Il destino delle elezioni in Pakistan si decide in queste ore. Il Presidente Musharraf ha ufficialmente sospeso la campagna elettorale. Il Partito del Popolo Pakistano deve scegliere ora chi succederà a Benazir Bhutto. E le elezioni, previste per il prossimo 8 gennaio, verranno probabilmente slittate a marzo.
Prodi:”Perchè io faccio”

In una famosa “reclame”, la protagonista affermava di utilizzare il prodotto pubblicizzato motivando con una frase nota a molti: “Perchè io valgo”.
Le affermazioni di Prodi, rilasciate prima di partire per qualche giorno in vacanza a Pontelongo (fortunato lui, io al massimo mi dovrò accontentare del lago di Como, anzi nemmeno perchè Cantù non è nemmeno sul lago), riprendono la “nota” frase pubblicitaria e vogliono andare a dimostrare che il governo sta facendo bene, molto bene:
Pakistan, Musharraf duro contro la rivolta
Pugno di ferro: queste le parole d’ordine del Presidente Perez Musharraf per stroncare la rivolta che in queste ore sta incendiando il Pakistan. Manifestazioni a Lahore e nelle principali città. Il bilancio dei disordini è di 38 morti. A Karachi, uomini mascherati hanno teso un agguato a un giovane sostenitore della leader assassinata, uccidendolo, e ferendone un altro. Le elezioni previste per l’8 gennaio sono sempre più incerte, e nelle prossime ore il partito di Benazir Bhutto deciderà se boicottarle o meno. I misteri irrisolti dell’assassinio dell’ex premier e della sua dinamica sono, intanto, ancora tanti.
E se a sorpresa vincesse Kibaki?

Piene di sorprese si stanno rivelando le elezioni presidenziali in Kenya. Sorprese che però non sembrano soddisfare affatto la popolazione della nazione africana, che sta iniziando a perdere la pazienza in questa attesa di ormai più di due giorni.
La maggioranza della popolazione ha cambiato le proprie abitudini di vita per vivere questi scrutini. Moltissime persone si sono chiuse in casa davanti alle televisioni o alle radio in attesa di conoscere il dato definitivo delle elezioni.
Arche de Zoè Affaire. Rientrano a Parigi i sei francesi condannati ai lavori forzati in Ciad
Sono rientrati ieri in Francia i sei cittadini francesi, membri dell’organizzazione non governativa ”L’Arche de Zoe” , accusati di avere cercato di portare in Francia 103 bambini, affermando che si trattava di orfani del Darfur. Si è poi appurato che in realtàb provengono in larga partedal Ciad e che hanno almeno ancora un genitore in vita. Gli imputati devono rispondere anche di falsa testimonianza e falso in atto pubblico.
Giù le mani da Malpensa. Parola di Umberto
Giù le mani da Alitalia, francesi. Ancor più, giù le mani da Malpensa. La Lega annuncia rivolta, e da quando il Governo, per voce di Tommaso Padoa Schioppa, ha fatto ufficialmente sapere il suo mood positivo nei confronti della vendita della compagnia di bandiera ad Air France/Klm, un po’ tutto il Nord Italia protesta. E la Lega trova preziosi alleati in Cisl e Uil. Più diplomatica la Cgil, che per ora si schiera, ma solo con la sua rappresentanza regionale. Il partito del sì, invece, vede il Governo circontato da una sorta di silenzio-assenso: unica voce esplicita l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che, attraverso il suo presidente, Vito Riggio, esprime “viva soddisfazione per l’orientamento espresso dal Governo rispetto all’avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM“.
E Al Quaeda smentisce di aver ucciso Benazir
Al Quaeda smentisce di aver ucciso, giovedì scorso, Benazir Bhutto. Il leader taleban Baitullah Mehsud, luogotenente dell’organizzazione terroristica in Pakistan, nega fermamente ogni coinvolgimento nell’assassinio della ex premier. L’uomo è ritenuto dal governo pakistano l’artefice dell’attentato che ha ucciso la leader a Rawalpindi.
Odinga vince!

E’quasi una certezza ormai. Con più del 75% delle sezioni scrutinato, il leader dell’opposizione del governo keniano Raila Odinga è in vantaggio rispetto al presidente uscente Mwai Kibaki. Il risultato, seppur provvisorio, sembra decisamente incolmabile: 49,47% per Odinga, 45,35% per Kibaki.
Una vittoria di grande importanza, quella di Odinga, per diverse ragioni.
Romano, noi la pensiamo così

Il rapporto di fine anno, stilato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, sull’andamento del paese nel 2007, è stato oggetto di dibattito per tutti i nostri rappresentanti in Parlamento e in Senato.
I commenti di Lamberto Dini sul futuro del paese (già illustrati in questi post: Discorso Prodi, Critiche Dini) sono già passati agli onori delle cronache da alcuni giorni, ma nel frattempo molti altri deputati e senatori, più o meno noti, hanno espresso la propria opinione.
Campania e rifiuti: ancora 11 mesi di agonia
Ancora 11 mesi per ritornare alla normalità: questo quanto dichiarato dal Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, al termine del Consiglio dei Ministri. Le misure previste comprendono la proroga dell’emergenza appunto fino al 30 novembre, con l’istituzione del Commissario gestore dell’emergenza che “affiancherà gli enti locali” insieme ad un Commissario liquidatore per risolvere “la partita finanziaria che si è accumulata nel corso degli anni“.
Il Pakistan piange Benazir
Il Paese piange, il Paese lotta. Per i funerali di Benazir Bhutto, si parla di centinaia di migliaia di persone. E le violenze e gli scontri vanno avanti. Un’autobomba è esplosa nella valle di Swat, nel corso di un comizio dei sostenitori del presidente Musharraf. Vittima, un candidato del partito al potere e due suoi sostenitori.
Dal Rawalpindi all’Iowa, e ritorno
L’assassinio di Benazhir Bhutto potrebbe avere conseguenze ed effetti profondi sulle sorti del futuro prossimo della politica statunitense. Sia dal lato della politica estera dell’ancora attuale Mr. President, sia dal lato dei pretendenti in corsa per prenderne il posto. Mr Bush, dal canto suo, ha naturalmente condannato duramente l’uccisione della leader pakistana, definendo l’attentato “un vile atto perpretrato da degli assassini estremisti che stanno minando il cammino della democrazia in Pakistan“.
Il FMI critica l’Italia, o forse no…

Che la situazione economica italiana non sia delle più chiare è un dato di fatto, visibile a tutti i cittadini che si interessano minimamente della “cosa pubblica”. Ma che addirittura il Fondo Monetario Internazionale (che chiameremo con la sua sigla FMI) vada in confusione a causa del nostro paese, è veramente incredibile.
Alcuni giorni fa, infatti, sono apparse su alcuni giornali delle dichiarazioni da parte del FMI che anticipavano il rapporto di fine anno, dove l’Italia veniva indicata come “poco coraggiosa” sul fronte della spesa pubblica. Con una doppia sfida per il 2008: il sostenimento dei salari e il risanamento dei conti pubblici.







