Pd, questione di morale



Non siamo la tangentopoli rossa


Sono due sindaci piddini a parlare, nel bel mezzo della questione morale che sta travolgendo il non-partito, inguaiato tra D’Alema e Veltroni.


Parlano: il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, e quello di Firenze, Leonardo Domenici, che ieri si è incatenato davanti alla sede della sede del gruppo Repubblica-l’Espresso con un cartello che rivendicava un’informazione corretta in merito alla vicenda politica innestata dall’inchiesta giudiziaria Fondiaria-Sai. E anche a Napoli, inchieste giudiziarie hanno coinvolto esponenti delle amministrazioni locali.


La crisi, in realtà, è della politica tutta, con buona pace del Premier che non perde l’occasione e che cavalca, naturalmente, l’Onda – non quella, ma la sua. Perché per il Pdl si tratta di una nuova Tangentopoli.


2 commenti su “Pd, questione di morale”

  1. Dal momento che è per tutti evidente che questo tanto decantato Partito Democratico così democratico non è, si è svolto a Roma un incontro per discutere di un auspicato rinnovamento (per quanto possa sembrare assurda la necessità di un rinnovamento a così poco tempo dalla sua nascita…). L’esigenza è talmente sentita che tutti i leader democratici si sentono in dovere di rilasciare dichiarazioni (tipo questa) un giorno si e l’altro pure riguardo al ruolo che il PD vorrebbe svolgere. Ma mi sa tanto che questo continuo parlarne – e mi permetto di dirlo visti i precedenti – non lasci spazio ad un’azione concreta. Sembra che un malinteso senso di opposizione politica porti il PD a pensare che l’unica azione possibile sia quella denigratoria dell’attuale Presidente del Consiglio (e di conseguenza – indirettamente – anche dell’elettorato). A quando i fatti?

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