Silvio contro tutti, ma soprattutto contro Di Pietro


Munch


Salvo il fatto che

Se dovesse vincere le elezioni…

Chiede un ascoltatore di Radio Anch’io. E

Tolga il “se”, dato che ahimé avremo la responsabilità di governare…

Ahimè. Oggi Silvio si è scatenato. In effetti basta dargliene modo. L’espressione e l’espressività non mancano. Salvo ciò, insomma, e salvo il ribadire agli italiani come devono votare – non può perennemente dire solo ioioioio, ma a tratti aggiunge che

i voti dati in quella direzione favoriscano la frammentazione e non la possibilità di governare. È una cosa ovvia che non può essere discussa né negata

E quella direzione si chiama Udc e compagnia bella. Salvo ciò, insomma.

Le seguenti parole potrebbero addirittura superare tutte le precedenti esternazioni in quanto a forza e capacità di rimanere nella memoria.

Io ho orrore di Di Pietro e lo dico alto e forte. E’ il campione delle manette

Lo dice alto e forte. Perchè l’ex Pm ne ha ammanettati molti, aggiunge, troppi, la maggior parte dei quali poi, per l’ineffabile giustizia italiana, alla fine dalla faccenda sono usciti bene.


Antonello Soro, Pd, ha un momento di nebbia in testa, al merito. Che condivide.

Mi pare di ricordare che fu proprio Berlusconi, qualche anno fa, ad offrire un posto da ministro a Di Pietro

Gli pare. Qualcuno gli fa eco: Silvana Mura.

Quello che dovrebbe suscitare orrore è la concezione molto particolare che Berlusconi ha dimostrato avere per la giustizia, come testimoniano le leggi ad personam prodotte dai suoi governi e il corposo pacchetto di nuove leggi vergogna che ha già annunciato di voler presentare nelle prossima legislatura

Fiabe, poi, vengono richiamate dal diretto interessato.

Evidentemente Berlusconi comincia a temere il risultato elettore se impegna se stesso e quintali di inchiostro dei suoi giornali nella denigrazione dell’avversario, e per il solo fatto che in un’altra vita ho esercitato la funzione di pm facendo il mio dovere. Berlusconi mi ricorda la storia della volpe e dell’uva…Anni fa mi voleva come ministro dell’Interno, oggi non mi vuole in Parlamento

Orrore. Eppure esistono anche altre parole.

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