Primarie USA: Hillary, la “Cantagallo” della sanità

A volte guardo gli Stati Uniti, e molto spesso li ritengo un paese migliore a priori. Tecnologia, modi di vivere, libertà della persona (anche se questo forse è un po’ un punto discutibile). Guardo l’Italia e mi dico, cavoli dovremmo imparare qualcosa da loro.

Eppure c’è un aspetto a stelle strisce che si è sempre rivelato insufficiente, non all’altezza, inferiore anche rispetto il nostro paese; ovvero la sanità.

Argomento ripreso tra l’altro nell’ultimo film di Michael Moore, Sicko (io l’ho visto, niente di eccezionale, specie se vogliamo andare a paragonarlo a “Bowling for Coloumbine” secondo me irraggiungibile nel campo), la sanità statunitense è sempre stata colpita dalla falce delle assicurazioni. Non esiste, infatti, una sanità pubblica. Chiunque necessiti di una assistenza medica, necessita anche di un assicurazione. Per chi non dovesse averla, le cure mediche sono a pagamento.

Il ragionamento degli americani dei ceti bassi è chiaro; non essendoci sicurezza di un intervento medico, ed essendo le assicurazioni molto costose, evitano di sottoscrivere una assicurazione, dovendo poi pagare di tasca propria gli interventi medici.

Il programma da candidata di Hillary Rodham Clinton ha come punto forte proprio la sanità. Nei suoi obiettivi vi è proprio questa voglia e necessità di dare la sanità alla pubblica amministrazione togliendo il potere alle compagnie di assicurazione.

A prova di questa situazione di disagio della sanità “assicurata” la Clinton molto spesso, anzi praticamente sempre, porta a sostegno un caso molto particolare. Il caso è quello che riguarda Trina Bachtel, una donna abitante in Ohio.

La storia avvenne circa un anno fa, in agosto, quando la signora Bachtel si presento all’O’Bleness Memorial Hospital di Athens, appunto in Ohio, non gli vennero date cure perchè non era in grado di pagare 100$ di servizio medico per le cure ospedaliere.

Così dopo aver perso il suo figlio per un parto difficile nemmeno due settimane prima, la signora Bachtel morì per non aver ricevuto accurate cure mediche.

Il punto forte della sanità made in USA è che, essendo “privatizzata”, la qualità del servizio è molto alta. Tutti noi avremo seguito almeno una serie TV ambientata in un’ospedale negli Stati Uniti. Gli ospedali sono tutti di grandi dimensioni ed attrezzati delle migliori tecnologie.

Allora la domanda sorge spontanea: Meglio una sanità di alto livello ma a pagamento, o meglio una sanità per tutti ma a livello sufficiente? Per la Clinton la risposta c’è già e per voi?

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