbiamo bisogno di essere messi sotto tutela, così come l’Italia non ha bisogno di essere dipinta come un Paese di brogli quotidiani

Il Viminale, per bocca del suo primo inquilino, risponde così all’ennesima boutade del Cavaliere sul rischio brogli alle prossime elezioni. Francamente non riusciamo a capire con quale logica, il candidato premier nonchè padrone assoluto del Popolo delle libertà, scelga gli argomenti da trattare in questa strana campagna elettorale. A volte sembra davvero che faccia di tutto per perderle queste elezioni. O quantomeno la credibilità.
I fatti.

Italia, elezioni politiche 2008. Una proposta concreta: chiudiamo per sfiga

sfiga
Baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaastaaaaaaaaaaaaaaaaaaa. No. Dico. Basta.
E dopo lo sfogo, il perchè dello sfogo. Un semplice elenco.
Napoli& la Monnezza.
Mozzarella di Bufala alla diossina. Bocconi, bocconcini, provola affumicata, provola, treccia, treccia affumicata.
Vino al cianuro.
Alitalia (ecceteraecceteraeccetera).
Pizza. No, non l’alimento.
E da oggi…

Veltroni e l’Uovo di Pasqua

veltroni
Scusi Uolter. Qui non è che la si voglia tacciare di anacronismo. Perchè è vero, non di avvenimenti di secoli fa si parl, ma di almeno un paio di settimane fa sì. Scusi, Uolter, non gliel’hanno detto che la Santa Pasqua è bella che passata? E’ vero, è vero, quest’anno è caduta prima, rispetto al solito. Forse l’orologio biologico medio non è proprio riuscito ad abituarsi. Però insomma.
Bisognerebbe dirglielo che non è il caso di aspettare ancora la sorpresa dell’uovo di Pasqua, perchè la Santa Pasqua è passata. Come si fa? Perchè poi, come al solito, l’Italia è una questione di punti di vista.
Walter Veltroni avrebbe, a detta di Roberto Calderoli ,

una rabbia tremenda e sa di aver perso

Questo il commento, in seguito alle critiche mosse dal leader del Pd all’alleanza tra Lega Nord e Movimento di Lombardo al Sud.

Chi fa l’accordo con la Lega al nord e il Movimento per le autonomie al sud ha già vinto. Veltroni sa di aver già perso

Pizza runs. E Berlusconi si accaparra i voti della Democrazia Cristiana. E il Senato

costituzione
Dunque, facciamo un po’ di conti. La DC alla fine corre. Pizza corre. Pizza runs.
Ieri, intorno alle 17, si è chiuso il caso Pizza, almeno per il momento. Il caso che ha fatto rabbrividire la nazione tutta, comprese propaggini estere e all’estero disperse. E Giuppy (all’anagrafe, Pizza Giuseppe) è stato ricevuto nelle stanze di nostro Signore della Premierità, Silvio Berlusconi. A palazzo Grazioli

ho appena finito di parlare con gli alleati Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini

ha dichiarato il Pizza nazionale uscendone.

Più Pizza per tutti

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Resistere alla tentazione di sfoderare un repertorio da avanspettacolo per commentare la notizia della riammissione alla corsa elettorale della DC è difficile, lo confesso. D’altra parte questa campagna elettorale si sta dimostrando parca di contenuti politici ma ricca di prodotti della nostra bella terra. Ieri le bufale, oggi la pizza. Se consideriamo l’appellativo più gettonato per definire il premier uscente, direi che per una volta domani il Manifesto troverà pane per i suoi denti in edicola.
I fatti.
Il Consiglio di Stato ha accolto nella tarda serata di martedì il ricorso del partito di Giuseppe Pizza, uscito vincitore dalla battaglia fratricida per il glorioso scudo crociato ma escluso dal ministero dell’Interno a causa dello stesso stemma, riammettendolo di fatto nella contesa elettorale. Sennonchè il giudizio espresso dal Consiglio di Stato da solo non basterebbe più, rimanendo in sospeso il giudizio di merito su cui è chiamato adesso a rispondere il Tar del Lazio.

Elezioni 2008, brogli: scatta l’allarme

Scusate, ma qui sta succedendo un casino. Un signor casino. Il Giornale, due anni fa, per quelle benedette elezioni che all’Italia – perchè, per come, per quanto quasi non conta più – era uscito con una serie di inchieste sui brogli. A 11 giorni dalle elezioni targate 2998 sta esplodendo, di nuovo, uno scenario già visto. Stesso copione. Tale e quale. Forse anche peggio.
Da Il Giornale di oggi:

«Così a Colonia ho comprato sei voti». Comincia così l’inchiesta choc del settimanale Tempi, in edicola domani con il Giornale sull’allarme brogli. Il giornalista del settimanale ha raccontato come ha fatto a procurarsi i plichi elettorali. Pagandoli cinquanta euro l’uno. «Ho in mano un plico – racconta Rodolfo Casadei – che non trova il suo destinatario e deve tornare all’ufficio del consolato italiano di Colonia, responsabile della spedizione. Invece si trova, insieme a un’altra quasi identica, nelle mie mani. Per due precise ragioni: la prima è che il destinatario ha regolarmente ricevuto quanto gli era stato inviato; la seconda è che successivamente ha deciso di cederla a me in cambio di denaro»

Le Iene, 15 giorni fa, hanno fatto un altro simpatico servizio. Sulla compravendita di voti.