Il Tibet rimane senza “luce”

E chi se la scorda questa edizione dei giochi olimpici? Sicuramente in pochi visto che per la prima volta da quando avviene questa competizione, abbiamo voglia che i giochi olimpici finiscano prima ancora di iniziare.

Di edizioni travagliate ve ne sono state parecchie, la storia ce le ricorda con le immagini in bianco e nero, in quella Germania che fu scenario di uno degli eventi più tristi dei “cinque cerchi”.

Di certo quello che sta attorno a Pechino 2008 non è paragonabile a quell’evento anche se la politicizzazione data ad un evento che dovrebbe essere solo sportivo forse dovrebbe far riflettere; specie per non giungere ad un epilogo come quello di Monaco.

La Cina ha la sua edizione e come tale vuole dimostrare al mondo che il paese è pronto a gestire, organizzare e vivere questa competizione. Le olimpiadi sono notoriamente non solo un messaggio sportivo, ma innanzitutto un messaggio di pace, di unione e di comprensione.

Una comprensione che la Cina non sembra avere nei confronti del “guastafeste” Tibet. Il loro rapporto è talmente complicato da non poter essere definibile in maniera oggettiva, ma solo soggettivamente. Soprattutto i mezzi adoperati da entrambe le popolazioni per sopraffare i rivali, sono discutibili.

Sbagliato l’atteggiamento cinese nei confronti del Tibet, ancora di più il messaggio che il Tibet ha voluto mandare al mondo per ribattere ai propri “oppressori”. Una situazione che porta entrambi gli stati ad avere torto agli occhi dell’opinione mondiale.

L’ennesimo triste capitolo di questa storia sarà il passaggio della torcia olimpica. Era stato programmato infatti che la fiaccola sarebbe dovuta rimanere su territorio tibetano per 3 giorni. Notizia di ieri è che il comitato organizzatore dei giochi olimpici di Pechino ha deciso di ridurre da 3 a 1 giorno il passaggio della torcia in Tibet.

Il comitato si è giustificato spiegando che la motivazione di questo cambio di programma è dovuta al disastro causato dal terremoto nel territorio di Sichuan, che oltre ad avere comportato un elevato numero di vittime ha anche costretto la fiaccola olimpica a subire un ritardo sulla tabella di marcia.

A causa di questo, per recuperare il tempo perso, la fiaccola “risiederà” in Tibet per 1 solo giorno. Ovviamente da parte della comunità tibetana il messaggio di sdegno è stato fortissimo, specie perchè si pensa che questa riduzione causa terremoto sia una futile scusa con la quale la Cina vuole solo confermare il suo dominio sul Tibet.

Potrebbe essere anche vero, ma a me questo atteggiamento da continuo vittimismo non piace proprio per niente.

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