Thailandia: E pace fu

Passano mesi solitamente dal momento in cui si viene a scoprire che vi è accaduto un broglio in una determinata elezione ed il momento in cui il paese, preso da spirito di iniziativa decide che è il momento di cambiare e di provare a lanciare una nuova elezione, che solitamente avviene molto, e quando dico intendo proprio molto, tranquillamente riportando nel frattempo lo stato nella situazione di crisi. Fortunatamente così non è stato in Thailandia dove, quasi a sorpresa, si è risolto tutto in tempi difficilmente pronosticabili a inizio protesta.

Il governo, dichiarato ufficialmente fuori legge il 4 dicembre, è stato così sostituito nel giro di 2 settimane dando al mondo un’immagine della Thailandia che difficilmente, specie dopo gli avvenimenti che avevano portato all’allontanamento di molti turisti da questa nazione, si sarebbe potuto auspicare.

Grazie soprattutto all’ausilio dell’esercito sarà quindi il leader dell’opposizione del governo precedente, il 44enne Abhisit Vejjajiva, a prendere le redini di una nazione che ha dimostrato di saper utilizzare il dialogo, per quanto possibile, ancora prima dei fucili, delle molotov e dei razzi. A differenza di paesi che, magari, si definiscono maggiormente civilizzati di lei.

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