Primarie USA: Philadelphia voti Obama

La libertà di pensiero e di parola penso sia, almeno a mio modo di vedere, l’indice più importante di civilizzazione di un paese. Questo perchè uno stato che non ha paura di fare dire ai suoi cittadini tutto ciò che desiderano è uno stato profondamente maturo. Si noti bene che ho detto pensiero e parola non cavolate di qualsiasi specie. E per avere la maturità di un paese bisogna che prima di tutto siano maturi i suoi cittadini.

E in questo spirito di maturità a stelle e strisce ecco che il Philadelphia News, giusto in prossimità delle nuove primarie democratiche che si terranno martedì, decide di titolare il suo giornale con quattro parole che lasciano veramente ben poco all’immaginazione:

Vote For Barack Obama

Credo che la traduzione possa dirsi scontata. Come si può ben capire il quotidiano di Philadelphia invita i suoi lettori a votare per il candidato “coloured” dei democratici.

Appena ho letto il titolo sul Philadelphia News ho subito pensato che anche Barack Obama avesse il suo Emilio Fede. Con una sola differenza, cercare di spedire sul satellite un quotidiano è abbastanza difficile.

A parte la battuta tipicamente italiana, il “Philly” invita i suoi lettori a votare Obama perchè la sfida di martedì non è solo una sfida tra una donna bianca e un uomo di colore, ma è soprattutto una sfida tra passato e futuro.

La necessità di affrontare i tempi che arriveranno è sicuramente il problema maggiore per un elettore. Il fatto è che le due scelte democratiche, almeno in questo senso, sono completamente opposte. La scelta di votare Clinton è una scelta che potremmo definire tradizionalista, una scelta che si potrebbe dire classica. Mentre un voto ad Obama sarebbe un nuovo modo di governare, un nuovo stile di politica.

Gli Stati Uniti, sia a livello di governo sia a livello di vita quotidiana, hanno cambiato molto le loro abitudini da una data storica, che ognuno di noi ricorderà, ovvero l’11 settembre 2001. Da quel giorno la scelta del cittadino a stelle e strisce era di vendetta nei confronti dell’aggressore.

Il ruolo del vendicatore, impersonato perfettamente da George W.Bush, sta giungendo al termine.

Che i tempi siano maturi, per i cittadini statunitensi, di cambiare stile di vita e passare in un periodo di speranza, piuttosto che di vendetta?

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