Pd: qualcuno disse Yes, we can




Yes, we can, dicevano. E si presentavano come i paladini del cambiamento. Da lì, l’idea delle Primarie, che era così bella, e che, per i più ingenui, ha portato con sé una ventata di aria fresca. Un cambio di facce sulle poltrone del potere.


Certo, pure Berlinguer, co stà questione morale…

Il Pd non è un partito. Il progetto non è stato seguito, purtroppo. Coscientemente?



Oggi Walter Veltroni, la cui leadership sta suscitando non pochi interrogativi, dentro e fuori, parla.

Per i disonesti non c’è posto


Brutta faccenda, quella della questione morale. Siamo un partito di persone perbene, si difende. In Via del Nazareno è una giornata particolare: la riunione della Direzione del Pd, introdotta appunto dalla relazione del segretario Walter Veltroni, ha da affrontare la questione morale e i rapporti interni ai democratici.


Il bollettino delle inchieste giudiziarie, ormai quotidiano, racconta di opacità amministrative e compromessi morali. E’ un’immagine deformata e ingiusta, perchè i nostri amministratori, che sono centinaia di migliaia, sono persone perbene. Il Pd è un partito di persone perbene


La Iervolino ha paura. O, quanto meno, non sta passando un bel momento. Non intende dimettersi, e difende se stessa e il suo operato.


Spunta fuori oggi – e quale migliore opinionista da interpellare? – un’intervista di Repubblica a Bertinotti.

Caro Walter, ammettiamolo: il partito leggero ha perso


Al giornalista che gli chiede se si tratti o meno di una nuova Tangentopoli, Bertinotti risponde chiamandola crisi di sistema.


Walter dice che questo non è il suo partito. Tutti noi, ignoranti e osservatori, temiamo che questa sia l’Italia.


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