Inizia ufficialmente la volata Obama-McCain

Con il discorso tenuto nella giornata di ieri da John McCain, si può dire definitivamente chiusa la stagione delle promesse e delle parole, mentre si può dare ufficialmente inizio alla vera e propria volata verso la poltrona di presidente degli Stati Uniti d’America, la poltrona più importante del mondo.


Un congresso repubblicano che ha lasciato negli elettori, ma anche nei curiosi e negli addetti ai lavori, l’idea che non sarà una sfida tra Obama e l’emulo di Roosvelt John McCain, quanto invece una sfida dedita al cambiamento e alla rivoluzione di un mondo politico, quello statunitense, che a detta dell’opinione pubblica ha bisogno di venire rinnovato. Cosi se prima era stata una guerra “Coloured” – “Donna” nelle primarie democratiche, indirettamente sarà cosi nella sfida presidenziale Obama – Palin.

Nonostante la donna venuta dall’Alaska non sia il candidato presidenziale è su di lei che i repubblicani confidano per effettuare quella serie di attacchi pungenti all’uomo chiamato rinnovamento Barack Obama. Una Sarah Palin che in meno di una settimana di notorietà si sta veramente conquistando il potere dei media, quasi fosse quello che effettivamente gli americani volessero in quel momento. Il Time è già pronto ad offrirle la copertina per il prossimo numero, mentre sui giornali anziché della sfida tra Barack e McCain si parla della battaglia tra il “Palin Power” e il “Obama Dream”.

Piaciuta per aver portato quella naturalezza che lo stesso Obama è stato in grado di portare sul palcoscenico democratico, Sarah è riuscita a rendere il partito repubblicano ciò che fino a pochi giorni fa non era ovvero un movimento a misura di cittadino, vicino alle necessità degli americani. Un popolo, quello statunitense, stanco delle promesse non mantenute dal repubblicano Bush, ma nonostante tutto ancora pronti a rinnovare la loro fiducia a McCain (o alla Palin?).

Fu una donna ed ancora una donna è il rivale per Obama che dopo essersi liberato della “compagna” Hillary ora dovrà abbattere quella che i newspaper chiamano “Zanna Bianca”. Considerando che l’elettorato clintoniano puntava su Hillary per una politica che non facesse distinzione di sessi, l’ingresso della Palin potrebbe cambiare radicalmente gli equilibri in gioco.

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