Palin alle prese con i tacchini

Vi pregherei di osservare attentamente il video.
Di lei si è detto di tutto di più, ma certo, ad oggi, i tacchini le mancavano.
Colei che non è diventata Vice Presidente degli Stati Uniti d’America, e che alle prossime pare voglia puntare ancora più in alto, risponde alle domande di una tv locale di Wasilla, mentre alle sue spalle (naturale, no?) si macellano dei tacchini.

Obama e McCain come Tom e Jerry

Sarà che Obama è un uomo che si commuove facilmente, è un emotivo e come tale si lascia andare a far cadere qualche lacrima nei momenti che lo necessitano, vedi morte di sua nonna pochi giorni prima della sua elezione a presidente degli Stati Uniti d’America. Probabilmente un sorriso, e una leggera soddisfazione, deve averla avuta quando, in diretta tv e di fronte al suo elettorato John McCain ha fatto i complimenti al suo rivale dopo le presidenziali, erigendolo ancor di più come il “nuovo” presidente.

Presidenziali USA: Onore agli sconfitti

Obama! Obama! Obama! Tutti al mondo urlano e cantano la sua vittoria. Come è giusto che sia. Eppure quella democrazia che ha vinto negli USA con il candidato democratico, ha vinto, in misura ancora maggiore, nelle parole di John McCain, grande sconfitto di questa presidenziale “one way”, ovvero a senso unico.

Nel suo discorso di sconfitta tanti mea culpa e un gesto di grande signorilità: i complimenti ad Obama e il tentativo di spiegare al suo elettorato, quei repubblicani “incazzati”, che Barack sarà anche il loro presidente per i prossimi 4 anni. Il momento difficile lo impone d’altronde.

Ma se invece che una mossa da gentiluomo quella di McCain fosse solo una grande mossa mediatica? I repubblicani si sapeva che sarebbero usciti sconfitti a causa di George W. Bush jr. e necessitavano di riconquistare il proprio elettorato. Che il messaggio sia voluto passare così?

Presidenziali USA 08: Obama Presidente. Un’analisi

Barack Obama è il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria la sua che forse tutti si aspettavano e che molto probabilmente, proprio per questo, è risultata ancora più incredibile quando è avvenuta. Un controsenso che però dimostra bene come, a volte, essere i favoriti per la conquista di un ruolo così importante nel palcoscenico mondiale, porti a fare pensieri e a credere in cose che, in una realtà diversa, avremmo vissuto diversamente.

Presidenziali USA: 77 a 34 per Obama

Alle 2.10 della notte o del mattino che dir si voglia il risultato rispetta tutte le aspettative di voto che si prevedevano prima dell’inizio dello spoglio: Obama ha conquistato tutto ciò che ci si aspettava e lo stesso si può dire per McCain, anche se per quest’ultimo purtroppo la notizia è molto più pesante di quello che potrebbe sembrare.

Fondamentale per il candidato repubblicano, per continuare a sperare nelle ore a seguire, era la conquista di due stati chiave della costa est: Florida e Pennsylvania. Attualmente la situazione per McCain è tragica con i maggiori network che danno già a Obama la Pennsylvania, storicamente repubblicana.

Inoltre dopo lo scrutinio del 24% dei voti per Obama in Florida si prospetta un vantaggio di 54-46 che unito alla conquista della Pennsylvania potrebbe significare il passo decisivo per la vittoria finale e quindi per la presidenza degli Stati Uniti d’America.

Presidenziali USA: Florida e North Carolina verso Obama

Il dato ancora non è certo, ma al momento attuale con questo 8 a 3 per McCain, sembrerebbe che in Florida e in North Carolina, due delle terre contese dai due candidati e che potrebbero dare il distacco decisivo a McCain, il vantaggio dovrebbe andare ad Obama il che significherebbe una sola cosa: Partita Chiusa.

Per McCain infatti perdere uno degli stati contesi sarebbe una delle sconfitte più pesanti nelle piccole partite da giocare su ogni stato visto che gli electoral vote persi in quei due stati il leader repubblicano dovrebbe andare a recuperarli in altri stati già democratici. Una situazione decisamente complicata che potrebbe decretare la sconfitta repubblicana prima ancora di iniziare.

Se per ora con questo 8 a 3 per McCain si può ancora sorridere, potrebbe essere solo questione di poche decine di minuti per divenire subito più serio. Tutto questo mentre il South Carolina sembra andrà nelle mani dei repubblicani portando il vantaggio ad un 16 a 3. Un vantaggio che potrebbe essere inutile per John McCain.

Presidenziali USA: Kentucky-Vermont 8 a 3 McCain

Buon inizio di presidenziali per John McCain che è davanti in Kentucky, ma dietro in Vermont risultando in vantaggio in questo modo di 8 a 3 in questa corsa presidenziale. In compenso discordanti sono i dati che giungono da Indiana e Virginia, probabilmente gli stati più importanti per questo inizio: un loro passaggio a Obama sarebbe decisivo per la vittoria democratica.

In Indiana la situazione è in continuo aggiornamento e dopo un iniziale vantaggio del leader repubblicano ora il coloured candidate a essere davanti, con un 50-49, un distacco molto esiguo, ma che potrebbe essere già decisivo per la vittoria di Obama. In Virginia, stato repubblicano, McCain è avanti 55-44.

Vi ricordo che per McCain è necessario vincere in tutti gli stati in cui era in vantaggio, riuscire a strappare tutti gli stati contesi e inoltre deve riuscire a strappare anche uno stato al suo rivale, ovvero nel quale Obama era già favorito. Vedremo con il passare dei minuti come cambierà la situazione, ma per ora rimaniamo 8 a 3 per i repubblicani.

Presidenziali USA: Le prime percentuali ufficiali

Prime percentuali ufficiali per questo Election Day con il 2% delle urne svuotate e conteggiate in Indiana, uno degli stati chiave, e l’1% in Kentucky. I risultati per ora vedono ampiamente in vantaggio McCain in Kentucky con un 69% a discapito del 30% del suo rivale.

Invece la situazione in Indiana, uno di quegli stati che è conteso ovvero che potrebbe essere decisivo nella vittoria di uno o dell’altro candidato, è molto più equilibrata. Al momento attuale siamo al 51-48% per Obama con circa 60.000 voti conteggiati.

Alla situazione attuale il Kentucky porterebbe 8 voti elettorali a John McCain, mentre l’Indiana darebbe a Obama 11 voti elettorali, ancora più importanti se considerati come un’ulteriore vantaggio rispetto a quello già previsto dal coloured candidate. Naturalmente tra 10 minuti si chiuderanno ufficialmente i primi stati e con loro arriveranno i primi dati ufficiali a riguardo con le prime idee certe su queste presidenziali USA 2008.

Presidenziali USA 2008, primi exit poll



Ecco i primi exit poll: diffusi da FoxNews, riportano che John McCain sarebbe in testa in Indiana con il 54% dei voti, contro il 44% del suo rivale. Vincerebbe anche in Ohio, con il 51% dei voti (Obama 47%). Il Senatore dell’Illinois, invece, sarebbe in testa in Virginia, con il 58% dei voti contro il 39%.


Chi ha vinto in Ohio ha sempre vinto negli ultimi anni le elezioni. Sarà una smentita, o una conferma. McCain è volato in Colorado, stato fino all’ultimo in bilico.


Secondo un’indiscrezione riportata da Drudgereport, sulla base di primi exit poll in suo possesso, il partito democratico guadagnerebbe 7 seggi al Senato. Il risultato vedrebbe 51 seggi a 58: non basterebbe, comunque, per arrivare ai 60 senatori necessari per avere una maggioranza “blindata” in Senato.


Code, guasti e contrattempi hanno letteralmente bloccato le operazioni di voto: un vero e proprio incubo per migliaia di elettori. Pennsylvania, Ohio, Florida, Virginia, New Jersey, Missouri, tra gli altri. Stay tuned.


Chi ben comincia è a metà dell’opera

I sondaggi hanno sempre parlato chiaro: da molte settimane a questa parte è sempre stato Barack Obama a stare davanti con diversi punti di vantaggio dai 2 ai 12 punti. Ai dati attuali, basandosi sulle possibili promesse di voto e su come la gente si è registrata per la votazione, Obama è intorno ai 280 electoral votes.

Il punto cardine di questa sfida sarà sugli stati “contesi”, ovvero quelli dove i sondaggi non permettono di dire, con una sicurezza quasi assoluta, chi sarà il vincitore. Il fatto è che se McCain dovesse riuscire a vincere in tutti questi stati, comunque, dovrà conquistare uno degli stati che, secondo le previsioni, è in mano ad Obama.

Una sfida insomma che si preannuncia più che impossibile e che potrebbe definirsi chiusa già alle 2, se il North Carolina e la Florida dovessero finire nelle mani dei democratici. Ovviamente rimanete collegati con noi per saperne di più sui risultati di queste presidenziali live on PoliticaLive.com.

Presidenziali USA 2008. Obama sogna, McCain spera

Eccoci qui. Un anno e mezzo di curiosità. E stanotte, finalmente, sapremo. Stanotte, finalmente, gli americani sceglieranno, e gli occhi del mondo potranno anche guardare altrove.
Obama sogna, dagli ultimi polls ai primi risultati. McCain spera e non può fare a meno di farlo.

Segui in diretta le presidenziali USA su PoliticaLive

Ore 19:00 ET, ovvero ore 01:00 in Italia. Questa sarà l’ora in cui si chiuderanno ufficialmente i seggi dei primi stati della costa est degli Stati Uniti e che regaleranno i primi voti elettorali ai candidati premier. Naturalmente alcuni seggi sono già chiusi, come nel New Hampshire, dove una piccola cittadina di 21 abitanti, Dixville Notch, ha già chiuso dando il primo risultato: 15 voti per Obama e 6 per McCain.

Una prima vittoria per Obama che poco conterà nel risultato finale. Potrete però seguire l’evoluzione del voto qui, in diretta, su PoliticaLive con aggiornamenti flash ogni 30 minuti a partire dalle 23.30, con le prime notizie e i primi commenti a caldo dei due candidati presidente.

Ovviamente potrete partecipare anche voi, con i vostri commenti alle flash, a queste presidenziali USA 2008, esprimendo in diretta i vostri pareri, le vostre opinioni e perché no anche le vostre “voci di corridoio”, per rendere PoliticaLive la pagina di riferimento per quanto riguarda l’Election Day. Non mi resta che rinnovarvi l’appuntamento a tra qualche ora con i primi risultati ufficiali delle presidenziali USA.

Obama vs McCain: Benvenuto, Election Day

4 Novembre. Ci avreste creduto che saremmo mai arrivati a vederlo? Io sinceramente non più di tanto, eppure i sondaggi dicevano che il 4 novembre sarebbe arrivato con il 99,8% delle possibilità. Così è stato. A parte le battute sarcastiche su quanto i sondaggi stiano invadendo questa presidenziale, oggi finalmente è il grande giorno: il giorno in cui gli Stati Uniti dovranno dimostrare di avere il coraggio di svoltare e prendere una nuova strada.

Obama vs McCain: Una volata troppo lunga

Approfittando del week end che il 1 novembre mi ha offerto ho deciso di lasciarvi tra le braccia di Angela, che comunque rimangono delle belle braccia, per questo week end su Politicalive, per poi riprendervi al mio ritorno. Un ritorno che mi vede ricco di pensieri su questa elezione presidenziale americana. Un week end che mi ha fatto ricordare le parole di mio nonno, grande appassionato di ciclismo, che quando da piccolo guardavo con lui le gare in bici mi diceva sempre: “E’partito troppo presto, lo riprendono, non ce la fa ad arrivare solo”. E così categoricamente accadeva. Un po’ come sta accadendo a Barack Obama.