Berlusconi: Gentiloni? Sì, no, forse


Berlusconi


E’ che la lingua italiana è così ricca. Così interpretabile. Così elastica. Ieri, l’ex Premier Silvio Berlusconi aveva definito il Disegno di legge Gentiloni una legge criminale. Non potremmo trattare con forze politiche che mettessero in atto una decisione criminale come il disegno Gentiloni. Non ci sarebbe alcuna possibilità di dialogo con chi agisse in questo modo, aveva detto a Roccaraso in occasione della festa Neveazzurra.


Sembrerebbe (si sottolinea il carattere di apparenza, sembrerebbe) una conditio sine qua non. Legge elettorale e riforma del sistema televisivo: si deve dialogare su entrambe perchè la seconda, così come è, è criminale. Criminale. Una parola che non sembrerebbe soft. Sembrerebbe esserci un collegamento, nel dialogo politico tra i due topic. Sembrerebbe.


Oggi, in una nota, Silvio Berlusconi fa sapere che, in realtà, l’una non c’entra niente con l’altra. Retromarcia, dunque. Il presidente di Forza Italia spiega di non aver legato in modo alcuno le due questioni e i due disegni, che sono e restano separati e distinti perchè riguardano due piani diversi. Per logica, in effetti, legge elettorale e sistema televisivo non appaiono esattamente essere la stessa cosa.

Non dialogo con chi vuole la legge tv, aveva detto ieri. Con toni e modi che apparivano (apparivano, sembravano) duri e ben chiari. Toni ai quali la maggioranza, però, aveva risposto, solo ieri, picche. Non ci può essere alcuno scambio fra le cose che ci siamo impegnati a fare per il Paese e il dialogo sulla legge elettorale: stessa musica per il vicesegretario del Pd, Enrico Franceschini. Anche a lui, le due faccende saranno parse collegate.


Ma poi, ecco arrivare l’intervento del portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti: Il progetto anti-Mediaset di Gentiloni resta un obbrobrio giuridico e un’operazione distruttiva, ma nessuno l’ha tirato né lo tirerà in ballo in questo tentativo di dare al Paese un sistema di voto condiviso. La retromarcia – il chiarimento – è stato completato quest’oggi: Sulla Gentiloni ho risposto ad una domanda in coerenza con la realtà e con quanto ho sempre affermato: l’impossibilità di una futura collaborazione con un governo che si macchiasse di una simile nefandezza, inconcepibile in una vera democrazia, si legge nella nota del Cavaliere. Meglio essere chiari, insomma.

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