Porta a Porta, analisi del voto

porta-a-porta

Anna Finocchiaro, Roberto Castelli, Pier Ferdinando Casini, ma anche il ministro Bondi e l’Italia dei Valori in studio. Si analizza – e si litiga fin da principio – il voto. L’onorevole Casini ha preso un punto in più rispetto alle politiche del 2008, ed è andato meglio anche rispetto alle ultime europee.

La lista Bonino è andata meglio alle europee del 2004, mentre alle precedenti politiche era con il Partito Democratico. Per Castelli i risultati sono di tale evidenza che non c’è bisogno di commentarli

Europee 2009, il tonfo della sinistra e il trionfo di Lega e Idv

bossi

La sinistra tonfa. Un tonfo chiassoso, in tutta Europa. In Italia, il Pdl è deluso – non lo ammetterà, ma pesa quel 35% a fronte della prospettiva del 40. Il Pd è inesistente. E la sinistra radicale non raggiunge il quorum. Alle 14 comincia lo spoglio delle amministrative. Il leader del Pd, Dario Francescini, è in procinto di tenere una conferenza stampa sui risultati (sconfortanti per alcune parti) di questa tornata elettorale. Tutt’altro che sconfortati sono i partiti vincitori: la Lega e l’Italia dei Valori.

La Lega Nord supera il 10%, ma non riesce a coronare il sorpasso sul Pdl il Veneto. Il partito di Di Pietro, invece, raddoppia.

Europee 2009, oggi e domani si vota

europee-2009

Siamo pronti. Anzi, siamo già in corsa. Tutta Europa vota per il rinnovo del proprio Parlamento.  Si vota da oggi alle 15, fino alle 22,e domani dalle 7 alle 22. Aperti i seggi per europee e amministrative. E in Veneto, è duello tra Lega e Pdl.  Dappertutto – anche in ragione delle amministrative – questa tornata elettorale è un vero e proprio test per quel che resta del partiti di casa nostra. E come di consueto, per Pd e Pdl.

Dappertutto, ma in particolar modo in Italia, il voto di oggi e domani assume un carattere e una carica simbolica e implicante. In questo momento storico, il Belpaese è alle prese con quello che potrebbe essere un bivio. Potrebbe.

Referendum, il sì di Berlusconi e la sbiancata della Lega

referendum berlusconi veronica

In quanto dichiarato dal Premier non c’è nulla di strano. E’ perfettamente logico. Silvio, uomo che, nelle parole della moglie Veronica Lario, ha ormai le velleità di Napoleone, (e, nelle parole di qualcun’altra, anche “papi“, di questi tempi), ha avuto modo di spiegare la sua posizione in merito alle tanto agognate consultazioni referendarie.

Sì certo. La risposta è ovvia. Dà un premio di maggioranza al partito più forte e vi sembra che io possa votare no?

Non è mica masochista, lui. E noi tutti? La risposta, che potrebbe anche essere gradita dai promotori del referendum, lo sarà certo un po’ meno da quella Lega cui questo Referendum proprio non va giù. Referendum che nun s’ha da fare, e che comunque il partito di Bossi ha osteggiato fin da principio, impedendo di fatto il suo accormapamento in un election day con le Europee che tanto avrebbe fatto risparmiare al paese. Un referendum che dà il premio di maggioranza al primo partito… Carolina Lusanna, Lega, appunto, ieri a Ballarò tuonava: La democrazia ha i suoi costi!

Report, come tu m’insegni

Report. Oggi, cari ragazzi, si parla di scuola. La puntata di stasera, infatti, porta il titolo: “Come tu m’insegni” e il servizio è firmato da Stefania Rimini. Protagonista: la scuola. Un mondo dove sopravvivere, in termini di strutture e di fabbisogni economici, non è sempre agevole. Soprattutto di questi tempi. Un mondo dove molto si è sprecato, certo, soprattutto in Italia.

La riforma Gelmini torna in scena. Risparmio e merito sono stati dichiarati il grande target della famosa riforma, ma, scrive Report, per il momento i lavativi e gli incapaci non corrono grandi rischi, basta che siano di ruolo. Invece 18 mila precari, anche i più bravi, rischiano di rimanere a casa.

Santoro, Vauro e il terremoto (della censura)

Santoro, Annozero, la Rai, Berlusconi. E pure Vauro. Ci risiamo. Quante altre volte abbiamo già visto questi attori più o meno tutti insieme nello stesso spettacolo dell’assurdo? Per citare la satira:

Rai, lettera del neopresidente Garimberti ai dipendenti: “Prometto libertà e pluralismo”. Il timbro è del primo aprile

Arrivata la (prevista) decisione di Viale Mazzini: per mamma Rai, e per Mauro Masi, Santoro dovrà provvedere a “riparare” al danno. E questo è quasi un leit motiv. Mamma Rai ha colpito questa volta anche il vignettista satirico, Vauro, dal cui archivio ci permettiamo di prendere in prestito le vignette della puntata del 9 aprile di Annozero, a scopo di dibattito. Dopo il salto, in una gallery che può aiutare a (non) capire.

Terremoto Abruzzo, appuntamento a Ballarò

Terremoto in Abruzzo. Un protagonista non solo unico e inedito, ma che in questi giorni non teme concorrenza in termini di popolarità. Il quadro che si sta venendo a delineare, dopo i crolli, il dolore, la morte e ancora insieme alle scosse, è – volendo utilizzare un eufemismo – inquietante. Si è svegliata una forza che si era accumulata per secoli sotto quella terra. Un vero e proprio mostro. Ma ancora più paura, se possibile, fa il mostro umano.

Il terremoto di nuovo a Ballarò da Floris. Maurizio Crozza ha cominciato in grande. Con un pensiero quasi imbarazzato per gli abruzzesi, per la situazione attuale, per quanto accaduto e in corso. Ma Maurizio Crozza è un comico, e non può non fare il comico. Alla vista di Maroni e Belpietro in studio, esclama: ma non doveva essere una puntata sul meglio dell’Italia?

Tassa una tantum ai ricchi. Bossi come Little John

Qui Franceschini è Robin Hood, e Umberto Bossi mi interpreta Little John. Dario Franceschini sembra un uomo in cerca di identità. Per sè e per il Partito Democratico. (Negli ambienti parlamentari circola la barzelletta, battuta, o realtà estrema: Gianranco Fini sarebbe un ottimo segretario, in fondo. Per il Pd, naturalmente).

La sinistra e la sua identità sociale, per andare a rinverdire ormai congelate passioni e bollori di vecchi elettori smarriti e fuggiti a gambe levate. Ed ecco allora l’uomo alla ricerca di sè proporre prima di tutto il sussidio ai disoccupati. Non pago della bocciatura del suddetto, Franceschini-Robin ci riprova.

Ecco la rivoluzionaria proposta: un contributo straordinario per l’anno in corso – sapete com’è, sono tempi di crisi e qualcuno si dovrà pur sacrificare – di due punti Irpef. Da chiedere a chi? Robin Hood dice: ai redditi superiori ai 120.000 euro. Che non vedono l’ora, possiamo scommetterci.

Stupri, dall’emergenza alla castrazione chimica

[Photo| Casa di Marta]

Stupri. Di nuovo stupri. A Roma, a Bologna, a Milano. Fanno un po’ specie, e certo impressione, qui nella Capitale, queste notizie. L’ultimo abominio ha del terrificante. Erano le sei del pomeriggio. Era un parco. E ce ne sono tanti di parchi in questa città, che è bella anche per questo. Le sei del pomeriggio. E il parco è relativamente in centro. La zona è residenziale. Due ragazzini – lei non era neppure da sola. 14 anni. Ma che vita vivi dopo che ti hanno usato una violenza del genere?

La vicenda di cronaca ha tanti di quegli elementi preoccuppanti per qualsiasi vita ordinaria. Per qualsiasi donna che cammini per le strade di Roma. Per qualsiasi persona forse. Scrivendo questo mi inserisco mio malgrado nel filone dell’allarmismo, forse anche della psicosi, che tanto fa anche in termini di razzismo. Commetteremo errori gravissimi e utilizzeremo la cronaca in maniera aberrante. E’ il destino dell’Italia.

Eluana Englaro, piccola storia ignobile

Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare, cantava Francesco Guccini. Eluana Englaro è nata a Lecco il 25 novembre 1970. Ed è morta. E’ morta oggi, 9 febbraio 2009, a Udine, presso la clinica “La Quiete”. Cogliendo di sorpresa un intero paese. Che, attraverso il suo corpo, si è guardato allo specchio. In Italia ci sono tra le 2.000 e le 2.500 persone che si trovano in condizioni più o meno analoghe a quelle di Eluana Englaro.

Eluana era una studentessa. Aveva solo 21 anni, da poco compiuti, quel giorno. Era il 18 gennaio 1992. Aveva preso la macchina grande, e quel giorno, per la prima volta, non era andata fuori città con i genitori come invece sempre capitava. Eluana, quella sera, era andata ad una festa a Pescate, paesino nei pressi di Lecco. Al ritorno, nella notte, l’incidente stradale.

I medici dovranno denunciare i clandestini

Siamo medici, non spie. Così hanno risposto. Eppure la legge è legge, e questa legge sarà. I medici potranno denunciare gli immigrati clandestini (in cui dovessero incapare nell’esercizio della loro nobile professione) all’autorità giudiziarie. Se ieri la maggioranza di governo è stata sconfitta per ben tre volte su centri di accoglòienza e ricongiungimenti famigliari, oggi la musica è diversa.

Gli ultimi articoli del disegno di legge per la sicurezza sono stati votati rapidamente oggi. E l’emendamento per medici e clandestini è passato con una ventina di voti di scarto. Cosa accadrà ora?

Di Pietro offende Napolitano? Ecco le sue parole

Ma cosa ha detto davvero Antonio Di Pietro? Perchè da due giorni è sulla bocca di tutti e sulle prime pagine di tutti i giornali per “aver offeso” il Colle e il suo inquilino, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Non solo: il Capo dello Stato gli ha anche risposto con tanto di comunicato ufficiale.

Mi sono presa la briga di trascrivere quello che ha detto. Poi giudicherete voi. (E soprattutto POI l’ho trovato già sbobinato… che polla…). Ecco il discorso fatto da Antonio Di Pietro ieri a Piazza Farnese a Roma in occasione della manifestazione sulla giustizia organizzata da Sonia Alfano. Italia dei Valori e Di Pietro insieme all’Associazione Nazionale Vittime di Mafia, ad altre associazioni e ai cittadini sono scesi in piazza alla manifestazione per ribadire il loro sostegno al Procuratore Capo di Salerno, Luigi Apicella.

Ecco il discorso, dopo il salto. In corsivo l’appello a Napolitano.

Il Giornale: “C’è un giudice anche a Roma. Travaglio diffama di proposito”

Il presunto collega Marco Travaglio diffama sapendo di diffamare, versione giornalistica del mentire sapendo di mentire. Comincia così l’articolo di oggi de Il Giornale – cui Marco Travaglio proprio non va giù. Si tratta, spiega il giornalista Filippo Facci, il passaggio cruciale del provvedimento con cui il giudice del Tribunale di Roma Roberta Di Gioia, il 15 ottobre scorso, ha motivato la condanna di Travaglio a 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa per diffamazione ai danni di Cesare Previti.

Il Giornale ricostruisce i fatti, e conclude:

L’incredibile è che un giudice, per una volta, l’abbia messo nero su bianco

Attendiamo con ansia la risposta – se ci sarà – di Marco Travaglio. .

Dio non esiste. Neanche a Genova

[Foto| Flickr – Angela Gennaro]

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno.

Il messaggio vuole diffondere ottimismo. La battaglia degli atei è ormai combattuta a tamburo battente sugli autobus, e sta facendo il giro del mondo.  Atei alla riscossa, dunque: dopo Usa, Inghilterra e Spagna, l’autobus ateo sbarca anche in Italia.

E non in una città qualsiasi. Dal 4 febbraio, a Genova, i cittadini del capoluogo ligure vedranno circolare per le strade della città il classico mezzo pubblico tappezzato dalla scritta di cui sopra:

La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno

Niente altro che una pubblicità. Quella “cosa” che, dalla notte dei tempi, tappezza, in ogni città muri, case, strade e tram, autobus e metropolitane. Ovviamente questa non è una pubblicità qualsiasi. Ovviamente, questa scatenerà il putiferio. In Italia, a Genova poi – città di Bagnasco…