Napolitano blocca il decreto sul federalismo:”Passi prima alle Camere”

Foto: AP/LaPresse

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sapere oggi in tarda mattinata, con un comunicato, che “Non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione” del decreto sul federalismo, approvato ieri in Consiglio dei Ministri dopo essere stato bocciato in Commissione bicamerale. Secondo il Quirinale, infatti, sussisterebbe comunque “l’ obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari”. Nella lettera, inoltre, Napolitano fa trapelare un certo malumore per non essere stato informato “preventivamente” della riunione straordinaria convocata dal governo, e per non essere stato consultato “sull’ intendimento di procedere all’ approvazione definitiva del decreto legislativo”.

Il leader della Lega Umberto Bossi, convinto sostenitore, assieme al suo partito, del federalismo, ha poi avuto una “lunga e cordiale telefonata” con il capo dello Stato, impegnandosi a recarsi al Quirinale la prossima settimana, e ad andare in Parlamento, insieme al ministro Calderoli, a dare comunicazioni sul decreto.

Il ministro Calderoli si è detto dispiaciuto di “perdere così 10-15 giorni” per quelle che ha definito “sterili polemiche“, e ha spiegato: “L’ unica cosa che prevede la legge è che il governo dia comunicazsioni alle Camere, dopodichè può esserci un voto su di esse ma il testo resta quello”.
In mattinata, il premier Berlusconi, arrivando a Bruxelles per il Consiglio Europeo, aveva detto, rispondendo a una domanda: “Spero di non avere problemi con Napolitano“. Inoltre. il presidente del Consiglio ha attaccato l’ “opposizione, e riferendosi al voto di ieri delle Camere sulla restituzione degli atti del “caso Ruby” alla procura di Milano, ha affermato che tale voto “Conferma che abbiamo una maggioranza per potere lavorare bene su molti temi anche per riforme importanti per il Paese”.

Le opposizioni accolgono con soddisfazione la decisione di Napolitano, non risparmiando critiche al governo. Per il segretario del PD Bersani, “E’ una vergogna che si sia voluto procedere contro il Parlamento. E’ un incredibile strappo alle regole costituzionali”. Sempre dal PD, per Anna Finocchiaro “Era evidente fin da ieri che sarebbe andata a finire così”.

Ancora più duro il commento del leader dell’ Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che ha affermato: “Dopo lo stop intimato dal Capo dello Stato e, sopratutto, dopo la bocciatura da parte del Parlamento del federalismo, approvato ieri in fretta e furia dal Consiglio dei ministri, abbiamo la prova provata che il Paese si sta avviando verso un pericoloso regime“.

Anche per il leader dell‘ UDC Casini, la decisione di Napolitano dì considerare il decreto “irricevibile”‘ è “Un atto dovuto”, poichè, spiega, “Sarebbe stata una follia prendere una scorciatoia di questo tipo”. Per Futuro e Libertà, ha commentato Granata, per il quale la Lega deve “Prendere atto che il berlusconismo è finito” , e “Occorre aprire una pagina nuova e costituente nella quale la Lega può essere, insieme a noi e alle altre forze politiche, protagonista”, ma, aggiunge, “Berlusconi deve fare un passo indietro”,

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