L’ombra del terrore sui giochi di Pechino

Manca pochissimo all’apertura ufficiale dei giochi olimpici di Pechino; olimpiadi che vedono la loro importanza sia a livello sportivo, come è giusto che sia con i migliori atleti del mondo in gara, sia a livello politico-diplomatico in quanto la stessa Cina ha voluto fortemente questa manifestazione in casa per poter dimostrare la voglia di “uscire” e di affacciarsi al mondo come potenza non solo economica.


Nonostante questo sembra che però tutto voglia rivoltarcisi contro, come se ci fossero delle forze nascoste che non vogliono questo rilancio, che non desiderano vedere la Cina tra i paesi che contano. Prima la discutibile questione del Tibet, prima sostenuta da tutti poi incredibilmente dimenticata da tutti (a tal proposito mi chiedo dove siano ora quelli che sventolavano la maglietta FREE TIBET). Ora la questione del terrorismo internazionale e sembra non solo.

E’notizia di ieri che nella regione autonoma dello Xinjiang un camion carico di esplosivo sia stato lanciato contro un commissariato di polizia uccidendo 16 agenti della polizia e ferendone altrettanti. Ironia della sorte, quasi come un monito alle Olimpiadi, stavano facendo ginnastica in cortile.

Il governo cinese ha smorzato la faccenda assicurando che tutto è e resterà sottocontrollo, ma questo colpo pare più un monito che un segnale di pace. Per di più si pensa che l’attentato provenga da quell’ala di terrore targata “Osama Bin Laden”. Infatti sono stati arrestati due terroristi, militanti dell’Etim (il Movimento Islamico del Turkestan Orientale) molto vicino ad Al Qaeda, quasi definibile come il suo braccio armato in Cina.

Ma non solo il terrore internazionale colpisce la Cina. Infatti l’aumento del costo del lavoro, che ha costretto alla chiusura di molte fabbriche, ha spedito per strada una grande quantità di cittadini ora pronta a manifestare il proprio disappunto per le strade di qualsiasi città, anche Pechino se ne sarà necessario.

Manca pochissimo all’apertura ufficiale dei giochi, ma la paura anziché diminuire, aumenta sempre più.

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