Salta la trattativa su Mirafiori, Fiat: “Intesa non possibile”

Foto: AP/LaPresse

Si è bloccata nuovamente, senza il raggiungimento di un accordo, la trattativa tra la  FIAT ed i sindacati sul futuro di Mirafiori. L’ azienda stamattina aveva avanzato una nuova proposta, considerata però “peggiorativa” dai sindacati, che avevano chiesto tempo per una valutazione, ma a quel punto è arrivata la rottura, e non si sa se e quando riprenderanno i negoziati. Alle 13.15, la delegazione FIAT ha dichiarato: ” Non esistono le condizioni per raggiungere un’ intesa sull’  investimento.”

Già in mattinata, il Lingotto  aveva  respinto le richieste “migliorative” avanzate ieri dai tre sindacati dei metalmeccanici, Fim, Uilm e Fiom, escludendo anche ogni collegamento tra il contratto dei dipendenti della Nuova Mirafiori ed il contratto nazionale dei metalmeccanici. Per il segretario nazionale della FIOM-CGIl, Maurizio Landini, si “punta a superare il contratto nazionale” e “a cancellare i diritti dei lavoratori”,e si vuole seguire il “modello Pomigliano”.


Fismic e Ugl si erano invece dette disponibili a sostenere la proposta della Fiat;il segretario generale Fismic, Roberto Di Maulo, ha commentato: “Abbiamo provato a sbloccare la situazione, ma oltre al no della Fiom, Fim e Uilm  si sono riservate di decidere assumendosi una responsabilità gravissima”, e, a questo punto, la Fiat “ha detto che non accetta riserve e che riferirà a Marchionne che non ci sono le condizioni per concludere il contratto”.

Da parte sua, il  responsabile nazionale auto della Fim, Bruno Vitali, ha ammesso: “la situazione è gravissima, siamo  sul filo del rasoio”, spiegando che il suo sindacato ha “mantenuto la riserva sul contratto nazionale perchè per noi va applicato anche alle join venture”.

Anche per Eros Panicaldi, della Uilm nazionale, l’ investimento su Mirafiori “deve essere fatto, si deve trovare una soluzione”, e ha aggiunto: “Noi non abbiamo interrotto la trattativa, abbiamo chiesto alcuni giorni per fare una valutazione complessiva con i lavoratori”. Duro il giudizio della Fiom: “La trattativa è stata chiusa, non ci sono le condizioni, tutte le nostre posizioni sono state rifiutate” ha spiegato il segretario provinciale della Fiom torinese, Federico Bellono.

Uno dei punti-chiave su cui si è arenata la trattativa è stato, dunque, il contratto “ad hoc” proposto dal Lingotto per la joint venture con la Chrysler. Fino  a giovedì sera, infatti, la Fiat aveva fatto sapere che il contratto specifico per Mirafiori avrebbe fatto riferimento al contratto nazionale di categoria, mentre  oggi, alla ripresa del negoziato, avrebbe evitato ogni collegamento con il contratto collettivo.

Da parte del governo, il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, ha fatto appello al senso di responsabiltà di tutti, pochè, spiega, “l’ investimento ipotizzato da Fiat per lo stabilimento di Mirafiori è talmente importante per il futuro dei lavoratori, del territorio, dell’ intero gruppo e dell’ economia italiana da meritare la ripresa del dialogo tra le parti,” cercando “ciò che unisce nel nome del lavoro e dell’ impresa”.

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