Pd, Renzi: “Fini inaffidabile. Veltroni – D’Alema, basta: si apra a nuovi dirigenti”

Matteo Renzi da Firenze, di cui è primo cittadino dopo aver raccolto le preferenze degli elettori chiamati a indicare il prescelto lo scorso 22 giugno 2009, è una delle nuove leve del Partito Democratico: tra le caratteristiche che gli si riconoscono in maniera condivisa, quella di non avere peli sulla lingua e di trascurare con enorme piacere  i formalismi più inutili. Sa volgere critiche feroci agli avversari ed è anche uno dei più autocritici nei confronti del partito di provenienza.

Riflette, analizza e parla. Dalla sua bocca – in momenti recenti della storia politica – sono arrivate frecciate ai vertici del Pd (“Due mandati e a casa“) e linee programmatiche con le quali dare un’anima al partito. Oggi, in occasione della videochat con i lettori de La Republica, Renzi ha rimarcato – semmai ce ne fosse bisogno – il concetto e messo in allarme chiunque punti su eventuali alleanze con il Presidente della Camera: “Non ci si può fidare di Gianfranco Fini. Chi nel centrosinistra, accecato dall’antiberlusconismo, immagina di fare l’accordo persino con Fini deve sapere che stiamo parlando di un signore che si è accompagnato per anni con Le Pen e Almirante, persone con cui io non voglio avere nulla a che fare. Lo stesso Fini, che ha detto tutto e il contrario di tutto, è stato per 16 anni il cavalier servente del cavaliere primo ministro e ora, improvvisamente e per una vicenda privata, probabilmente hanno litigato. Se fanno un accordo Mattarellum-lodo costituzionale non è che la conferma dell’inaffidabilità di Fini“.

Sulle diatribe interne è categorico: “Non vogliamo stare nella discussione sul derby D’Alema-Veltroni, vorremmo che il Pd riscoprisse quello che ha già sul territorio. Il Pd ha tanta bella gente che si fa il mazzo tutti i giorni, che è vincente e convincente. Quanti Angelo Vassallo (sindaco di Pollica, ucciso con ogni probabilità – indagini in corso – dalla criminalità organizzata) sul territorio combattono per la tutela dell’ambiente, dei prodotti tipici, contro le speculazioni edilizie, magari pestando i piedi a qualcuno? Sono tanti. Vorremmo che queste persone si sentissero più a loro agio nel Pd“. Basta con l’eccessiva percezione della paura recepita dall’elettorato di centro sinistra quale riflesso della cautela – eccessiva anche quella – del Pd: “Il centrodestra ha fallito, non abbiamo paura di andare a votare domattina, sono loro che se la stanno facendo addosso“.

Lascia un commento