Obama e McCain come Tom e Jerry

Sarà che Obama è un uomo che si commuove facilmente, è un emotivo e come tale si lascia andare a far cadere qualche lacrima nei momenti che lo necessitano, vedi morte di sua nonna pochi giorni prima della sua elezione a presidente degli Stati Uniti d’America. Probabilmente un sorriso, e una leggera soddisfazione, deve averla avuta quando, in diretta tv e di fronte al suo elettorato John McCain ha fatto i complimenti al suo rivale dopo le presidenziali, erigendolo ancor di più come il “nuovo” presidente.


Obama non ha dimenticato e nella giornata di ieri ecco che tra i due ex nemici, perché ricordiamolo non è che quando si scontrarono decisero di risparmiare i colpi, sembra essere scoppiata una bomba di bontà: sorrisi, strette di mano, armonia. Pareva quasi che ci avessero preso in giro durante tutte le presidenziali, quando non riuscivano nemmeno a guardarsi negli occhi. Eppure ieri, con la necessità di costruire una politica bilaterale sulle riforme, ecco che tra Obama e McCain, come gli altrettanto conosciuti Tom e Jerry, scoppia un’intesa inimmaginabile.

Intesa che nasce dalla necessità del paese, fatto che dimostra come, in uno stato come gli Stati Uniti, si guardi maggiormente a ciò che la comunità ha effettivamente ha bisogno a differenza di altri dove non è la necessità, ma il partitismo a smuovere le masse. Forse un concetto importante che andrebbe analizzato e che dovrebbe portare ad una lavata di capo, anche nel nostro paese.

Il fronte comune, oggi nella crisi, è fondamentale e lo ha compreso anche Obama, nonostante sapesse di essere stra dominante nei palazzi del potere americano. Perché è indispensabile prima di tutto aiutare i cittadini americani di qualsiasi razza essi siano e ancor di più di qualsiasi posizione politica essi siano.

Ed eccoli allora Obama e McCain, il gatto e il topo, Tom e Jerry reali con prima Tom che prova con qualsiasi tecnica a catturare quel dannato topo di Jerry, il quale dopo l’ennesima vittoria però si commuove e regala sempre una piccola soddisfazione al povero e sfortunato Tom. Un po’ come nella realtà, un po’ come Tom McCain e Jerry Obama.

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