Rassegna Critica – Vengo dopo il Tiggì



L’agenda del Tg5 di ieri? Aumenti dei prezzi, costo del denaro, contrasti tra i vertici al Fao, la minimizzazione della centrale nucleare in Slovenia, Berlusconi e la Chiesa, la riapertura del giallo dll’Olgiata.


C’è la Cesara Buonamici, in splendida e immutata negli anni – miracoli berlusconiani, dopotutto siamo su Canale 5, a condurre il Tg5 dell’edizione delle 20 di ieri. La Banca Centrale Europea, l’inflazione, la debolezza dei prezzi aprono il tg. C’è la Confcommercio, con i suoi moniti.


Aumentano i prezzi al negozio, non aumentano, però, alla produzione: e scatta la protesta degli allevatori del latte, in provincia di Cremona come in tutta Europa. Rincaro del pesce e protesta anche dei pescatori.

Il gasolio è cresciuto, si apprende, del 240% dal 2004 ad oggi. Poi, si moltiplicano le proteste intorno al mondo per l’aumento dei prezzi di carburante, tra motociclisti di Manchester e tassinari francesi. E poi la FAO.


Allarme nucleare in Slovenia e Scajola che precisa: Ormai indietro non si torna. Non dimentichiamo il nuovo arresto di Vanna Marchi e Stefania Nobile. E quest’ultima ha annunciato lo sciopero della fame. Perchè? Per i giudici potrebbero fuggire.


L’interrogatorio di Vittorio Cecchi Gori a Regina Coeli – che smentisce di aver tentato il suicidio. I funerali della piccola Maria, dimenticata per 5 ore in macchina dalla mamma a due anni. Fini intervistato dal Tg5. Quant’è abbronzato. E’ ormai perennemente colorato. In salute, una gioia. Riunione Berlusconi-Bertolaso. Il Tg5 ci dà le novità sulla situazione rifiuti. Lo scazzo di Napolitano con il nord, la criminalità. Nessuno ci racconta una faccenda simpatica.



Dunque. La benedetta sentenza del Consiglio di Stato. Sul caso Europa 7 che Travaglio invita a chiamare più appropriatamente caso Rete4.


Che fine ha fatto? Dopotutto, qui, si parla di un’emittente che da sempre è sotto al nostro naso. Una rete che occupa abusivamente delle frequenze, da tempo, e di un’Europa che ribadisce la faccenda. Preoccupa Travaglio, quando dice Con i dovuti tempi di studio.

Dopotutto, si tratta di un caso unico al mondo


Voglio dire. Travaglio ne parla il 2 giugno. In rete, su google news, di roba non ne manca. Su La7.
In un commento di Anonimo del 5 giugno.

Europa7. “Non solo il pronunciamento del Consiglio di Stato non è eludibile, ma l’Agcom «raschierà il fondo del barile» pur di trovare le frequenze”.
Queste le parole del presidente dell’Authority per le telecomunicazioni, Corrado Calabrò, all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato. L’Agcom farà la sua parte, ma le frequenze deve pur sempre assegnarle il Governo. Insomma, chi ha abusato è chiamato a sanare l’abuso. Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’immutato conflitto d’interessi di ’sua emittenza’ il Cavaliere

Riprese da altri articoli. Come ad esempio quello della gongolante L’Unità. Poi c’è Key4biz, Quotidiano d’informazione su Telecomunicazioni, Media e Internet, fondato e diretto da Raffaele Barberio, un uomo che conosce la politica romana.


La sentenza. E qui, un po’ di storia in googl enews.


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