Vaticano e Omosessualità. Il problema è altrove

Altro capitolo della questione Vaticano e omosessualità. Il motivo è sempre la mozione che la Francia ha presentato alle Nazioni Unite contro il perseguimento penale dell’omosessualità in vigore in diversi Paesi del mondo. Riguardo a questo caldo tema abbiamo già detto la nostra; il “problema”, però, è da ricercare altrove. Facciamo un esempio: qualche Lunedì fa su RaiDue, Vladimir Luxuria ha vinto l’Isola dei Famosi, sdoganando l’omosessualità anche a chi non si era mai accorto di avere un parlamentare omosessuale nella legislatura precedente. Il Lunedì successivo alla fine definitiva dell’Isola dei Famosi, RaiDue ha proposto il film “Brokeback Mountain” che, nonostante sia stato mandato in onda in seconda serata, era in versione censurata (privo cioè della scena di sesso tra i due protagonisti uomini). Nel frattempo Vladimir Luxuria, dopo la vittoria allo show televisivo, proclama il suo orgoglio di essere omosessuale mentre la Ventura ringrazia per “la bella lezione“. È proprio questo il nocciolo della vicenda: sarà tutto finito il giorno in nessuno dovrà sentirsi diverso e orgoglioso di esserlo. Che Francia e Vaticano facciano quel che vogliono, siamo noi a dover cambiare atteggiamento.

Pd: qualcuno disse Yes, we can

Yes, we can, dicevano. E si presentavano come i paladini del cambiamento. Da lì, l’idea delle Primarie, che era così bella, e che, per i più ingenui, ha portato con sé una ventata di aria fresca. Un cambio di facce sulle poltrone del potere.
Certo, pure Berlinguer, co stà questione morale…

Ruanda: Finalmente Colpevoli!

Una delle cose che maggiormente mi irrita quando osservo l’andamento delle “faccende” internazionali, è che il più delle volte, specie quando ci si ritrova in mezzo non solo a un conflitto a due, ma con delle parti in causa esterne quali ad esempio possono essere l’ONU o chi per loro, la velocità con cui si fanno le cose diviene incredibilmente burocratica e lenta; macchinosa verrebbe da dire. Fortunatamente però la giustizia terrena ancora funziona e anche se con quasi 14 anni di ritardo arrivano delle condanne pesanti come macigni.

Vedi Napoli e poi muori



E’ scoppiato un nuovo scandalo. Un enorme scandalo, che ha come location la città di Napoli. Una città, invero, meravigliosa.


Bufera sul Comune, quindi, per l’inchiesta legata alla delibera Global Service: una gara d’appalto da 400 milioni poi ritirata per mancanza di fondi. Qui la diretta dei fatti. Rutelli si è presentato in procura a Napoli per dichiarazioni spontanee. E’ uscito anche il suo nome.


Rosa Russo Iervolino, oltre ad aver comunicato a Veltroni che non si dimetterà, chiede un confronto in seguito all’arresto di due assessori.


Per riflettere sulle parole di oggi di Gennaro Carotenuto:

…l’unica cosa che conta sono le poltrone, i soldi, la spartizione delle tangenti come delle carriere, E Bocchino di Alleanza Nazionale (quello dei pizzini di Latorre) può dire che lui insieme al deputato del PD Lusetti e al faccendiere Romeo sono “un sodalizio”. E dove il caso Villari, ancor più di Pescara e Napoli ha messo a nudo l’incapacità di scegliere la classe dirigente di centro-sinistra. Hanno fatto un partito con il manuale Cencelli nel quale l’unica cosa che prevale oltre ai giochi di potere è il diritto di veto su tutto


Per riflettere.


Partito Democratico, ovvero: una squadra compatta



Parlare del Pd è come sparare sulla Croce Rossa. E fa male, in fondo. Per la grande delusione che c’è nel leggere quello che accade. Per la grande delusione di aver sperato in qualcosa di nuovo, in qualcosa di decisivo, in qualcosa di SOCIALE E RIFORMATORE. E poi.


Scrive oggi Enzo Di Frenna, riepilogando lo stato dell’arte del Partito Democratico:

• due assessori Pd arrestati a Napoli.
• stessa inchiesta a Napoli: parlamentari Pd coinvolti.
• Del Turco (Pd) arrestato in Abruzzo, si candida nel Pdl.
• Bassolino (Pd) sotto processo, non si dimette.
• D’Alema (caso Unipol) sega le gambe a Veltroni
• La Torre (caso Unipol) lascia pizzini anti-Di Pietro
• Villari (Pd) cacciato dal partito, non lascia la Vigilanza
• Napolitano presidente (Pd) firma il lodo Alfano
Alla faccia del nuovo partito…


E poi. Il Sindaco di Pescara, D’Alfonso, ai domiciliari.


Iraq: Troppe promesse da marinaio

Una volta erano loro, i marinai, i grandi realizzatori di promesse non mantenute. Giungevano ad un porto, magari trafiggevano d’amor il cuore di una bella donzella promettendole di stare per sempre al suo fianco, ed improvvisamente fuggivano sulla prima barca. La motivazione era che lontano dal mare loro non potevano stare, la verità forse era che il peso da “legato” risultava troppo eccessivo.

Da provetti marinai, anche i leader delle grandi potenze mondiali che occupano l’Iraq, si dannano nelle parole più lodevoli al fine di far credere al popolo iracheno e all’opinione pubblica internazionale che l’addio dalla ex terra di Saddam è vicino. La nuova promessa, fatta da Gordon Brown, è che verso la metà del 2009 dovrebbe arrivare la partenza definitiva.

Una promessa come tante altre, un seguito inarrestabile di parole su parole, che troppo spesso sono state sprecate senza pensare effettivamente a chi, questa situazione, magari la vive veramente e che spera un giorno di poter divenire libero. Perchè la libertà non è passare da una schiavitù ad un altra, ma rendere ad un paese la possibilità di scegliere del proprio destino.

Leggi razziali e Vaticano: il “ruggito” di Fini, il miagolio del Pd?

Il Pd è d’accordo con Fini. Fini fa il lavoro che dovrebbe fare il Pd. O la Sinistra, se ne rimanesse ancora traccia. Questo il sillogismo odierno.
Leggevo oggi su Facebook la nota di Eugenio Marino, del Dipartimento Internazionale del Partito Democratico. Un Piddino onesto, che ha sempre detto chiaramente e onestamente che il suo Partito ha tanto, tanto da lavorare.

Perché penso che Fini abbia detto cose giuste che avremmo potuto e dovuto dire noi per primi?

Fini è stato critico. Politically correct ma critico sulla Chiesa.

Francia: La nuova tappa del terrore

Risulta ormai impossibile, all’uomo medio, poter vivere la vita senza pensare, almeno per un istante di essa, al fatto che d’improvviso, come un fulmine a ciel sereno, una catastrofe possa abbattersi sulla propria persona. Mi sono ritrovato a fare questo pensiero in mattinata quando, a causa dei miei impegni universitari, mi sono recato a Milano e ho atteso, per qualche minuto, in stazione il mio convoglio. Alcuni minuti che mi hanno fatto riflettere sulla nuova striscia di terrore che sta invadendo l’Europa.

Lodo Alfano incostituzionale? Nessun problema: pronta una legge allunga-processi



Dovesse mai sorgere un problemino, ci si mette ai ripari.


La lungimiranza è una certezza, in questi casi.

I processi veloci sono il punto cardine della riforma della giustizia

ebbe a dire il Ministro Alfano. Era Luglio.


Ora, dovesse la Consulta bocciare il Lodo, il celeberrimo Lodo, c’è il piano B.


Un articolo del futuro disegno di legge di Angelino Alfano, curato dal suo ufficio legislativo e dal consigliere giuridico del premier Niccolò Ghedini, è la soluzione: si cambia. Si cambia questo articolo, il 190 del Codice di Procedura Penale: Diritto alla prova, allungadolo con il recente (correva l’anno 2000) Articolo 111 della Costituzione sul Giusto Processo.


Così, però, i processi potranno essere allungati all’infinito, perchè scatterebbe non più la facoltà, ma l’obbligo, per il giudice, di far presentare elementi di prova e lista testi infinita – quella proposta dagli avvocati delle parti. Una lista per la quale il giudice dovrà limitarsi a verificare la pertinenza col giudizio in atto.


Per ora, solo indiscrezioni sulla proposta di legge in oggetto. Staremo a vedere.


Thailandia: E pace fu

Passano mesi solitamente dal momento in cui si viene a scoprire che vi è accaduto un broglio in una determinata elezione ed il momento in cui il paese, preso da spirito di iniziativa decide che è il momento di cambiare e di provare a lanciare una nuova elezione, che solitamente avviene molto, e quando dico intendo proprio molto, tranquillamente riportando nel frattempo lo stato nella situazione di crisi. Fortunatamente così non è stato in Thailandia dove, quasi a sorpresa, si è risolto tutto in tempi difficilmente pronosticabili a inizio protesta.

Il governo, dichiarato ufficialmente fuori legge il 4 dicembre, è stato così sostituito nel giro di 2 settimane dando al mondo un’immagine della Thailandia che difficilmente, specie dopo gli avvenimenti che avevano portato all’allontanamento di molti turisti da questa nazione, si sarebbe potuto auspicare.

Grazie soprattutto all’ausilio dell’esercito sarà quindi il leader dell’opposizione del governo precedente, il 44enne Abhisit Vejjajiva, a prendere le redini di una nazione che ha dimostrato di saper utilizzare il dialogo, per quanto possibile, ancora prima dei fucili, delle molotov e dei razzi. A differenza di paesi che, magari, si definiscono maggiormente civilizzati di lei.

Taglia-enti? Non esattamente

Ambrogio Lorenzetti, Allegoria del Buon Governo, 1337-1340, Palazzo Pubblico, Siena. La battaglia è lunga e secolare. E’ tutt’altro che una novità, insomma.

Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province

Così titolava il Corriere il 4 dicembre.

Che è quasi un eufemismo, rispetto all’analisi impetosa odierna del Sole 24 Ore (quindi faziosa anche questa?), che il Governo ha dovuto mettere sulla sua rassegna stampa on line.
Insomma, nella prima fase di riordino della Pubblica Amministrazione sopravvivono tutti gli enti messi sotto osservazione dal Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella famosa Legge 6 agosto 2008, n. 133 – la stessa della Riforma Gelmini.

Scarpe su Bush: dall’Iraq con amore



Da un lato fa ridere. Dall’altro, la prima domanda che mi è venuta in mente – e della cui eventuale risposta non si trova traccia, almeno sui giornali on line italiani – è stata: che faranno al franco tiratore di scarpe?


A George W. Bush (che io amo italianizzare, chiamandolo Giorgio Passeggiatore Cespuglio) è venuta una geniale idea. Invece di uscire di scena discretamente, ha voluto fare una bella visita a sorpresa in Iraq.


Già che c’era, ha svelato un paio di segretucci del mestiere, sottolineando che la guerra non è mica finita.


è il bacio dell’addio, sei un cane

(cane, nella cultura islamica, è uno tra i più pesanti insulti, perché l’animale in questione è considerato impuro. E anche le scarpe non vogliono certo comunicare stima). Gli ha urlato a un certo punto un giornalista iracheno, Muntazer al-Zaidi, della rete tv sunnita e antiamericana al-Bagdadia che trasmette dal Cairo, in Egitto. Letteralmente inferocito. E lanciandogli le scarpe.


Accusava – pensate – l’ormai ex Presidente USA di essere responsabile della morte di migliaia di iracheni.


Abruzzo al voto




Le elezioni arrivano con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato. Perché? Nel 2005 aveva vinto, per il centrosinistra, un nome ormai a tutti noto: Ottaviano Del Turco. Poi però il suddetto è stato arrestato lo scorso luglio per presunte tangenti nella sanità privata. Del Turco, in questi giorni, sta facendo nuovamente parlare di sé per la prospettiva paventata di correre con il Pdl alle prossime europee.


6 candidati per una poltrona, quella della Presidenza della Regione: Carlo Costantini, deputato dell’Idv che corre anche per il Pd, Gianni Chiodi per il Pdl, Rodolfo De Laurentiis per l’Udc, Teodoro Buontempo per La Destra, Ilaria Del Biondo per il Partito comunista dei lavoratori e Angelo di Prospero per la lista «Per il bene Comune» (inizialmente esclusa, poi riammessa dal Tar).


Zimbabwe: Di nuovo menzogne

E ci risiamo. Certo che questo Mugabe, nel suo paese, ne fa davvero di ogni tipo. Prima le elezioni con dei brogli elettorali grandi come case, ma che nessuno, nemmeno le organizzazioni internazionali, sono riuscite a rendere palesi per dettarne l’ingovernabilità, ora il colera “teoricamente” debellato dal paese, ma ancora bello e vivo in mezzo alla gente.

Naturalmente per l’onnipresente Mugabe, 28 anni al potere non sono di certo pochi non trovate anche voi, questo è un problema secondario. Lui sicuramente queste cose non si troverà a viverle e di certo guarderà dall’alto della sua finestra se la gente sta più o meno bene e valuterà di conseguenza la situazione generale del paese.

Perchè un’epidemia non si elimina risanando il proprio giardino, il proprio cortile o il proprio quartiere, ma aiutando l’intero paese. Cosa che evidentemente Mugabe non sta facendo visto che, solo quest’anno, i morti sono stati quasi 800 e le persone contagiate da Agosto, con l’inizio dell’epidemia, sono quasi 17.000.