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Mattia 30 Agosto 2008 il 11:11
E’ Sarah Palin, candidata alla vice presidente degli Stati Uniti, che ha tutto ma proprio tutto per essere, se mai lo sarà, la donna dell’Apocalisse. Il massimo dell’esperienza politica è stata fare il sindaco di un paese grande come Filottrano, 9.000 abitanti.
La donna che viene dal freddo, governa l’Alaska, nata per essere adorata dalla destra fondamentalista protestante, paladina della pena di morte, del possesso di armi, dell’antiabortismo militante e del “destino manifesto” degli Stati Uniti popolo eletto da dio a dominare il mondo.
Domani Palin potrebbe essere il presidente degli Stati Uniti d’America, come Theodore Roosevelt, Harry Truman, Lyndon Johnson e Gerald Ford, tutti presidenti che nel XX secolo sono diventati tali senza essere eletti ma per morte o impedimento del titolare. Non è un’ipotesi remota visto che John McCain è un gioviale vecchietto di 72 anni (è nato un mese esatto prima di Silvio Berlusconi) dalla salute non eccellente. L’abbiamo sfangata con Dan Quayle, l’impresentabile che fu vicepresidente di George Bush padre, ma non sempre può andar bene.
La scelta è di un cinisco stratosferico e ammiccherebbe (ma non è troppo semplicista?) alle donne che sognavano Hillary Clinton presidente ma tant’è: immagine spendibile in tivù per le casalinghe disperate e destra dura e pura, dio, patria e soprattutto famiglia (tradizionale, manco a dirlo). Se mai dovesse diventare presidente, oggi o anche tra quattro o otto anni, una così sarebbe il comandante in capo e avrebbe nelle sue mani i codici nucleari. Pregate per la salute di John McCain.
Paolo Riva 30 Agosto 2008 il 11:17
@Mattia: L’inesperienza della Palin è sicuramente una spada di Damocle che pende sulla sua testa. Di contro però non è possibile condannare una persona ancora prima che il processo abbia avuto inizio. Il potere alle donne è sicuramente una fase fondamentale dell’evoluzione politica e come tale penso che i repubblicani abbiano giocato la carta giusta per poter battere i democratici. Il futuro ovviamente si vedrà. D’altronde se in Alaska ha l’80% dei consensi un motivo ci dovrà essere pure.
Mattia 30 Agosto 2008 il 11:30
Bisogna vedere che gente compone quell’80%. Anche Berlusconi in Italia ha il 55%, ma il suo target elettorale è noto a tutti. 🙂
Paolo Riva 30 Agosto 2008 il 12:18
@Mattia: Vorrei fare notare che tra l’80 e il 55 ci passano quasi 30 punti di differenza… 🙂