Il lavoro fa male


Cantiere


Si rimane senza parole. Sarà colpa della rete. Lo deve essere per forza. Forse alle notizie del telegiornale uno in qualche modo ci si era abituato. Ma così. Aprire la mattina la pagina di un quotidiano on line. O dell’Ansa. O della Reuters. O di chi vi pare. E ogni volta. Ogni giorno, praticamente, fare refresh o dare un occhio ai feed RSS. E, così poeticamente preparati, rimanere sconvolti.


Ne sono morti altri cinque. L’ultimo, dopo un’agonia terribile. A Molfetta. Morti per le esalazioni di acido solforico sprigionate da un’autocisterna che trasportava zolfo. La dinamica? Il primo si era calato nell’autocisterna per lavare le pareti del serbatoio. Si è sentito male. Gli altri sono accorsi ad aiutarlo. E sono morti a loro volta. Dinamica nuda e cruda.


Uno dei cinque è il titolare della ditta, Vincenzo Altomare, che, insieme all’autista dell’autocisterna si è calato nel serbatoio letale per aiutare il collega. Non ce l’hanno fatta, e sono rimasti a loro volta vittime.

Truck Center è un’azienda, un capannone collocato nella zona periferica estrema della cittadina. Qui trovano rimessaggio le autocisterne attrezzate per il trasporto di sostenza tossiche.


E qui arriva la domanda imbarazzante. Coadiuvata da un po’ di storia dei giorni nostri. La politica, cosa mai sta facendo per questa catena che sembra impossivile da arrestare? Eppure, in teoria, siamo un paese civile. La politica dice di essere impegnata a prendere provvedimenti, a fare qualcosa, a intervenire, a provare ad arrestare questo processo che sembra non potersi fermare e veramente non se ne capisce l’onnipotenza.


Parole, parole, parole. Certo, sincere, ma ad oggi non hanno cambiato la realtà. Pochi giorni fa, a Genova, è morto Fabrizio Cannonero. Tre mesi fa, la strage della Thyssenkrupp era destinata a segnare l’Italia in maniera indelebile. Non riesce ad essere travolta dal cinismo e dalla naturale memoria a breve termine della copertura mediatica e dell’opinione pubblica, perchè, drammaticamente, nuovi accadimenti come quello di Molfetta la riportano prepotentemente in auge.


E le parole della politica? Domani dovrebbe finalmente essere approvato il provvedimento, molto atteso, che applica la legge 123, il decreto sicurezza. Basterà?

Una tragica catena di morte

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è costretto a ripetersi. I sindacati, giustamente, usano a questo punto la parola carneficina e da sempre spingono per l’approvazione del decreto attuativo del testo per la sicurezza sul lavoro. Dalla strage di Torino, in Italia è morta, per lavoro e sul lavoro, una persona al giorno. Se questa è una nazione civile.

Lascia un commento