Siamo tutti Pino Maniaci

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Siamo tutti Pino Maniaci perché Pino non deve sentirsi solo. Perché abbiamo bisogno di un giornalismo fatto d’impegno civile che ci aiuti a non essere distratti o indifferenti


Luigi Ciotti


Solo un paio di settimane fa appariva nelle pagine interne dell’edizione palermitana de La Repubblica, una notizia. E di questi tempi direi che già non è poco. Ironie a parte, il quotidiano riportava nelle pagine locali la notizia che la demolizione di alcune stalle abusive a Partinico, contrada Valguarnera. Gli edifici abusivi, di proprietà del clan Vitale, rappresentavano il simbolo del controllo del territorio da parte del clan di Leonardo, Vito e Michele Vitale, riferisce il giornale.


L’aspetto significativo di questa vicenda però è un altro. La demolizione degli stabili è avvenuta in preoccupato anticipo rispetto alla data fissata originariamente a causa di “voci” circolanti da giorni e arrivate all’orecchio degli inquirenti circa possibili “giochi di fuoco” in occasione dell’intervento del Genio civile. Sembra infatti che un attentato dinamitardo era previsto per il giorno della demolizione.


Discutibile a mio avviso che i telegiornali e le edizioni nazionali di quotidiani e relativi siti web non abbiano trovato spazio per dare notizia del possibile attentato. In questo contesto di indifferenza a volte disarmante, opera in quel di Partinico Pino Maniaci. Si va bene, ma chi è Pino Maniaci?


Ansa30 gennaio 2008 – La polizia di Stato ha denunciato per lesioni e minacce il figlio minorenne di un boss mafioso di Partinico condannato all’ergastolo con sentenza definitiva. E’ accusato, insieme ad un complice ancora da identificare, di aver aggredito a calci e pugni il giornalista Giuseppe Maniaci, direttore della Tv privata Telejato, ieri sera, in via Di Benedetto, a Partinico(Pa).


Pino Maniaci è un giornalista che non ci sta. Non ci sta a vedere il suo paese, Partinico, nelle mani della mafia. La sua azione, fortemente simbolica ma anche sostanziale, va avanti. Il giorno dopo l’aggressione era al suo posto, dietro la scrivania di Telejato a condurre il suo tiggì. Con un occhio nero ma c’era.


Ansa12 febbraio 2008 – Per il presidente della commissione Antimafia, Francesco Forgione, “serve un supplemento d’attenzione” a Partinico “per evitare una vera e propria guerra tra le cosche. E’ ormai accertato – sostiene Forgione – che nel territorio di Partitico è in atto da tempo un contrasto per la supremazia tra due famiglie di Cosa Nostra, contrasto che ha portato a omicidi e altri atti di violenza, anche durante la latitanza di Provenzano. Ma al di là delle vicende interne a Cosa Nostra – conclude – occorre fare chiarezza su questi omicidi e sulle attività della famiglia Riina, anche perchè tutto avviene in un momento in cui si stanno per tenere anche le elezioni comunali di Partinico, oltre che quelle regionali siciliane. Ed in questo clima di tensione si inserisce anche l’aggressione al giornalista di Telejato, Pino Maniaci”.


In una realtà borderline, in mezzo ad una guerra tra clan che sembra oggi semplicemente rimandata, l’associazione antimafia Rita Atria ha promosso l’iniziativa Siamo tutti Pino Maniaci.


Per manifestare solidarietà al giornalista ed al suo lavoro, ma soprattutto per dare la possibilità alla società civile siciliana di partecipare in prima persona, dare un contributo all’azione di verità portata avanti da persone come Pino ed i suoi collaboratori, da qualche giorno e per tutta l’estate sarà possibile condurre una edizione del tiggì di Telejato. Sul sito dell’associazione promotrice dell’evento il calendario ed il form da compilare per partecipare all’iniziativa. L’affetto, ma anche la rabbia, di moltissimi cittadini si è catalizzata verso Partinico, traducendosi in una partecipazione che, ad oggi, si prevede numerosa. Se vi sentite anche voi Pino Maniaci, fate di tutto per esserci.

2 commenti su “Siamo tutti Pino Maniaci”

  1. salve amici,
    da qualche tempo che viviamo sotto l’ onda mediatica di un personaggio che strumentalizza la mafia per mostrarsi davanti come lui salvatore del mondo e gli altre persone sono ignoranti. cari amici, la vera lotta alla mafia si combatte vivendo con dignità, coerenza, lealtà esempio di vita come sono stati tante grandi persone che lasciato famiglie, figli ecc per costruire la vera civiltà dell’ amore .amò partinico

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