Primarie USA: Oggi è il Judgment Day

Il testa a testa tra i due democratici più famosi al mondo va avanti da mesi. Una rivalità prima partita in sordina con una stima silenziosa ma reciproca evolutasi poi in una lotta a 360 gradi, con affermazioni, critiche, denunce nei confronti dell’avversario. Hillary Clinton e Barack Obama si sono veramente attaccati su tutto, ma per fortuna (o sfortuna) loro oggi è finalmente arrivato il loro Judgment Day, il loro giorno del giudizio.

Oggi, 4 marzo 2008, si svolgeranno in Texas e Ohio le sessioni forse più attese delle primarie USA, con una lotta che nonostante tutto rimane molto serrata. Sono pochi i punti di scarto che dividono i due contendenti, seppur in entrambi gli stati sembra essere in vantaggio Obama con un 47 a 44 in Texas e un 47 a 45 in Ohio. Scarti minimi ovviamente che potrebbero essere benissimo invertiti a favore di Hillary.

Rimane il fatto che queste elezioni siano effettivamente il giorno del giudizio. Perchè molto probabilmente da questa giornata di primarie uscirà il nome del prossimo candidato alla Casa Bianca di parte democratica. Per i repubblicani, giusto per tenere fresca la memoria, John McCain rimane in super vantaggio rispetto ad Huckabee e al “nuovo” candidato Ron Paul. Anche in Texas e in Ohio John McCain gode di un vantaggio non indifferente che lo porterà certamente a conquistare la poltrona repubblicana alle prossime elezioni.

Tutto questo mentre sull’altra sponda la lotta si fa serrata. Con critiche sempre più acute, sempre più pungenti. Una lotta senza esclusione di colpi, appunto, che mi chiedo a cosa porterà. Non penso abbia molto senso sminuire il lavoro o il credo del proprio “avversario”, considerando che fa parte della mia stessa fazione. In fondo, Barack e Hillary, sono sulla stessa barca e sminuendo il loro lavoro, sminuiscono anche quello dei democratici. La cosa simpatica è che, molto probabilmente, lo sconfitto alle primarie si ritroverà a votare il vincente alle elezioni poi. Che triste realtà.

Eppure a parere mio questa lotta serrata democratica, rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. Perchè se da un lato sta ravvivando e non poco queste primarie, dall’altro sta portando gli elettori democratici a dividersi. Da una parte le donne, gli ispanici, gli anziani a sostenere Hillary, mentre a sostegno di Obama vi sono i giovani, la comunità nera e gli uomini. La domanda forse più importante è: gli sconfitti accetteranno poi di votare l’altro candidato quando servirà?

Non dimentichiamoci che, per quanto siano importanti le primarie, rimangono pure sempre delle elezioni preliminari. Chi vince da qui non è certo di divenire il nuovo presidente USA. Eppure dagli atteggiamenti dei due candidati sembra che per loro sarà così. Mentre nel frattempo il buon McCain trama nell’ombra. Che abbia architettato lui ad hoc questa lotta all’ultimo sangue democratica?

Lascia un commento